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LA NASA si apre e chiede aiuto ai maker per la sua guerra contro gli asteroidi. Non solo a chi ogni giorno sperimenta nuove idee per cambiare il mondo ma anche a chiunque possa mettere sul tavolo il suo progetto per prevenire pericolosi impatti in stile Celjabinsk, la località russa dove lo scorso febbraio è precipitato uno sciame meteorico. Ufficiali dell'agenzia saranno infatti a caccia di inedite soluzioni alla Maker Faire di New York, in programma il prossimo fine settimana nella Grande Mela: è uno dei più importanti appuntamenti per ricercatori, scienziati, appassionati, "creatori" e inventori insieme a quella in programma nella Bay Area di San Francisco. Un evento pronto fra l'altro a sbarcare anche in Italia: il 5 e 6 ottobre se ne terrà lo spin-off italiano al Palazzo dei congressi di Roma, all'Eur.

 

 

Obiettivo ambizioso, quello dell'agenzia statunitense: convincere la sfaccettata comunità di inventori a impegnarsi nella scoperta, tracciamento ed eliminazione degli asteroidi che potrebbero scegliere il nostro pianeta come bersaglio prediletto. Scatenando reazioni incalcolabili. Un percorso, quello della Nasa, che è già partito da qualche tempo ed ha anche un nome: si chiama Asteroid Grand Challenge: "Al contrario delle tradizionali missioni della Nasa, di esplorazione e dai fini scientifici, questa competizione è fondata sull'idea che proteggere il nostro pianeta sia un tema più grande di qualsiasi altro programma, missione o Paese" ha detto Mason Peck, chief technology dell'agenzia. "Per la prima volta l'agenzia si connette all'industria, all'accademia, alle aziende e ai cittadini per avere da loro idee su come combattere gli asteroidi - ha aggiunto Peck - questi accordi costituiscono un modo nuovo di fare business ma anche una chiamata alle armi per i maker: dateci una mano e prendete parte alle prossime esplorazioni spaziali". Non un grido d'aiuto, insomma, ma qualcosa che ci si avvicina molto: il crowdsourcing, la logica dei sistemi aperti alla contaminazione e alla collaborazione su scala internazionale sembra aver conquistato anche Huston e Washington.

Il programma, sotto al quale pare ci sia lo zampino dello stesso presidente Obama, riguarda nel dettaglio anche la missione specificamente dedicata alla cattura degli asteroidi che l'agenzia ha già lanciato. Fantascienza ma neanche troppo: prevede la possibilità di agguantare piccoli oggetti celesti, nell'ordine dei sette/otto metri di diametro, e spedirli verso l'orbita lunare attraverso una sonda robotica. Tre di questi, adatti all'operazione, sarebbero già stati individuati. Una volta parcheggiati intorno al nostro satellite gli asteroidi potrebbero essere analizzati e visitati dagli astronauti, in uno storico incontro ravvicinato, tramite la capsula Orion. Ce ne vorrà ancora molto, di tempo - gli obiettivi parlano di 2025 - ma la strada pare tracciata. Il costo, che porterebbe vantaggi nello studio delle fonti energetiche e della composizione chimica, è notevole: il budget Nasa del 2014 ha stanziato 100 milioni di dollari per iniziare a lavorare sulla fase automatizzata del progetto. Il costo totale potrebbe toccare i tre miliardi di dollari.

Alla Maker Faire newyorchese si farà sul serio. Non è un appuntamento per smanettoni dalla montatura pesante: gli ufficiali non si presenteranno infatti a mani vuote ma sfodereranno dell'hardware scientifico a disposizione di chiunque voglia misurarsi con la programmazione. Così come si daranno da fare per spiegare al pubblico il modo in cui ciascuno di noi può rendersi utile fin da ora, col proprio computer, tracciando le orbite di questi affascinanti ma pericolosi corpi celesti. A quanto pare la risposta è già considerevole: oltre 400 proposte dallo scorso giugno, due terzi delle quali prendono di petto il progetto di cattura spaziale degli asteroidi. Le guerre stellari sono solo all'inizio.

Fonte: http://www.repubblica.it

 


 

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