Un ammiraglio cinese avrebbe attraversato tutti gli oceani prima di Magellano, circumnavigando il globo, ed avrebbe anche scoperto l'America prima di Colombo. Ecco alcune informazioni in merito alla controversia.

Il viaggio epico attorno al mondo di un ammiraglio cinese, potrebbe essere riprodotto, per promuovere la teoria che la Cina scoprì l’America 71 anni prima di Cristoforo Colombo. Esperti di design progettano di lanciare una riproduzione a dimensione reale di una delle immense navi con le quali l‘eunuco Zheng He presumibilmente viaggiò con un equipaggio di più di 100 persone, nel corso della sua circumnavigazione del globo, durata due anni, nel 1421. Secondo i piani, il vascello dovrebbe lasciare la Cina nel 2004, 600 anni dopo che il famoso ammiraglio partì per il suo primo viaggio di esplorazione e scoperta, alla guida in una colossale flotta di navi. L’ambizioso progetto di costruire una di queste navi spedizioniere, che erano tre volte la grandezza della "Victory" di Nelson e che con le sue dimensioni rimpiccioliva ancora di più le caravelle del sedicesimo secolo, è emerso nel corso di una conferenza tenutasi in Cina lo scorso week-end. Tra i 110 delegati che vi hanno preso parte, anche Gavin Menzies, un ex comandante di sottomarino della Marina Inglese, che ha scatenato un acceso dibattito lo scorso marzo, quando ha esposto la sua teoria, secondo la quale i Cinesi avrebbero preceduto gli europei nella scoperta dell’Australia e del Nuovo Mondo. Basandosi su cartografie, antichi artefatti e ricerche antropologiche, egli sostiene che fu Zheng He che svolse la prima circumnavigazione del mondo, precorrendo quindi il navigatore portoghese Ferdinando Magellano di un secolo. La prima flotta di Zheng He si dice comprendesse 317 vascelli e trasportasse 28.000 uomini. In un periodo di oltre tre anni, i Cinesi costruirono o rimisero in uso circa 1700 navi mediante l’uso di moli a secco, anticipando la tecnologia europea di centinaia di anni. Ma i viaggi di esplorazione portarono a niente, in quanto il nuovo imperatore cinese, che ascese al potere nel 1430, orientò il paese in una direzione ancor più isolazionista e introspettiva.

Fonte: Chicago Sun-Times
23 Ottobre 2002


Carta cinese dipinta nel 1700, che si indica come copiata da una del 1420 che sarebbe stata usata da Zheng nei suoi viaggi.



Nel 1402 l'imperatore della Cina Zhu Di incaricò l'ammiraglio Zheng He di scoprire terre sconosciute ponendolo a capo di una flotta composta da oltre cento navi e ben ventimila uomini. Mentre era in viaggio l'imperatore morì e il successore interruppe le spedizioni marittime. Nessun documento storico narrò l'impresa di Zheng He e di lui si persero le tracce.
Secondo Menzies nei Caraibi si troverebbero i resti di nove imbarcazioni cinesi affondate nel 1421.
Menzies indagò a lungo per ricostruire gli spostamenti di Zheng che sembra, tra il 1421 e il 1423, abbia compiuto ben sette viaggi ed effettuato la circumnavigazione del globo. Secondo Menzies il navigatore cinese approdò sulla costa americana prima di Colombo.
Recentemente nei Carabi sono stati ritrovati numerosi reperti e relitti di vascelli cinesi molto antichi.

Fra i reperti più significativi monete, metalli; sia nei Carabi, sia lungo la linea costiera dell'isola di Vancouver, sia sul fondo del Golfo del Messico (Aran Pass - Texas) dove è stata recuperata una scultura lignea di stile e composizione cinese datata circa al 1400 d.C. .

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Un eunuco cinese alla guida di un’ingente flotta navale scoprì l’America 72 anni prima di Colombo, secondo un ex-comandante della marina che sosterrà le sue affermazioni con carte, antichi artefatti ed una ricerca antropologica. Gavin Menzies, un ex-comandante di sottomarini inglese, ha studiato per quattordici anni gli spostamenti della flotta spedizioniera cinese, guidata dall’ammiraglio Zheng He tra il 1421 ed il 1423. Zheng He (1371-1435) è considerato il più famoso navigatore cinese e si crede abbia intrapreso ben sette lunghi viaggi in direzione ovest, percorrendo sulla sua nave più di 50.000 chilometri e visitando più di 30 paesi. Ma Menzies, un appassionato studioso di storia, sostiene che Zheng He abbia giocato un ruolo molto più importante nella storia di quanto si sia creduto fino ad oggi. Egli ritiene, infatti, che l’ammiraglio scoprì la maggior parte del mondo nella metà del XV secolo.
Menzies accredita a Zhang He la prima circumnavigazione del globo, in anticipo di un secolo, quindi, sul navigatore Ferdinando Magellano. Ed afferma anche che approdò sulla costa dell’America decenni prima della "scoperta" di Cristoforo Colombo, nel 1492. Menzies ha presentato le sue scoperte alla Royal Geographic Society Inglese il 15 marzo davanti ad un uditorio di più di 200 tra diplomati, accademici e pubblicisti. Mentre si trovava a Venezia per delle ricerche, a Menzies fu mostrato un planisfero, datato 1492, che includeva l’Africa Meridionale ed il Capo di Buona Speranza.
Ma il Capo non fu "scoperto" prima del 1497, quando Vasco de Gama lo incontrò sulla sua rotta, secondo quanto comunemente ritenuto. Sul planisfero è presente anche una nota riguardante un viaggio dal Capo di Buona Speranza alle Isole di Capo Verde nel 1420, ed una raffigurazione di un vascello cinese in navigazione. Usando le carte stellari cinesi, Menzies è riuscito a ricostruire quello che egli ritiene il viaggio epico di Zheng He. Egli afferma che la sua conoscenza in materia di astro-navigazione lo abbia aiutato a scoprire come i Cinesi, usando la brillante stella Canopo per tracciare le loro rotte, avessero navigato in prossimità del Polo Sud. Ha determinato la relativa latitudine ed è andato avanti a cercare prove archeologiche e letterarie per mostrare che i cinesi effettivamente riuscirono a circumnavigare il globo. Il signor Menzies, 64 anni, ha riferito: "Quando ho cominciato, ero terrorizzato all’idea che la gente mi credesse pazzo. Ma anche se le mie teorie sono complicate e sconvolgono gli ordinari ed accettati parametri storici, confido nella loro attendibilità. Quello che nessuno ha mai spiegato è perché gli europei avessero queste mappe. Chi le tracciò? Ci sono milioni di miglia quadrate d’oceano. Richiedono ingenti flotte per essere riprodotte su una carta. Se affermiamo che non sono stati i cinesi, con le più grandi flotte e navi del mondo, allora chi può esservi riuscito?" Un articolo sulla rivista New York Times Magazine del 1999 aveva descritto Zheng He come un musulmano appartenente ad una famiglia di ribelli, che era stato reclutato dall’Esercito Cinese quando era ancora un bambino. Come molti prigionieri del tempo, era stato sottoposto a castrazione. L’articolo prosegue affermando che comunque crebbe fino ad essere fisicamente imponente e fu scelto come compagno di giochi di un grande principe, Xhu Di. I due divennero amici e quando il principe riuscì a portare avanti una rivolta contro l’Imperatore della Cina, Zheng He ottenne, come riconoscimento, una gigantesca flotta. Essa comprendeva 28.000 navigatori su 300 navi, e non fu più superata in proporzioni fino alla Prima Guerra Mondiale, secondo quanto riportato dall’articolo. Per paragone, si consideri che Colombo, nel 1492, partì con sole tre navi. Zheng He in seguito scrisse: "Abbiamo affrontato nell’oceano onde alte come montagne che sfiorano il cielo e abbiamo puntato i nostri sguardi su regioni barbare lontane, nascoste in trasparenze bluastre di vapori leggeri, mentre, con le nostre vele nobilmente spiegate, proseguivamo giorno e notte il nostro corso rapido come quello di una stella, solcando le onde selvagge come stessimo percorrendo un’arteria di grande traffico". L’articolo del New York Magazine si conclude sostenendo che Zheng He si fermò dopo aver raggiunto l’Africa Orientale: "I cinesi potrebbero avere facilmente continuato attorno al Capo di Buona Speranza e stabilito diretti commerci con l’Europa. Ma per loro l’Europa era un paese arretrato e la Cina aveva pochi interessi nella lana, le perle ed il vino che l’Europa aveva da commerciare. L’Africa invece aveva ciò che la Cina voleva: avorio, medicine, spezie, legna esotica, perfino campioni fra i più vari di vita selvaggia nativa."
Gillian Hutchinson, curatore della storia della cartografia al Museo Nazionale Marittimo, non è convinta che esista un collegamento dimostrabile tra le mappe cinesi e quelle che usavano gli europei. "È possibile - dice - che le conoscenze geografiche dei cinesi avessero raggiunto l’Europa prima dell’Età della Scoperta. Il signor Menzies è assolutamente certo di questo, ma talvolta non è facile separare le prove dai desideri".

Fonte: National Post Online
5 Marzo 2002

 

 

Quest'anno ricorre il 600° anniversario delle traversate oceaniche verso Occidente di Zheng He. Per l'occasione ogni parte della Cina organizzerà varie forme di attività per commemorare questa eroica impresa nella storia della navigazione mondiale. Nel programma "Galleria storica" di oggi, Zheng Yijun, un famoso studioso cinese di Zheng He, ci parlerà delle spedizioni di Zheng He verso Occidente nella Cina antica.

Zheng He (1371-1435) fu un vero "gigante del mare" del tempo. 600 anni fa alla guida di un'enorma flotta con più di 27 mila persone a bordo egli partì dal porto di Liujia, nel distretto di Taichang, nell'attuale provincia del Jiangsu, Cina orientale, dirigendosi maestosamente verso l'oceano, alzando in tal modo il sipario di una navigazione storica e manifestando uno spirito d'iniziativa senza precedenti dell'umanità di fronte al mare. Come le quattro grandi invenzioni e la Grande Muraglia, si tratta di un'altra espressione sintetica dell'abilità creativa della nazione cinese. Il saggio sull'esplorazione marittima di Zheng He recentemente scritto da Zheng Yijun ha provocato una forte risonanza nel mondo accademico internazionale. Egli ha messo in rilievo che le sette spedizioni verso Occidente compiute da Zheng He costituiscono un'importante iniziativa nella storia della navigazione mondiale, permettendo alla causa marittima cinese uno sviluppo senza precedenti ed aprendo una nuova epoca di avanzamento verso l'oceano da parte dei cinesi.

Zheng Yijun afferma che il periodo delle spedizioni di Zheng He verso Occidente costituisce un'importantissima epoca nella storia dello sviluppo marittimo della Cina. Su ordine dell'imperatore della dinastia Ming Chengzu (1403-1424), Zheng He compì la sua missione sui mari applicando una strategia di sviluppo marittimo che integrava oceano e terraferma. Nell'arco di 30 anni, egli svolse su vasta scala attività politiche, economiche, diplomatiche e culturali nei vari Paesi costieri dell'Asia e dell'Africa, compiendo nello stesso tempo grandi sforzi nell'esplorazione marittima.

Zheng Yijun afferma che nel periodo delle spedizioni di Zheng He, la causa marittima cinese conobbe sviluppi senza precedenti, con l'apertura di 42 rotte principali che raggiungevano all'estremità ovest il sud dell'equatore. L'estremità delle rotte occidentali si allungava fino a due Paesi, ossia Bici, l'odierno porto di Mozambico, e Sunci, l'odierno porto di Sofala. E' possibile che si tratti dei Paesi africani più lontani raggiunti dalla flotta di Zheng He. Più a sud la flotta arrivò a Jawa in Indonesia ed a più nord alle coste del Mare Rosso, all'odierna La Mecca in Arabia Saudita, superando una distanza totale di 160 mila miglia marine, equivalente a più di tre giri del pianeta.

Nel periodo 1403-1424, la flotta di Zheng He compì diverse spedizioni verso Occidente, svolgendo su vasta scala scambi con i vari Paesi delle coste del Pacifico occidentale e dell'Oceano Indiano ed attività economiche e commerciali con l'estero. Zheng Yijun mette in rilievo che oltre alle visite in Cina di emissari stranieri che offrivano tributi ed al ristretto commercio collegato, le attività commerciali con l'estero del tempo contavano soprattutto sull'enome flotta di Zheng He e sui suoi piccoli gruppi di inviati doplomatici e commerciali che facendo la spola fra i vari Paesi svolsero ampie attività commerciali internazionali ed attivarono scambi popolari duraturi.

Secondo i risultati delle ricerche di Zheng Yijun, lungo la lunga ed ampia "via della seta marittima", la flotta di Zheng He istituì quattro grandi centri di trasporto marittimo, due grandi basi commerciali di navigazione e due grandi campi-base del commercio tra Oriente e Occidente. La flotta da egli guidata conobbe un continuo sviluppo nel trasporto marittimo, non solo dando enormi contributi allo sviluppo degli scambi economici tra la Cina e i Paesi dell'Asia e dell'Africa, ma promuovendo anche energicamente lo sviluppo dell'economia marittima all'inizio della dinastia Ming e facendo della Cina la maggiore potenza marittima del mondo del tempo. Senza dubbio gli enormi contributi dati da Zheng He con le sue spedizioni verso Occidente sono grandi risultati della civiltà umana ottenuti tra il 15° e il 16° secolo all'epoca delle grandi navigazioni mondiali.

Parlando degli enormi risultati delle 7 spedizioni verso Occidente e dell'esplorazione marittima portate avanti da Zheng He, Zheng Yijun li riassume nei seguenti termini: "Sul piano politico, egli istituì un quadro di pace e amicizia fra i Paesi dell'Asia e dell'Africa; sul piano economico, creò il suo più prospero periodo storico per la "via della seta marittima"; sul piano diplomatico, permise ai rapporti fra la Cina ed i vari Paesi di conoscere sviluppi senza precedenti; sul piano militare, liberò le rotte marittime, così da garantire che le popolazioni delle varie etnie residenti all'estero vivessero e lavorassero in pace; sul piano culturale, diffuse nei vari Paesi dell'Asia e dell'Africa la cultura e le tecniche produttive e sanitarie avanzate della Cina. La serie di risultati ottenuti da Zheng He con le sue 7 spedizioni verso Occidente è senza precedenti non solo nella storia cinese, ma anche in quella mondiale."

Fonte: http://italian.cri.cn

 

I viaggi di Cristoforo Colombo nell'emisfero occidentale e quelli di Zheng He in quello orientale.

 

 

 

 

 

Categoria: Storia
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