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In questi ultimi anni gli Stati Maggiori di diverse forze armate si sono interrogati circa l’utilità dei mezzi corazzati in scenari bellici dove contano sempre più forze agili e movimentate su mezzi leggeri. Ebbene, l’esercito britannico ha messo in campo i due elementi – velocità e potenza – predisponendo un’esercitazione combinata tra paracadutisti del 3° battaglione e carri Challenger dei Queen’s Royal Hussars.

L’esercitazione Green Citadel ha comprovato l’efficacia della combinazione tra fanteria leggera e carri, peraltro già magistralmente messa in atto dall’esercito israeliano in Libano, piuttosto che nella Striscia di Gaza.

Il compito primario dei paracadutisti è quello di bonificare gli edifici, verificando che all’interno non si nascondano nemici o piuttosto civili inermi, mentre i Challenger 2 rimangono in attesa, pronti a fornire un micidiale fuoco di copertura in caso di difficoltà. Da sempre il combattimento nei centri abitati rappresenta l’incubo dei militari poiché costretti ad operare in un ambiente dove ogni angolo, marciapiede o finestra può rappresentare una trappola mortale. Oggi, più che mai, in un contesto di conflitto asimmetrico, le città cancellano ogni disparità tecnica tra i guerriglieri e gli eserciti regolari la cui potenza di fuoco risulta vana e controproducente. I carri armati, non potendosi muovere agevolmente, si trasformano in un bersaglio perfetto per le armi controcarro o gli IED e solo l’azione coordinata con la fanteria può scongiurare trappole senza via d’uscita.

I Queen’s Royal Hussars sono una formazione corazzata risalente al 1993 quando due unità storiche dell’esercito – i The Queen’s Own Hussars e i The Queen’s Royal Irish Hussars – furono amalgamati dopo la ristrutturazione voluta nel 1990. I primi carri Challenger 2 arrivarono nel 1999 e un anno dopo il reparto venne schierato in Kosovo fino all’aprile del 2002. Gli Ussari presero parte all’operazioni TELIC (3-8-13) in Iraq e alle HERRICK (9-15-20) in Afghanistan.

Dal 2015 il reggimento ha adottato una struttura sul modello Type 56 che prevede un totale di 168 carri Challenger 2 distribuiti su tre reggimenti operativi.

di Paolo Palumbo - 21/03/18

 

Fonte: http://www.difesaonline.it

 


 

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