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Non se ne parla spesso ma il suo utilizzo è molto variegato: è la zeolite.  Anche se alcuni pareri sono piuttosto tiepidi circa la sua reale utilità, la platea delle voci favorevoli è decisamente più ampia.

Costantino Cattivello, del Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione ed assistenza tecnica dell’ERSA , l’Agenzia regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia, ci racconta che in Italia le cave più importanti si trovano nella zona del viterbese e in Campania e che la “chabasite è la più interessante, mentre è largamente usata la clinoptilolite, spesso di provenienza cubana, ma non solo”. In pratica la zeolite assorbe alcune sostante come il potassio che poi viene ceduto gradualmente alle coltivazioni. Chabasite, clinoptilolite, non solo zeolite… C’è da far girare la testa a chi non è del settore, come si dice. Per capirne di più abbiamo contatto Pietro Marescotti, professore associato di mineralogia al DISTAV , Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell’Ambiente presso l’Università di Genova, e docente di mineralogia ambientale.

Ma cosa sono le zeoliti, professore?
“Un gruppo piuttosto ampio di minerali complessi di origine vulcanica contenuti nelle rocce dette zeolititi, che sono tali quando ne presentano una percentuale maggiore del 50%. Sono adoperate per un sacco di applicazioni: ad esempio neutralizzano l’acidità dei suoli, intrappolano nelle loro cavità interne vuote metalli pesanti, arricchite con altre sostanze sono anche fertilizzanti. Rilasciano sodio e potassio, migliorando la salute del suolo. Sono adoperate pure nei mangimi per gli animali poiché catturano l’ammoniaca che si crea con i loro escrementi e possono inibire in loro l’assorbimento di tossine e/o ridurre malattie intestinali e respiratorie. Si usano inoltre nella raffinazione del petrolio e nella depurazione dei reflui industriali, civili e appunto zootecnici”.

E ce ne sono diverse varietà?
"Sì, sono tutti allumino-silicati idrati che contengono in varia percentuale atomi di sodio, potassio, calcio: ad esempio chabasite, ad elevata presenza di calcio, analcime a ricco contenuto di sodio, phillipsite che ha parecchio potassio (insomma, eccone altre…, non finiscono mai!, ndr). C’è pure una zeolite pericolosa per la salute umana, fibrosa come l’amianto, si chiama erionite e la sua presenza, come in alcune zone della Cappadocia dove si usa per imbiancare gli intonaci delle case, presenta forti correlazioni con il mesotelioma pleurico, patologia di cui soffre chi è esposto all’amianto. E non mancano versioni sintetiche”.

La zeolite va nei campi.
Le caratteristiche della zeolite o meglio delle zeoliti in genere sono dunque rappresentate da quella capacità di intrappolare nelle loro cavità vari elementi e rilasciarli nel terreno, qualità che la rendono vantaggiosa, moltissimo, in agricoltura. In proposito, entriamo nello specifico con l’ingegnere ambientale Marco Rustichelli, della sezione ricerca e sviluppo della Bal-Co GreenLine, azienda che si occupa di zeolite, in particolare della chabasite made in Italy. “Il materiale”, spiega, “arriva in diverse granulometrie e umido. Internamente effettuiamo operazioni di vagliatura, essiccamento e macinazione per arrivare ai prodotti finali che vendiamo, suddivisibili in vari tipi: vari granulari e uno micronizzato”.

Che differenze?
“Tra i vantaggi che la zeolite granulare, presente in diverse granulometrie, dagli 0 ai 6 mm, porta nel terreno ci sono: un incremento della ritenzione idrica del terreno; una riduzione della salinità delle acque per uso irriguo; un aumento della capacità di scambio cationico dei suoli che consente di trattenere l’azoto ammoniacale, il potassio e il fosforo, con successivo lento rilascio a seconda delle necessità fenologiche della pianta, una riduzione della lisciviazione dell’azoto ammoniacale in falda, essendo particolarmente selettiva per l’assorbimento del catione NH4+. Inoltre, rende solubile il fosfato tricalcico nel terreno, che è così disponibile per le radici delle piante; funge poi da struttura-nido per i microrganismi del terreno e contribuisce allo sviluppo dell’apparato radicale”.

E la zeolite micronizzata?
“Viene usata a livello fogliare sia a liquido con atomizzatore sia a secco in polvere. La sua presenza ostacola molto bene le malattie di natura fungina, perché la sua alta ritenzione idrica asciuga i veli d’acqua e impedisce il diffondersi delle spore del fungo. È un’efficacie barriera contro gli afidi e gli insetti, perché il cristallo della chabasite ha una struttura pseudo-cubica tridimensionale che ferisce l’esoscheletro e le parti più sensibili dell’insetto, ostacolandone la respirazione e soprattutto l’ovideposizione; mitiga gli stress termici di caldo e freddo, tende infatti a tenere costante l’umidità grazie ad un continuo assorbimento-desorbimento d’acqua. Non solo: usata in potatura diminuisce il rischio di infezione, infatti il silicio della sua struttura ha un ottimo potere cicatrizzante. Associata a prodotti di rame e zolfo, consente di abbassarne l’utilizzo ed effettuare anche un minor numero di trattamenti. Agisce principalmente in via preventiva, impedendo sul nascere lo sviluppo della malattia creando un ambiente ostile per funghi e afidi: per questo va sempre usata in tutta la stagione dei trattamenti, in modo da garantire una copertura continuativa sulla superficie fogliare”.

La zeolite che “parla” cubano.
Tra le varietà di zeolite, c’è anche quella cubana. Come è stata “scoperta”? “Per caso”, racconta Pasquale Vetrella, direttore generale di Bioagrotech , azienda della Repubblica di San Marino che la commercializza. “Nel 2006 alcuni esportatori cubani ce l’hanno portata e l’abbiamo provata sull’uva da tavola affetta da Botrytis cinerea (la muffa grigia, ndr). Gli effetti sono stati sorprendenti, con una notevole riduzione dell’umidità causa della malattia, grazie all’attività cationica che caratterizza la zeolite cubana, la sua carica positiva che attiva lo scambio di ioni. Questa pietra assorbe l’umidità e può cedere acqua e quindi è utile anche lì dove ci sono stress idrici, migliorando lo stato di salute del suolo”.

Da dove proviene esattamente la vostra zeolite cubana e che caratteristiche ha?
“Arriva da una miniera nella provincia di Holguín. È usata pura al 100%. La sua composizione è clinoptilolite-heulandite 67,5 % + mordenite 32,5%. Non ha additivi di alcun tipo, viene soltanto sottoposta a un processo di micronizzazione. Cioè i granuli grossi di 3-5 mm sono portati a 20 micron per dare maggiori garanzie di successo e anche perché così si evita di intasare i filtri dei macchinari adoperati nel suo utilizzo. Applicata in polvere, in soluzione o in abbinamento a fitofarmaci, di cui aumenta l’efficacia, la zeolite cubana è perfetta per trattamenti su orticole, granaglie, alberi da frutto e piante ornamentali. Abbassa i residui di antiparassitari, aumenta la resistenza agli agenti esterni, regola come accennato l’umidità residua sulle foglie e sui frutti, aiutando la cicatrizzazione delle ferite sulle piante. E forma pure una vera e propria barriera di protezione contro microrganismi dannosi”.

La zeolite cubana è un insetticida?
“Dal punto di vista legale non è un insetticida né un anticrittogamico o un fitofarmaco. È piuttosto un corroborante che stimola le difese della pianta per la lotta integrata biologica. Si usa soprattutto per la prevenzione, un grande aiuto per gli infestanti e risulta efficace in diverse condizioni climatiche, da nord a sud. Talvolta si usa da sola talvolta con altri prodotti. Si comincia in dosaggi bassi dalla primavera in poi, per continuare in tutta la stagione fino al raccolto, non ha tempi di carenze e si può usare sempre”.

Ultimo appunto.
La zeolite, un po’ come succede per l’argilla che ricorda nella composizione mineralogica, mostra pregi importanti anche per l’uomo poiché, assunta in polvere con acqua o con pastiglie, aiuta a disintossicare e depurare l’organismo. Ma questa è un’altra storia.

Fonte: https://www.greenplanetnews.it




Come si presenta in natura la zeolite. Da notare la struttura tetraedica e le cavità prodotte.



Che cos’è la Zeolite?
Le Zeoliti sono minerali appartenenti al gruppo dei silicati. Formata da 52 specie mineralogiche differenti, caratterizzate dall’avere:
- Struttura molto aperta, con cavità che variano dal 30% al 50% del volume del minerale.
- Presenza di canali che collegano tra di loro le cavità del minerale e l’esterno del cristallo.
- Proprio queste cavità (dette anche cavità extra-impalcatura tetraedrica), di diverse forme e volumi, e i canali che le mettono in contatto, anch’essi di diverse forme e volumi, sono ciò che permette di diversificare le Zeoliti in diversi minerali.

Perché scegliere di utilizzarle.
Le zeoliti sono state progressivamente utilizzate in varie aree di applicazione come l’industria, l’agricoltura, la protezione dell’ambiente e anche in medicina. Anche se non ci sono cifre certe sulla quantità totale di questi minerali nel mondo, alcuni paesi come Cuba, USA, Russia, Giappone, Italia, Sud Africa, Ungheria e Bulgaria, hanno importanti riserve e potenziali di produzione. Secondo i rapporti del 2001, il consumo totale di zeoliti era di 3,5 milioni di tonnellate. Il 18% di queste proveniva dalle loro risorse naturali e il resto dai sintetici. Più di quaranta zeoliti naturali sono state riportate da diversi gruppi di ricerca, e clinoptilolite, erionite, chabazite, heulandite, mordenite, stilbit e philipsite sono le più note. La più comune per le applicazioni agricole è la clinoptilolite, poiché ha elevate capacità di assorbimento, scambio cationico, catalisi e disidratazione.

Le zeoliti promuovono la crescita.
Le zeoliti sono quindi utilizzate come promotori di una migliore crescita delle piante, migliorando il valore dei fertilizzanti, trattenendo il prezioso azoto e migliorando la qualità dei concimi e dei fanghi risultanti. Possono anche essere utilizzate come setaccio molecolare o mezzo di filtraggio.

Le caratteristiche della zeolite.

Assorbimento dell’acqua.
Le zeoliti possono trattenere acqua fino al 60% del loro peso grazie ad un’alta porosità della struttura cristallina. Le molecole d’acqua nei pori potrebbero essere facilmente evaporate o riassorbite senza danni a tali strutture (Kocakuşak et al., 2001). Le zeoliti assicurano una riserva d’acqua permanente, fornendo un’umidità prolungata durante i periodi di siccità; promuovono anche una rapida ri-umidificazione e migliorano la diffusione laterale dell’acqua nella zona delle radici durante l’irrigazione. Questo si traduce in un risparmio nella quantità di acqua necessaria per l’irrigazione. Inoltre, l’alta capacità di assorbimento rende le zeoliti un vettore di pesticidi agricoli.

Scambio ionico.
La zeolite con una carica negativa fornisce una trappola ideale per i cationi positivi come il sodio, il potassio, il bario e il calcio, e i gruppi con carica positiva come l’acqua e l’ammoniaca. Gli ioni carbonato e nitrato sono attratti dalla carica negativa delle zeoliti. Pertanto, i cationi metallici alcalini e quelli del suolo sono attratti allo stesso modo e l’acqua può essere assorbita dalle zeoliti (Mumpton, 1999). I cationi assorbiti sono relativamente mobili a causa della loro debole attrazione, e possono essere sostituiti usando le tecniche standard di scambio ionico, rendendo le zeoliti buoni scambiatori di ioni.

Miglioramento del suolo.
A differenza di altre sostanze che modificano il suolo (per esempio la calce), la zeolite non si decompone nel tempo, ma rimane nel suolo per migliorare la ritenzione dei nutrienti. Pertanto, la sua aggiunta al suolo ridurrà significativamente i costi dell’acqua e dei prodotti a base di microrganismi  trattenendo i nutrienti benefici nella zona delle radici.

Un terreno aerato.
La struttura porosa della zeolite naturale aiuta a mantenere il terreno aerato e umido, nonché attivo per molto tempo. La zeolite non è acida ma marginalmente alcalina e il suo uso con i microrganismi può aiutare a tamponare i livelli di pH del suolo, riducendo così la necessità di applicare la calce. Questo minerale è quindi molto vantaggioso nella costruzione di campi da golf e campi sportivi dove i costi di irrigazione e manutenzione che ne derivano possono essere molto consistenti. Le Zeolititi possono essere utilizzate sia allo stato naturale, insieme ai tradizionali concimi naturali (stallatico, liquami zootecnici) e fertilizzanti di sintesi (sali solubili di Azoto, Potassio, Fosforo) o dopo arricchimento, naturale o artificiale in elementi nutritivi (Potassio, Ammoniaca).

Gli effetti benefici delle Zeolititi dipendono dal tipo di terreno, e le quantità e qualità dipendono dal tipo di coltura. Infatti, ogni situazione è da valutare e i protocolli che utilizziamo sono creati da esperti del settore. Ma come agisce?
- Neutralizza gli eccessi di acidità del terreno.
- Cede il Potassio, nutriente per le piante, presente nelle Zeoliti in modo lento e graduale nel tempo.
- Cattura il Potassio e l’Ammoniaca dai fertilizzanti e dai concimi per cederli gradualmente al terreno, in modo che non vengano subito dispersi.
- Aumenta le quantità di nutrienti per le colture e diminuisce le perdite ad opera del dilavamento.
- Rilascia Fosforo e rallenta il processo di retrogradazione del Fosfato monocalcico dei fertilizzanti.
- Riduce l’assorbimento di elementi nocivi e radioattivi da parte delle colture.
- In terreni sabbiosi aumenta la capacità di scambi cationici, aumenta la ritenzione idrica (trattiene maggiormente l’acqua disponibile per le colture) mantenendo lo stesso grado di permeabilità, e riduce l’escursione termica al suolo.
- In terreni argillosi aumenta il grado di areazione del terreno e la sua permeabilità. Pertanto, l’aggiunta di queste rocce ai terreni (di qualsiasi tipo) porta a grossi vantaggi, sia economici , sia ambientali , sia in campo produttivo.

Migliora la qualità delle colture.

Aumento quantitativo delle colture.

Meno fertilizzanti e concimi.

Minor uso di acqua per l’irrigazione.

Riduzione dell’inquinamento del sistema idrogeologico. Questi vantaggi sono stati provati da numerosi studi scientifici.

Va ricordato che l’aggiunta di Zeolititi in terreno fa in modo che queste diventino anch’esse parti del terreno, e rimangono per lungo tempo al suo interno, continuando a svolgere i loro effetti benefici.

Fonte: https://emagea.it




Uliveto curato con la zeolite.






Un minerale naturale per le tue piante.
Abbiamo già visto le funzioni benefiche per l’organismo della Zeolite, ma questo minerale, che si forma dalla lava vulcanica e dall’acqua di mare, porta anche notevoli vantaggi e benefici sia in agricoltura che nel giardinaggio, sotto diversi punti di vista e con effetti positivi su un gran numero di piante. Questo minerale è completamente naturale, aspetto certamente da non trascurare nei settori del giardinaggio e dell’agricoltura, spesso invasi e stravolti dai prodotti chimici utilizzati da anni.

La Zeolite attivata in agricoltura.
Così come accade per molti aspetti similari anche nell’organismo umano, la Zeolite attivata ha la capacità di filtrare e assorbire molecole sia gassose che liquide. La struttura cristallina di questo minerale favorisce le reazioni chimiche, aspetto che permette di sfruttare queste proprietà a vantaggio del suolo, della terra e delle coltivazioni agricole biologiche. Su un terreno sabbioso l’utilizzo della Zeolite favorisce l’aumento della ritenzione idrica: il minerale assorbe l’acqua per poi rilasciarla con l’aumento delle temperature: questo fenomeno è molto utile per tutti quei periodi secchi e aridi. Nei terreni argillosi è possibile migliorare la permeabilità evitando la formazione dei ristagni e areando maggiormente il suolo. La Zeolite aggiunta nei terreni acidi, invece, corregge gli eccessi andando a modificare i valori del ph.

Altri effetti benefici per il terreno e le colture sono:
- Riduzione dell’escursione termica.
- Arricchimento e nutrizione del suolo con il rilascio graduale di fosforo, potassio, calcio e sodio.
- Ottimizza inoltre le concimazioni grazie alle sue proprietà che permettono di trattenere le sostanze nutrienti, impedendo quindi che essi vengono dissolti e dispersi con la pioggia.

Benefici della Zeolite attivata nel giardinaggio.
Anche il giardinaggio è un settore coinvolto dai benefici della Zeolite attivata: molti studi e diverse applicazioni hanno dimostrato le grandi proprietà a vantaggio delle piante. Per il loro corretto sviluppo, infatti, risultano fondamentali e preziose gli elementi nutritivi quali magnesio, ferro, fosforo, calcio, potassio, manganese e molibdeno, di cui è ricca la Zeolite. Un altro aspetto vantaggioso per il giardinaggio è la grande capacità della Zeolite di ridurre la durezza delle acque utilizzate nell’irrigazione, nell’aumento della capacità e ritenzione idrica, nella riduzione degli squilibri durante le fasi della crescita delle piante grazie alla grande disponibilità nutritiva e, ancora, la capacità di trasformare il fosfato tricalcico che è insolubile in fosfato monocalcico che invece è solubile. (..)

Fonte: https://emagea.it







Che cos’è è la zeolite e come si utilizza in agricoltura? Quanti di noi si sono posti questa domanda? Cercherò di rispondere a queste domande in questo articolo.

Descrizione generale.
Direi come prima cosa di partire dall’etimologia della parola. Le zeoliti (dal greco ζέω, “bollire” e λίθος, “pietra” per il motivo che se le zeoliti vengono riscaldate si rigonfiano) sono silicati, sottoclasse dei Tectosilicati. Costituiscono una famiglia di minerali con una struttura cristallina molto aperta e con canali interconnessi. La parola zeolite fu coniata nel 1756 dal mineralogista svedese Axel Fredrik Cronstedt, che osservò il liberarsi di vapore acqueo  intrappolato nelle cavità di questo minerale quando veniva scaldato. In natura esistono moltissimi tipi di zeoliti di origine diversa.

Struttura e sue peculiarità.
Si può immaginare la struttura zeolitca come un insieme di tetraedri che si legano tra di loro con forme geometriche semplici e che si uniscono a formare unità complesse quali catene, anelli o gabbie. All’interno di queste strutture sopra elencate si formano varie cavità che possono essere riempite da acqua. Questa particolarità è tale da poterle definire dei “setacci molecolari” a tutti gli effetti. Infatti una delle sue caratteristiche è l’adsorbimento. Con il termine adsorbimento si indica l’assorbimento di molecole liquide o gassose sulle superfici di un solido. Proprietà che rende le zeoliti usate anche nel trattare metalli pesanti e elementi radioattivi o contaminanti. In parole povere immaginate la zeolite come una spugna solida che assorbe i liquidi con cui viene a contatto. Vedremo tra poco come questa particolarità è uno dei motivi del suo largo uso in agricoltura.

Caratteristiche della zeolite.
Questa polvere di roccia può essere usata sia direttamente nel terreno sia per trattamenti fogliari. Quali sono le caratterisitiche della zeolite che sfrutteremo maggiormente in agricoltura? Vediamole subito. Principali proprietà:
- capacità di scambio cationico;
- minor uso di fertilizzanti e maggior recettività del suolo alle fertilizzazioni;
- risparmio idrico;
- azione alcalinizzante;
- azione repellente;
- azione antifungina;

La capacità di scambio cationico (CSC) è la quantità di cationi scambiabili, che un materiale dotato di proprietà di adsorbimento può trattenere per scambio ionico. Lo scambio ionico rappresenta uno dei più importanti meccanismi con cui il terreno trattiene e mette a disposizione delle piante e dei microrganismi elementi quali il calcio, il magnesio, il potassio e l’azoto ammoniacale. Inoltre in questa fase di scambio oltre all’apporto dei minerali sopra citati vengono prelevate tossine e metalli pesanti presenti nel terreno ( piombo, cadmio, mercurio, etc etc ) e se ne riduce anche l’assimilazione da parte delle piante . In definitiva la capacità di scambio cationico è un indice della potenziale fertilità chimica dei terreni.

La seconda proprietà (minor uso di fertilizzanti) è data dal fatto che le zeoliti trattengono le sostanze nutritive evitando che quest’ultime vengano dilavate con la pioggia. Un terreno ricco in zeoliti ha bisogno quindi di un minor quantitativo di concime o di fertilizzante. Questo è uno dei motivi per cui l’uso di questo minerale in agricoltura aiuta a potenziare il rendimento delle concimazioni. Le piante avranno quindi una maggiore disponibilità di nutrienti e una minore perdita per dilavamento. La zeolitite è sempre più spesso utilizzata in associazione con i tradizionali concimi naturali (stallatico, liquami di allevamenti zootecnici)  e con preparati che aiutano lo sviluppo della fertilità ( microrganismi effettivi, macerati, fermentati, etc etc ).

La terza proprietà (risparmio idrico) viene data dalla capacità di assorbire acqua e liquidi creando da un lato un ambiente meno proficuo al proliferare di marciumi radicali o malattie fungine, mentre dall’altro lato si crea un aiuto per le piante che possono così reperire liquidità rilasciata dalla zeolite nel momento del bisogno. Vista la sua conformazione porosa ha una grande azione di richiamo per microrganismi sia sulle foglie che sul terreno grazie alla sua struttura nido. Determina un incremento significativo della fotosintesi delle piante (fa passare solo le lunghezze d’onda della luce utili alla pianta) e riduce la traspirazione fogliare. Nei periodi particolarmente caldi eviteremo così un’eccessiva aridità del terreno e ridurremo l’intensità dell’escursione termica del suolo. Avere un aiuto sul controllo della temperatura e sulla gestione dell’acqua può essere un’ottima scelta nella gestione dell’ uliveto. Ciò soprattutto In Italia dove gli ulivi coltivati in aridocoltura sono la maggioranza. Sono infatti ancora molto pochi gli imprenditori agricoli che hanno investito su impianti di irrigazione.

La quarta proprietà (l’azione alcalinizzante) è ottima per portare il ph di terreni acidi su livelli ottimali di ph neutro. Questo potere tamponante ( capacità di opporsi a una variazione di pH ) è molto utile soprattutto in terreni soggetti a forti concimazioni chimiche e trattamenti fitosanitari. Tale capacità è inoltre di fondamentale importanza nei processi biologici in campo e nel rendere la fertilità del terreno sempre alta. In generale il pH preferito dalla maggior parte delle piante oscilla tra 6 e 7,5 ma ogni pianta ha il suo ph ideale. L’olivo ama affondare le sue radici in terreni più alcalini con un pH variabile tra 7 e 8,5. La zeolite acquisisce per i motivi sopra citati un’utilità strategica anche nel riportare il terreno su valori di ph più indicati per l’olivicoltura.

La sua azione repellente e di disturbo (come altre polveri di roccia ad esempio il caolino) a danno di molti insetti è data dall’azione di spolvero e dalla patina che crea sulle superfici delle piante irrorate. Inoltre possiede un cristallo piu’ appuntito e cio’ crea maggiore fastidio agli insetti che non riescono ad aderire alle foglie.Al momento ci sono ancora pochi studi e sperimentazioni su questo uso. L’azione antifungina è determinata dal suo grande potere di assorbimento che permette quindi di assorbire grandi quantità di liquidi e che per questo motivo rendendo l’ambiente inospitale per spore contrasta malattie fungine come occhio di pavone, fumaggine e piombatura. In viticoltura questa proprietà è già usata da anni con test ed evidenze scientifiche.

Riflessioni finali.
Apro una piccola parentesi sulle potenzialità e sugli usi di questo minerale negli allevamenti. Infatti oltre ad essere utilizzato nella depurazione delle acque reflue, anche di impianti industriali, si è iniziato ad usare con ottimi risultati pure in ambito zootecnico per assorbire gas odorosi assieme ai reflui provenienti dalle biomasse e dalle stalle.Tutto ciò senza causare alcun tipo di inquinamento ambientale. Anche il suo uso nell’alimentazione degli animali è ampiamente studiato e sdoganato.Molti studi hanno dimostrato che aggiunte di zeoliti ai mangimi migliorano la salute e le funzioni intestinali dei capi allevati preservandoli da malattie. Le sostanze nutritive ingerite dal cibo sono assorbite meglio e la differenza sugli animali che hanno nella loro dieta questo minerale sono una crescita e una salute migliore.

Concludo questo articolo con questa breve riflessione.
All’estero le zeoliti si usano ampiamente da anni anche nell’agricoltura . Si è capito che il loro uso rende più fertili e performanti i terreni grazie alla loro capacità di operare e migliorare il sistema Suolo-Fertilizzanti. Soprattutto si è compreso che il loro utilizzo sistematico permette di usare meno fertilizzanti (meno 20% circa) e di rendere più efficace il loro utilizzo funzionando da miglioratore del loro effetto. E in Italia noi quando capiremo queste cose? (..)

Fonte: http://www.coltivaregliuliviinmanierabiologicaenaturale.com







La zeolite naturale.
La zeolite è un minerale di origine vulcanica con una struttura cristallina regolare e microporosa caratterizzata da una enorme quantità di volumi vuoti interni ai cristalli. L'impalcatura creata dagli atomi di silicio e alluminio lascia all'interno dei cristalli varie cavità che possono essere riempite da acqua o da eventuali metalli presenti. Questa particolare struttura atomica rende la Zeolite in grado di assorbire tossine, metalli pesanti, pesticidi e micotossine, inoltre, grazie alle sue doti antiossidanti, aiuta a preservare l’organismo dai danni dei radicali liberi.

La zeolite può essere utilizzata come integratore minerale per il suolo, grazie alle sue numerose capacità benefiche sulle piante:
- Contiene fosforo, potassio, ferro, magnesio, calcio, manganese, molibdeno, indispensabili alla crescita delle piante.
- Aumenta la ritenzione e la capacità idrica del suolo, rendendo necessarie meno irrigazioni;
- Riduce la durezza delle acque di irrigazione e la presenza di sali di sodio;
- Migliora la disponibilità nutritiva, evitando squilibri, durante le fasi di crescita;
- Aumenta la disponibilità del fosfato nel suolo;
- Migliora l'equilibrio dello sviluppo radicale;
- Elimina eventuali elementi inquinanti e residui di fitofarmaci, intrappolandoli nella sua struttura atomica;
- Ricca di micropori ideali per la vita dei microrganismi;
- Effetti duraturi nel tempo.
- Come trattamento fogliare nella sua forma ultrafine ha la capacità di creare un film protettivo efficace contro funghi ed insetti

Grazie alla sua microstruttura estremamente porosa, la zeolite migliora in molti modi la struttura e la qualità del suolo
- Aumenta la disponibilità di aria, con il conseguente miglioramento delle funzioni fisio-metaboliche sia delle radici che della flora microbica associata;
- Uniforma il gradiente idrico nel profilo del terreno evitando così la formazione di ristagni di acqua;
- Aumenta la disponibilità di macro e micronutrienti adsorbiti, grazie alla sua elevata capacità di scambio cationico, questi vengono poi  resi disponibili alle radici in funzione del reale fabbisogno;
- Attenua eventuali eccessi di salinità del terreno, grazie alla sua capacità di rimuovere gli ioni in eccesso.

Origine: Romania
Lavorazione e macinazione: Austria - a norma ISO 9001, HACCP e FamiQS.
Purezza garantita da analisi di ogni lotto.
Capacitá di scambio ionico: oltre 95% .
 
Modalità d’impiego: suolo.

La zeolite è adatta a tutti i tipi di colture e di suoli, ammessa in agricoltura biologica. La quantità ottimale di zeolite da apportare come correttivo a livello radicale varia in base al tipo di terreno: 1-2 Kg/m2 nei terreni sabbiosi, 3-4 kg/m2 nei terreni argillosi limosi.

Generalmente: zeolite 0-0,1 mm - 500-1.500 kg/ha secondo la natura e condizione del terreno, diluita in 500-1000 l di acqua, meglio se mescolata con 25 l di EMa. Dal secondo anno ridurre a 500-1.000 kg/ha.
Deve essere distribuita in modo uniforme sulla superficie del terreno per poi essere interrata con una leggera lavorazione superficiale che interessi i primi 15-20 cm del profilo, nella zona  a più intensa attività radicale. Sono sconsigliate le lavorazioni di aratura da sostituirsi con lavorazioni di ripuntatura ed estirpatura. Così operando si favorisce il mantenimento di un’alta attività microbica utile alla crescita e alla  sanità delle radici.

Concimi organici / letame: zeolite 0-0,1 mm - miscelare in rapporto del 10% del volume del fertilizzante, mescolare e lavorare.

Concimazione minerale / inorganica: zeolite 0-0,1mm - mescolare 500-1.500 kg/ha di zeolite con l'importo calcolato di concime NPK (efficacia prolungata della concimazione grazie alla riduzione del dilavamento, riduzione della compattazione che risulta in una maggiore areazione del terreno).

Substrato suolo per serre: zeolite 0,5-2 mm - mescolare al 30% del volume totale in caso di apporto di terriccio. Per coltivazioni in serra 25-50 Kg/1000mq per una normale riequilibratura del terreno; 100 Kg/1000mq per una lavorazione più importante in caso di situazioni di asfissia.

Floricoltura: in vaso 25-40 Kg/m3 di terriccio.

Bonifica Terreni / fissazione di metalli pesanti: zeolite 0-0.1 mm 4-6 t / anno (assieme con 500 l di EMa-Plus totali).

NOTA: Se Integrato nel mangime quotidiano degli animali (al pascolo o dei quali si utilizza il letame) in concentrazione al 2-5% del mangime, si risparmia la distribuzione successiva della zeolite sui prati o l'aggiunta di essa al letame.

Piscina
Mescolare (sostituire) con la sabbia del filtro d'acqua. Possibilmente integrare con della ceramica EM oppure EMbioLith.

Laghetti.
Distribuire intorno alla sponda in profonditá di < 50 cm. Trattare prima con EMa e poi aggiungere regolarmente Greengold oppure EMbioLith.

Pozzi.
Inserire la zeolite granulare in un sacco traforato in modo da poterla recuperare e sostituire.

Integratore mangime.
Mescolare all 1% alla massa di mangime con 1% di EMa.

Trattamenti fogliari.
Per i trattamenti fogliari si consiglia l'uso della zeolite ultrafine.

Fonte: https://embio.it


 

 

 

 

 

 

 

 

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