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LA TERRA ha due polmoni. Uno è formato dalle foreste, il secondo dal mare. Nelle acque superficiali, raggiunte dalla luce del Sole, vivono migliaia di specie di microrganismi che producono il 50% dell'ossigeno del pianeta grazie alla fotosintesi clorofilliana. E per ogni respiro che proviene dal polmone verde, un altro è offerto del polmone blu (che tra l'altro è molto più antico).

 

 

Di questo mondo microscopico ma non meno ricco di vita della foresta amazzonica, una spedizione oceanica durata tre anni e mezzo ha iniziato a svelare tutti i segreti. La goletta Tara, navigando a vela per 140mila chilometri in ogni angolo degli oceani, tra il 2009 e il 2013 ha raccolto i campioni di 35mila specie di microrganismi marini che formano il plancton. Il più piccolo di 0,02 micrometri (millesimi di millimetro), il più grande di due millimetri.

Questo caleidoscopio di vita, che è anche alla base di tutta la catena alimentare del mare, è mosso da 40 milioni di geni, praticamente tutti sconosciuti prima del passaggio di Tara. Grazie a tecnologie avanzate per il sequenziamento del genoma, le 35mila specie di plancton analizzate hanno fornito ai ricercatori una sorta di "Dna del mare". L'uomo, per fare un paragone, di geni ne ha solo 20mila. Ma all'interno dell'organismo di ciascuno di noi ospitiamo così tanti batteri da mettere insieme 10 milioni di geni, per il 73% uguali a quelli del plancton raccolto dalla spedizione. Una porzione del mare, dunque, sembra vivere anche al nostro interno.

Alla scoperta dei segreti del mare Tara ha dedicato dieci anni di lavoro, con 500 scienziati di 40 nazioni, diversi grandi finanziatori privati e una base a Lorient, in Francia. La goletta si è fermata in 210 punti del mare, dal nord dell'Alaska (rimanendo bloccata per 10 giorni tra i ghiacci) all'Antartide, e in ciascuno di essi ha raccolto campioni di acqua e di vita microscopica. Nei porti ha ospitato scolaresche e cittadini curiosi. A New York ha accolto a bordo anche il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki Moon per sensibilizzarlo sull'importanza della salute del mare. "Non solo gli oceani ci forniscono metà dell'ossigeno che respiriamo. Assorbono anche il 90% del calore causato dai gas serra e un quarto dell'anidride carbonica prodotta dai combustibili fossili" ha spiegato Marcia McNutt, direttrice della rivista Science che ha pubblicato in ben cinque articoli i primi risultati della missione di Tara. "Le minuscole creature del mare sono più numerose delle stelle dell'universo e rappresentano le fondamenta di tutte le catene alimentari del mare. Producono e consumano metà del materiale organico generato sulla Terra" hanno scritto in un commento sempre per Science i biologi americani Virginia Armbrust e Stephen Palumbi.

La vita osservata da Tara è dunque molto più ricca e movimentata di quanto ci si aspettasse. In un litro d'acqua vivono 200 miliardi di esemplari di virus e 20 di batteri. Le specie che formano il plancton - fra le più antiche dal punto di vista evolutivo, visto che la vita si è formata proprio negli oceani - non si limitano a sfamare pesci e balene, ma si dividono anch'esse in prede e predatori, in parassiti e ospiti, in coppie che vivono in simbiosi fra loro. A discriminare la presenza del plancton negli oceani - che rappresenta il 90% della massa di tutta la vita marina - è il livello di calore dell'acqua. "La scoperta che la temperatura determina quali specie sono presenti in una zona è molto importante, alla luce del cambiamento climatico che stiamo vivendo", ha spiegato presentando i suoi articoli su Science il biologo Chris Bowler del Centre national de la recherche scientifique di Parigi. I mari che si riscaldano non influiscono dunque solo sulle rotte dei pesci più grandi, ma minano anche la base della catena alimentare formata dal plancton.

Concluso il suo periplo del globo, la goletta Tara risalirà la Senna per fare da ambasciatrice dei diritti del mare durante il vertice sul clima di novembre a Parigi.

Fonte: http://www.repubblica.it

 


 

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