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Il governo USA non ha ancora negato né ha commentato l'informazione pubblicata dal giornalista brasiliano Elio Gaspari nella sua colonna del giornale Folha de S.Paulo e diffusa dai mass media locali. Secondo i suoi dati, il Presidente John Kennedy progettava la possibilità dell'invasione militare in Brasile nel 1963 – 1964 per destituire dal potere il Presidente João Goulart.

 

 

Nel testo, intitolato “Kennedy e la destituzione di Django”, Elio Gaspari scrive: “Il 7 ottobre 1964 quarantasei giorni prima dell'omicidio a Dallas John Kennedy tenne una riunione alla Casa Bianca, durante la quale fece una domanda a Lincoln Gordon, ambasciatore degli USA in Brasile: “Lei ritiene opportuno che noi si esegua un intervento militare?”. L'anno prima di quel discorso il Presidente americano aveva già esaminato la possibilità del colpo di stato militare per destituire dal potere João Goulart. In quel modo, il rapporto di Kennedy con i piani di colpo di stato è confermato dai fatti, ma col tempo risultò più facile scaricare la responsabilità al successore Lyndon Johnson”.

I biografi di Gordon prestano attenzione particolare al suo ruolo negli affari del Brasile: affermano che durante il suo incarico di ambasciatore partecipava attivamente alle operazioni che portarono la destituzione del Presidente João Goulart, simpatico ai semplici brasiliani che lo chiamavano Django, e permisero di far prendere il potere, il 31 marzo 1964, ai militari del maresciallo Castello Branco in testa.

Lincoln Gordon fu l'ambasciatore USA in Brasile dal 1961 al 1966. Prima di assumere la carica Gordon partecipò alla progettazione del piano “Alleanza per progresso”, il cui obiettivo principale era non ammettere che i Paesi dell'America Centrale e Sud America seguissero l'esempio della rivoluzionaria Cuba. Nel 1961 la rivista Time scrisse che Lincoln Gordon fu il più grande specialista per l'economia latinoamericana e John Kennedy si consultò con lui su quel tema.

I biografi affermano che il 30 luglio 1962 John Kennedy e Lincoln Gordon discussero nella Camera Ovale della Casa Bianca la possibilità dell'intervento nel processo delle elezioni in Brasile. Per l'obiettivo gli USA assegnarono otto milioni di dollari, somma considerevole in quei tempi, che alla fine dei conti favorì la creazione della situazione che impedì la realizzazione dei propri poteri al governo di João Goulart e l’infiltrazione dell'ideologia di sinistra negli organi federali di potere.

Secondo lo storico James Green, il 27 marzo 1964 Lincoln Gordon diede “il via libera” ai militari decisi a prendere il potere in Brasile, garantendo che il nuovo governo brasiliano venisse riconosciuto immediatamente dagli Stati Uniti. Inoltre James Green afferma che Lincoln Gordon riteneva che gli USA avessero dovuto fornire segretamente delle armi e del combustibile in Brasile ed attivare la CIA nel Paese. Per convincere governo e gerarchia militare Lincoln Gordon ha dichiarato che João Goulart organizzò la cospirazione insieme al Partito Comunista del Brasile. Perciò per Gordon e i suoi assistenti l'uscita migliore fu quella di sostenere le azioni militari in Brasile.

Lincoln Gordon, morto nel 2009, non riconobbe mai la propria partecipazione a qualsiasi iniziativa che avesse l'obiettivo di intervenire nella vita politica del Brasile, soprattutto nella presa del potere da parte dei militari nel 1964 e la destituzione di João Goulart. Nel 2006 il diplomatico diede l'intervista alla trasmissione "Fantastico" della TV brasiliana, in cui affermava che la partecipazione degli USA in quegli avvenimenti si riduceva a zero. L'ex-ambasciatore riconobbe solo che alle elezioni del 1962 la CIA sostenne finanziariamente i candidati dell’Unione Democratica Nazionale, sottolineando che quel passo fu errato.

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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