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Qualche mese fa il Ministero della Difesa russo ha emesso una dichiarazione con la quale è stata resa nota la messa a punto di un nuovo mezzo d’artiglieria, e le premesse sono tutt’altro che banali. La nuova arma ha preso la denominazione di Koalitsiya-SV (Coalizione), della serie 2S35-1, basato sul vecchio 2S35, primo semovente d’artiglieria realizzato in epoca post-sovietica. La nuova arma, un cannone d’artiglieria calibro 152mm, non sarà un cingolato ma un semovente su gomma 8×8, con un cannone dalla straordinaria portata.

 





Il cannone ha già sfilato nella parata della Vittoria del 9 maggio in Piazza Rossa, ma i test sono iniziati soltanto lo scorso agosto, e sono tuttora in corso, nell’oblast di Sverdlovsk. Il capo del dipartimento militare addetto ai test del mezzo, Grigory Turetskikh, non ha risparmiato l’entusiasmo nella descrizione delle performance del nuovo Koalitsiya: “Il compito di questa macchina è quello di posizionarsi rapidamente, ruotare e ingaggiare il target. Ogni macchina può colpire in maniera così efficace l’obiettivo che un singolo mezzo può sostituire un’intera unità”. I video dei test del mezzo sono già disponibili e sono sicuramente sbalorditivi.



Ed in base ai parametri offerti, secondo le prime indiscrezioni, che ovviamente tengono super-classificati i principali dettagli tecnici, sono impressionanti: il mezzo monterà dei cannoni 2A88, e sarà in grado di sparare tra i 15 e i 20 colpi al minuto, mentre gli omologhi semoventi in dotazione agli eserciti della NATO hanno una frequenza massima dei 6 colpi al minuto del M109 Paladin statunitense. La gittata massima del 2S35-1 Koalitsiya-SV sarebbe di 43 miglia, circa 70km, contro le poco meno di 18 (28,9km) del Paladin, e le 24 (39km) dell’AS90 Braveheart britannico.

 

Un altro rilevante aspetto di vantaggio del Koalitsiya-SV è l’alto livello di automazione raggiunto nel funzionamento del velivolo. Questo nuovo semovente avrà bisogno di soltanto 3 uomini per azionarlo, contro i 5 previsti e accolti dalla sua versione precedente, e rispetto ai 6 uomini richiesti dal M109 Paladin. Il mezzo, dati anche i problemi di budget affrontati da Mosca negli ultimi 4 anni, sarà destinato alla produzione industriale di massa soltanto nel 2019, e inizierà ad essere in dotazione in numero consistente all’esercito russo entro il 2020.

Nel frattempo l’esercito russo ha a disposizione gli upgrade di altre importanti macchine da guerra che in ogni caso risultano più che competitive rispetto alle omologhe armi degli eserciti occidentali. Mentre gli Msta-SM, aggiornamenti del più datato Msta-S, sono già in dotazione alle divisioni Tamanskaya e Kantemirovskaya, della prima divisione di blindati della regione di Mosca.

 



Molti esperti, compreso Vasily Kashin della Moscow Higher School of Economics, sono convinti della grande portata dell’introduzione dei nuovi mezzi a disposizione dell’esercito russo, incrementandone esponenzialmente la capacità bellica. Ciò tenendo conto anche del fatto che, secondo quanto riportato anche da National Interest, gli unici sforzi operati dagli Stati Uniti nel settore riguardano l’aggiornamento del M109 Paladin, basato su un vecchio modello degli anni ’60.

Fonte: http://www.occhidellaguerra.it

 

 

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