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Oggi si parla della collaborazione degli USA, dal punto di vista informativo, con l’Ucraina, con l’accusa di aver favorito l’eliminazione di diversi generali di Mosca che si trovavano nelle prime linee. Washington ha negato, ma è ovvio che non è stato un uccellino a dire agli ucraini dove erano in posti di comando russi.

Però gli USA ci sono piuttosto abituati a fare queste figure al limite del ridicolo, e un caso dei più famosi avvene durante la guerra delle Falkland fra Regno Unito e Argentina nel 1982. Ricordiamo che il conflitto vedeva opposta l’Argentina della giunta militare di Videla e il Regno Unito della signora Thatcher. Quando gli Argentini occuparono le Falkland (o Malvinas) e quindi la Nuova Georgia del Sud, il Governo inglese, contrariamente a quando si aspettavano a Buenos Aires, decise di rispondere militarmente, nonostante l’enorme sfida logistica costituita da un teatro d’azione a decine di migliaia di km dalla madrepatria.

Parte della missione furono le missioni “Black Buck”, condotte da bombardieri strategici Vulcan, gioielli degli anni cinquanta nati per il bombardamento nucleare, per le quali si trattò del canto del cigno. La missione prevedeva almeno 5 rifornimenti in volo effettuati da Handley Page Victor impiegando decine di aviocisterne per rifornirli nella lunghissima tratta dall’isola atlantica dell’Ascensione e ritorno, quasi 13 mila km in totale.

 



Le missioni Black Buck furono un gioiello organizzativo fatto con mezzi limitatissimi (i Vulcan erano in corso di dismissione e le sonde da rifornimento in volo erano state dismesse o sigillate), ma riuscirono, nelle prime edizioni, a mettere fuori uso l’aeroporto di Port Stanley, che non fu mai operabile dai Mirage dell’aviazione argentina. Quindi si trattò di mettere fuori uso il sistema radar  che gli argentini avevano portato sull’isola.

L’unico sistema anti radar efficace e compatibile con i Vulcan erano i missili statunitensi AGM-45 Shrike, per il 1982 all’avanguardia, dato che il Martel inglese si era dimostrato inadatto. Però gli USA cercavano di tenere, almeno all’apparenza, una posizione neutrale fra le due parti: il Regno Unito era un alleato da lungo tempo, ma Videla, che aveva frequentato una scuola militare a marchio USA, era un anticomunista di ferro e, fino a pochi mesi prima, un fido alleato di Washington. Anche in quel caso gli USA fornirono intelligence al Regno Unito, ma non voleva entrarci ulteriormente. Nonostante questo accettarono di fornire un certo numero di Shrike a Londra, nella speranza che nessuno se ne accorgesse.

Il diavolo però fa le pentole e non i coperchi. Durante la missione Black Buck 6 il Vulcan  matricola 597 ebbe un problema: dopo aver distrutto un radar antiaereo nelle Falkland, mentre stava facendo rifornimento in volo ruppe la sonda utilizzata a tale scopo. L’aereo si trovò nel mezzo dell’atlantico con poco carburante e nessuna possibilità di rifornirsi. L’unica salvezza era raggiungere, con pochissimo carburante, Rio de Janeiro. Però l’aereo aveva ancora attaccato ai piloni due missili Shrike USA, oltre che portare a bordo un bel po’ di documentazione compromettente. Il Brasile era neutrale e avrebbe internato equipaggio e aereo, ma lo scandalo di vedere il missile USA collegato all’areo britannico, e di trovare piani e manuali, sarebbe stato enorme. Il comandante quindi decise rapidamente: avrebbe contattato in emergenza Rio, decompresso l’aereo, gettato i documenti dal finestrino e lanciato i missili in mare. Vi fu una trattativa concitata con la torre di Rio, ma un missile Shirke si rifiutò di partire. L’aereo che volava praticamente con i fumi del carburante, atterrò a Rio con un bel missile USA attaccato e visibile ai piloni esterni!

Ovviamente sia il Regno Unito sia gli USA si misero in moto per nascondere l’accaduto. L’aereo fu internato, così come l’equipaggio, e fu restituito solo dopo una fornitura di pezzi di ricambio per l’aviazione brasiliana (e sospettiamo qualche premio a qualche generale). Però il Brasile, pur non rendendo subito pubblica la cosa, si rifiutò di restituire il missile Shrike, che probabilmente finì smontato in qualche fabbrica brasiliana.

Ora se gli USA riuscirono a tenere nascosta una cosa del genere nel 1982, pensate che abbiano problemi a nascondere le informazioni sui centri di comando russi agli ucraini? Secondo voi le navi colpite dai droni ucraini sono solo frutto di fortuna?

Per chi volesse conoscere tutta la storia di Black Buck consigliamo questo sito.

Fonte: https://scenarieconomici.it

 

 

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