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Secondo lo scrittore romano Plinio il Vecchio, il primo utilizzo del vetro risale al terzo millennio a.C. in Fenicia, ovvero l’attuale Libano. Intorno al 2000 a.C. veniva già impiegato dagli antichi egizi per produrre monili, stoviglie e utensili, mentre i primi piccoli vasi indiani e cinesi risalgono al 100-500 a.C. .

 

 

Il vetro è un materiale ideale per contenere cibi e bevande: è igenico, chimicamente inerte, non rilascia cessioni a contatto con gli alimenti e grazie alle sue caratteristiche permette di proteggere i cibi da microbi e batteri.

Il colore del vetro consente di conservare i prodotti al suo interno anche se esposti al sole o in condizioni poco ideali, inoltre il vetro oltre ad essere un materiale che dura per millenni, si ricicla all’infinito e rende nella stessa quantità che si impiega nel riciclo. Potremmo dire lo stesso della plastica? La risposta è ovviamente no.

Già esistono in Italia supermercati a impatto ambientale ridotto, dove i prodotti vengono venduti sfusi, senza imballaggi di plastica; il cliente che sceglie i prodotti raccolti in contenitori di vetro, non packaging allettanti che contengono cibi che non può vedere.

L’uso smisurato della plastica sta avvelenando il pianeta, basti pensare alle micro plastiche negli oceani. Occorre far presto, e cercare nel limite del possibile di acquistare consapevolmente alimenti provenienti da filiere corte, anche perché praticamente non esistono azioni politiche volte a limitare l’uso di materiali che oltre ad essere in fin dei conti nocivi, vengono spesso smaltiti in modo nocivo negli inceneritori, ops pardon, termo valorizzatori.

Sono le nostre piccole azioni quotidiane a fare la differenza, cura e rispetto per la vita sono ora imperativi; è arrivato il momento di riprenderci il pianeta.

Fonte: http://www.primapaginadiyvs.it

 


 

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