La scheda single-board Banana Pi M1 (BPI M1) è di fatto un computer completo che costa attorno ai 40 o 50 euro, adatto per moltissimi usi e progetti. Per quelli che pensano che la serie Banana Pi sia solo un clone della serie Raspberry Pi ecco una bella risposta, il progetto di questa scheda mostra la genialità e la capacità dei tecnici che l'hanno ideata, mettendo a disposizione un piccolo gioiello con un buon rapporto qualità/prezzo. Il processore è un A20 ARM Cortex-A7™ Dual-core, la memoria ram è 1 gigabyte DDR3 SDRAM. Stiamo parlando di una potenza di sistema che potrebbe forse essere paragonato ai primi Pentium 4, anche se in questo caso tutto deve essere compilato per funzionare per i processori ARM.
Per collegarsi in retec'è solo una porta Ethernet, tradendo un utilizzo ipotizzato dai progettisti tipicamente per uffici, fabbriche o altre aziende. Se però si desidera voler utilizzare la connessione wireless allora se ne può aggiungere ad una delle porte usb, lasciando l'altra porta usb per una tastiera con mouse incorporato (come per esempio la Rii Mini X1 )?
La risorsa elettronica Banana Pi M1 è esaminata in questo testo essendo giunta nelle mani dell'Autore di questo articolo, e quindi le valutazioni sono da considerarsi non come teoria ma bensì ponderate esaminando pro e contro.
Sono presenti dei piedini GPIO, utili per varie funzioni su altre schede o macchine collegate.
Per alcuni sarà un pregio e per altri un difetto, ma alcune fonti di calore che possono scaldare l'apparato durante il suo funzionamento si trovano nella parte inferiore della scheda. Occorre tenere presente questa particolarità fin dalle base di ogni vostra progettazione.
Curate la dissipazione del calore, ricordando che ci sono sicuramente due punti che sono più indicati per le vostre attenzioni contro il caldo eccessivo.
Nel sito ufficiale della Banana Pi si possono scaricare delle iso di sistemi operativi già pronti, si parla di Android, Linux Raspbian, Linux Ubuntu, Linux OpenSUSE, Linux Debian e Linux Bananian. Per massimizzare l'efficienza e velocità della Banana Pi M1 si consiglia di utilizzare Linux Raspbian, impostandolo per avviarsi con il desktop leggero Pixel. Tipicamente l'username utente dei Linux abbinati a questa scheda è bananapi e la sua password è bananapi . Se invece entrate in modalità amministratore allora l'utente è root , mentre la password è bananapi .
Per ospitare il sistema operativo si utilizza una scheda SD (massimo 64 gigabyte di dimensione dati), oppure un adattatore che permette di usare una scheda micro-SD. Per maggiori dettagli su come installare su SD quello che volete usate le istruzioni in questa pagina web .
Scegliete possibillmente solo schede di classe 10, e state attenti che se lo slot non è nella posizione corretta (immagine sotto) allora è bloccato in scrittura (lock), potrete leggere i file ma non scrivere nessuna informazione sulla vostra SD.
Una piacevole sorpresa per voi può essere sapere che la scheda Banana Pi M1 è già predisposta per far funzionare un disco fisso Sata (massimo 2 terabyte di spazio dati), ed alimentarlo. Potete così valorizzare un hardware usato, oppure espandere la quantità di dati a vostra disposizione con un Sata nuovo.
Con un adattatore usb potete perfino riusare un vecchio disco fisso IDE tolto da un vecchio computer.
La capacità grafica è interessante grazie ad una ARM Mali-400 MP2 with Open GL ES 2.0/1.1 (ma non basta per funzioni multimediali "pesanti") riuscendo a fornire ben 4 diverse uscite video (HDMI, CVBS ed LVDS/RGB). Questa versatilità è una ricchezza per i vostri progetti. Potete importare video da una una telecamera grazie ad un accesso input CSI.
Se poi acquistate un monitor touchscreen potete comandare tutto il sistema anche senza tastiera e mouse, usando il dito come avviene negli smartphone, l'importante è che ci sia compatibilità con i driver del sistema operativo che sceglierete.
Per l'audio esiste un microfono incorporato, ed uscite video sia da un eventuale monitor HDMI quanto da un Jack da 3,5 mm .
Potete alimentare in vari modi questa scheda, ed anche rifornire un disco fisso esterno Sata come sopra evidenziato. La porta di alimentazione mini-usb OTG è molto interessante, milioni di alimentatori elettrici per smartphone che usano questo formato finiscono altrimenti nelle discariche italiane... Con un pò di fantasia ed intraprendenza potete anche avere delle batterie ricaricabili in allegato al vostro progetto, solo fate attenzione a non mettere eventuali cavi con possibili sorgenti di forte calore.
Altro che clone dei Raspberry Pi! La scheda Banana Pi M1 ha diversi piccoli interruttori da conoscere, premeteli molto piano (magari con uno strumento di plastica oppure di legno).
La scheda vista di lato, come potete vedere i progettisti hanno tenuto la struttura piuttosto livellata, agevolando chi volesse poterla chiudere in una scatola oppure in un case.
Potete comprarvi online dei case ufficiali per questa scheda, oppure produrvene voi stessi con una stampante 3D.
La Banana Pi M1 ha anche dei semplici led che vi aiuteranno a capire a colpo d'occhio eventuali problemi.
Articolo del Webmaster del portale Ogigia.