Il 1° settembre 1939, la Polonia schierava 29 squadriglie suddivise tra 3 brigate caccia e 6 brigate da bombardamento-ricognizione, per 12000 effettivi, di cui 1181 piloti, 497 osservatori e 219 mitraglieri. L’aeronautica polacca disponeva di 115 caccia P.7, 185 caccia P.11, 240 aerei d’attacco P.23, 75 bombardieri P.37, 15 bombardieri LWS.4, 225 ricognitori R-XIII, 65 ricognitori RWD-14, 200 ricognitori Potez-25, 750 aerei d’addestramento, 39 aerei da trasporto.

 

PZL P.37 Los.



L’esercito polacco era composto da 30 divisioni di fanteria, 12 brigate di cavalleria, 2 brigate motorizzate e 1 brigata corazzata. Ogni divisione disponeva di 27 cannoni anticarro, 92 fucili anticarro, 48 cannoni e 6 cannoni pesanti. Ogni brigata aveva 18 cannoni e 66 fucili anticarro. L’esercito polacco disponeva di 225 carri armati leggeri, 88 carri armati della IGM, 634 blindati 504 cannoni antiaerei e 750 mitragliatrici antiaeree. La Marina polacca disponeva di 4 cacciatorpediniere, 5 sommergibili, 2 cannoniere, 1 posamine e 6 dragamine. Il caccia PZL P.11, entrato in servizio nel 1935, nel 1939 era già superato. Il 1° settembre 1939 gli aerei polacchi erano stati spostati dagli aeroporti di stanza alle basi aeree segrete disperse sul territorio polacco. I bombardieri bimotori PZL P.37 potevano bombardare il territorio tedesco, ma non furono impiegati in tal senso da Varsavia per motivi politici. I P.37 furono prodotti in 88 esemplari, ed insieme ai P.37 distrussero 600 mezzi corazzati tedeschi nella campagna del 1939. L’ordine di mobilitazione dell’aeronautica polacca fu emesso il 23 agosto 1939, ma poi Londra e Parigi costrinsero Varsavia, il 29 agosto, a far rientrare l’ordine, per poi emanarlo un’altra volta il 30 agosto, creando confusione nelle forze armate polacche.

 

PZL P.23 Karas.



Il 1° settembre 1939, alle 4:26, decollavano tre Ju-87 Stuka tedeschi alla volta del ponte sulla Vistola di Dirschau. L’obiettivo era impedirne la distruzione da parte delle truppe polacche, spezzando i cavi degli esplosivi collocati sul ponte, e farlo cadere intatto nelle mani del colonnello Medem, al comando di un’unità corazzata tedesca. Ma l’operazione falliva. Alle 4:45, presso Cracovia, il tenente Wladek Gnys, sul suo P.11 abbatteva due bombardieri della Luftwaffe Dornier Do-17E. Furono i primi aerei tedeschi abbattuti nella Seconda Guerra Mondiale. I P.11 polacchi respinsero il primo attacco aereo su Varsavia, abbattendo 3 caccia tedeschi Bf-109E, mentre sulla base aerea di Rakowice i bombardieri tedeschi He-111 distruggevano 28 aerei polacchi. Ma si trattava di vecchi velivoli che i polacchi non avevano neanche pensato di spostare. Alle 16:30, 70 bombardieri He-111, scortati da 30 caccia Bf-109E della Luftflotte 2 tedesca, bombardavano Varsavia per la prima volta. Il colonnello Leopold Pamula abbatteva un bombardiere He-111 e uno Stuka, e andava a far collidere il suo caccia con un aereo tedesco, prima di paracadutarsi. Quel giorno i polacchi persero 10 caccia e i tedeschi 25 aerei. Il 2 settembre, i polacchi perdevano 16 aerei e 88 bombardieri tedeschi He-111 attaccavano la città di Deblin. Ma la 141.ma squadriglia dell’Armata Pomorza polacca abbatteva ben 9 bombardieri tedeschi Do-17E. Aerei polacchi attaccavano diverse volte le forze blindate tedesche provenienti dalla Prussia orientale. Quel giorno i polacchi abbatterono 21 aerei tedeschi. Il 3 settembre, i polacchi attaccavano le colonne corazzate tedesche, e aerei tedeschi affondavano a Gdynia il cacciatorpediniere Wicher e il posamine Gryf. I polacchi abbatterono 16 aerei tedeschi e persero 12 aerei d’attacco P.23 Karas e 3 caccia P.11. Il 4 settembre, i bombardieri polacchi P.37 e P.23 infliggevano gravi danni alla 4.ta Divisione corazzata tedesca. I polacchi perdevano 20 aerei, i tedeschi 4 aerei. Il 5 settembre, i caccia polacchi abbattevano 9 aerei tedeschi. Le unità di addestramento e supporto logistico polacche iniziavano a ritirarsi verso il confine con la Romania, in attesa dell’offensiva anglo-francese contro la Germania che non avverrà. Il 6 settembre, Francia e Regno Unito avevano inviato, via mare, 50 aerei da combattimento per la Polonia, ma il 1° settembre, erano ancora in navigazione. 19 caccia P.11 polacchi attaccavano una formazione di bombardieri tedeschi Do-17Z e quindi un’altra formazione di Ju-87 Stuka, abbattendo 15-19 velivoli tedeschi. Nei primi sei giorni di guerra la Brigata da Caccia polacca aveva abbattuto 10 bombardieri He-111, 8 bombardieri Do-17, 2 bombardieri Ju-86, 10 Ju-87 Stuka, 6 caccia Bf-109, 4 caccia Bf-110, 1 ricognitore Hs-126 tedeschi. Ma la Brigata aveva perso 38 dei 54 caccia di cui disponeva il 1° settembre. I 63 caccia polacchi assegnati alle armate dell’Esercito avevano abbattuto 63 aerei tedeschi, ma 41 di essi andarono perduti. In totale 105 aerei tedeschi erano stati abbattuti dai polacchi, che avevano perso 79 aerei da caccia P.11 e P.7. La Brigata da Bombardamento polacca aveva effettuato 119 sortite contro le forze corazzate tedesche, perdendo 16 P.37 Los e 32 P.23 Karas, a cui andavano aggiunti 37 dei 77 ricognitori polacchi R-XIII operativi il 1° settembre. Il 7 settembre, la Polonia disponeva in tutto di 40 caccia P.11 raggruppati a Wielki, presso Lublino. Il 8-9 settembre, i tedeschi arrivavano alla periferia di Varsavia, sperando di entrarvi senza combattere. ‘Speranza’ vana. 140 Stuka bombardavano la capitale polacca. Il 10 settembre, 200 tecnici polacchi arrivavano in Romania per ricevere i velivoli francesi e inglesi. 1 caccia tedesco Bf-109 veniva abbattuto. L’11-13 settembre, i tedeschi scatenavano tutta la loro potenza aerea sull’Armata polacca della Bzura. 183 aerei tedeschi bombardarono Varsavia. I polacchi persero 8 aerei e abbatterono 1 caccia Bf-109D. Il 14 settembre, i polacchi disponevano di 54 caccia P.11. Mentre 6.000 militari dell’aeronautica polacca erano al confine con la Romania, Bucarest vietava il transito di materiale bellico per la Polonia. Il 15-16 settembre, i tedeschi bombardavano l’Armata della Bzura polacca con tutti i velivoli disponibili e distruggevano 26 aerei polacchi. I P-23 e i P.37 compivano le ultime sortite contro i tedeschi. Il 17 settembre, i caccia polacchi abbattevano 1 bombardiere Do-17 tedesco e 1 caccia sovietico. Le ultime vittorie dei polacchi che, nel frattempo, inviavano in Romania, sull’aeroporto di Cernauti, 150 aerei. Ma la Romania confiscava gli aerei e internava il personale. Dal 7 al 17 settembre, la Brigata da Caccia polacca aveva abbattuto solo 5 aerei nemici, la Brigata da Bombardamento aveva effettuato 107 sortite, e i ricognitori compiuto 40 missioni. Il 18-19 settembre, i tedeschi catturarono 170mila soldati polacchi, mentre la Luftwaffe compiva 1.693 missioni. Le squadriglie da caccia polacche 131 e 132 abbattevano 31 aerei tedeschi. Il 25-26 settembre, 420 bombardieri tedeschi attaccavano Varsavia, gli ultimi 9 caccia polacchi fuggivano in Ungheria, dopo che il capitano Stanislaw Riess era giunto in volo da Bucarest portando l’ultimo ordine del comando polacco: istituire l’esercito clandestino di resistenza contro l’occupazione tedesca. Il 27 settembre, Varsavia capitolava. Il 4 ottobre, due aerei da ricognizione polacchi bombardavano una colonna tedesca a Pyskor. Era l’ultima missione dell’aeronautica polacca nella guerra tedesco-polacca del 1939.

 

PZL P.11c.



La Luftwaffe, nella campagna polacca del settembre 1939, perse 285 velivoli: 67 caccia Bf-109, 12 caccia Bf-110, 31 Ju-87 Stuka, 91 bombardieri He-111, Do-17 e Ju-52, 63 ricognitori; inoltre altri 279 velivoli dovettero essere ritirati per i danni subiti. 413 furono i piloti e altro personale tecnico tedeschi perduti in combattimento. I polacchi abbatterono 129 aerei tedeschi e persero 327 dei 435 aerei da combattimento di prima linea. 150 velivoli ripararono in Romania. Circa l’80% del personale dell’aeronautica polacca, 11.500 effettivi, poté fuggire in Romania, Ungheria, Lituania e Lettonia. 1.500 furono catturati dai sovietici. Altri 90.000 soldati polacchi furono internati in Romania, in seguito evacuati in occidente su pressione di Londra e Parigi. Gli slovacchi sostennero i tedeschi nelle operazioni contro la Polonia, impiegando le squadriglie da caccia 13.ma, 39.ma e 45.ma, e la squadriglia da ricognizione 16.ma, perdendo 2 caccia Avia B.534 e abbattendo un aereo da collegamento polacco RWD-8 in fuga verso la Romania.

 

PZL P.11.

 

Il sabotaggio ucraino.
Nella primavera del 1939, pochi mesi prima dell’invasione nazista della Polonia, l’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN), organizzazione armata di estrema destra per l’indipendenza dell’Ucraina, formò un’unità militare per assistere i tedeschi nell’invasione. L’unità venne chiamata Bergbauernhilfe (BBH), o Legione ucraina, organizzata con l’aiuto dell’Abwehr, l’intelligence militare tedesca. L’unità doveva sostenere la rivolta armata dei nazionalisti ucraini nella Polonia orientale. Nel marzo 1939, durante la liquidazione della Cecoslovacchia, i capi del Sojm dei Carpazi ucraini dichiararono l’indipendenza. Ma l’Ungheria, che aveva annesso la regione, schiacciò le milizie nazionaliste ucraine composte da ex-soldati dell’esercito cecoslovacco, nazionalisti galiziani e attivisti dell’OUN, tra cui Roman Sushko, poi messo a capo della Legione ucraina. I superstiti fuggirono in Slovacchia, Austria e Germania, dove avrebbero formato la spina dorsale della Legione ucraina. Nell’aprile 1939, l’Alto Comando tedesco completò i piani dell’invasione della Polonia, il ‘Fall Weiss‘, secondo cui la 14.ma Armata del colonnello-generale Wilhelm List avrebbe invaso la Polonia dallo Stato fantoccio slovacco. Era nell’ambito di tale armata che la Legione ucraina doveva operare. Nel giugno 1939, il capo dell’Abwehr, ammiraglio Wilhelm Canaris, incontrò i capi dell’OUN per decidere la creazione del Bergbauernhilfe, il cui scopo era organizzare un’insurrezione ucraina contro le autorità nella Polonia orientale. Il 13 giugno Sushko fu posto al comando dell’unità, e il colonnello Erwin von Lahousen, capo della Sezione II dell’Abwehr (sabotaggio) gli ordinò di addestrare 1.300 ufficiali e 12.000 soldati; ma ad agosto il gruppo comprendeva solo circa 600 soldati radunati ad Hammerstein, in Germania occidentale. L’Abwehr li aveva addestrati all’uso di armi ed esplosivo, topografia, sabotaggio e occupazione di posizioni strategiche, secondo un programma simile a quello delle forze speciali tedesche (le unità Brandenburg). La Legione ucraina doveva condurre operazioni di sabotaggio e intelligence nelle retrovie dell’esercito polacco in Polonia orientale, subito dopo l’invasione nazista, ed istigare la rivolta contro le autorità polacche tra gli ucraini locali. Insieme al Bergbauernhilfe, i terroristi dell’OUN in Polonia si prepararono alla rivolta su ordine del capo regionale Vladimir Lopatinskij, iniziando l’addestramento a luglio nei campi segreti in Polesia e Carpazi. Inoltre, Lopatinskij immaginò che le unità partigiane, dopo aver preso il potere locale, avrebbero proclamato lo Stato ucraino. La Legione, nell’agosto 1939, aveva quasi un migliaio di combattenti attivi nell’est della Polonia. Il controspionaggio militare polacco, sapeva dei maneggi tra OUN e Abwehr fin da aprile, e che a maggio Berlino aveva raddoppiato le sovvenzioni all’OUN. La BBH fu trasferita in Slovacchia a luglio ed attivata il 22 agosto, assieme a un altro distaccamento dell’Abwehr, il battaglione speciale Ebbinghaus, addestrato per operare nella Slesia polacca. Tuttavia, dopo la firma del patto Molotov-Ribbentrop del 23 agosto, che prevedeva la liberazione della Polonia orientale (Ucraina occidentale) da parte dell’Armata Rossa, l’Abwehr ordinò alla Legione ucraina di smobilitare dalla prima linea. Nel frattempo, l’OUN in Polonia continuava a prepararsi per l’insurrezione armata, in conformità con i piani, prevista per il 28 agosto.

 

 

Il 5 settembre, avviata l’invasione della Polonia, il battaglione Ebbinghaus occupò il nodo ferroviario di Katowice spianando la strada al Generale Busch, comandante dell’VIII Corpo d’Armata tedesco. I 3.000 terroristi dell’OUN nel frattempo attaccarono avamposti dell’esercito e della polizia e, soprattutto, civili polacchi. Infatti, l’Abwehr ricevette dal ministro degli Esteri nazista Joachim von Ribbentrop l’ordine di utilizzare le organizzazioni nazionaliste ucraine per sterminare gli ebrei, l’intellighenzia polacca e “tutti coloro che incarnano la volontà della resistenza nazionale”. Il 15 settembre, i capi dell’Abwehr Canaris e Lahousen incontrarono il capo dell’OUN Andrej Melnik a Vienna, che propose di creare uno Stato filo-tedesco in Galizia. Lahousen, a sua volta, trasferì la Legione ucraina alla XIV Armata del generale Dehmel. Intanto, il 6 settembre il Bergbauernhilfe entrava in Polonia al seguito della 2.da Divisione slovacca, retroguardia della 57.ma Divisione tedesca del maggiore-generale Oskar Blum, che operava in prossimità di Lvov. Alla fine della campagna di Polonia, il Bergbauernhilfe fu sciolto e i suoi uomini assegnati alla polizia di guardia ai siti industriali in Polonia. Nel 1943, gli ex-soldati del BBH entrarono nell’Esercito insurrezionale ucraino, per combattere contro le forze sovietiche e polacche, e assassinando 100.000 polacchi in Volinia e Galizia nel 1943-45.

 

 

Fonti: "Batailles Aeriennes 04 – La Campagne de Pologne", Marzo/Maggio 1998

Articolo originale in italiano e fonti estere:
https://aurorasito.wordpress.com

 

 

Categoria: Storia
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