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Che la Cina prenda del posto è un dato di fatto visto che è la nazione più popolosa al mondo, senza contare il potere economico in continuo aumento e la sua ramificazione commerciale che ormai abbraccia il mondo intero. Non c’è da stupirsi che tutto questo comporti un bisogno di espansione, compreso quello territoriale. Non so se in Cina conoscono il detto che se Maometto non va alla montagna, la montagna andrà da Maometto, nel dubbio hanno certamente scelto di far muovere le montagne, come l’omonimo progetto, il quale ha come intento di spianarne 700.

 

 

Quelli della mia generazione potranno ricordare il “mitico” personaggio apparso durante la trasmissione Portobello presentata da Enzo Tortora il 20 gennaio 1978, il quale proponeva di spianare i 672 metri del Monte Turchino per eliminare la presenza della nebbia in Val Padana, visto che si sarebbe, a suo dire, creata una corrente in grado di eliminare questo problema.

Non so se qualche cinese navigando in rete è stato influenzato da questo episodio, fatto sta che i bulldozer sono al lavoro da più due anni tra le montagne intorno a Lanzhou, dove l’obiettivo è quello di raddoppiare l’area urbana.

L’idea è degli urbanisti cinesi, e anche l’allarme viene dalla Cina, come riportato dal Corriere della Sera online. Visto che, come hanno scritto tre scienziati (Li Peiyue, Qian Hui e Wu Jianhua, della Università Chang’an) sulla rivista Nature, un'azione di questo genere (mai tentata prima su così vasta scala) potrebbe avere un impatto devastante sull’ambiente.

Il tentativo dell’uomo di modificare l’ambiente a suo uso e consumo è sempre più evidente. Azioni che non tengono conto degli effetti, mettendo in moto una dinamica tipo domino inarrestabile. A Lanzhou, per esempio, i lavori si sono dovuti fermare temporaneamente perché la polvere creata dai bulldozer che spianavano le montagne si era dispersa nell’aria, rendendola irrespirabile... Visto che nessuno si era preoccupato di bagnarla per ridurne la dispersione.

In altre regioni della Cina sono state causate valanghe e allagamenti, fino ad alterare il corso dei fiumi. I rischi per gli abitanti sono evidenti, ma lo sguardo avido di chi vuole solamente il profitto vede semplicemente terra da edificare, con l’alibi di poter risparmiare terre agricole.

Inoltre, la relazione riportata su Nature fa notare che la nuova terra pianeggiante creata con il materiale di riporto è un’incognita, visto che non è dato sapere se sarà sufficientemente stabile per la costruzione dei palazzi, anche perché la terra ha bisogno di molto tempo per potersi stabilizzare.

L’essere umano è poco lungimirante, tanto per usare un eufemismo. Egli guarda “lontano” verso nuovi guadagni, e per raggiugerli più velocemente taglia il ramo sul quale è seduto. Egli è sempre più “irritato” di doversi adattare ai ritmi di una natura di cui fa parte, quindi la vuole stravolgere con forti accelerazioni di cui non potrà che pagarne gli effetti.

Il proverbio della gatta frettolosa che fa i gattini ciechi, rimarca i rischi di azioni fatte troppo velocemente e che rischiano di finire male. Speriamo che possa essere un caso isolato, ma ormai in troppi ambiti l’uomo cerca di modificare a sua immagine e somiglianza tutto ciò che incontra. Il problema è che è cieco e, quando va bene, vede solo le ombre di un bene comune sempre più difficile da realizzare. (..)

Fonte: http://www.primapaginadiyvs.it

 


 

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