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Una legge nazionale contro la capitozzatura, una pratica che affligge parchi e campagne e, spesso, anche i viali delle nostre città. Ad invocarla è il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus, che si mette dalla parte di quei cittadini che ogni giorno denunciano capitozzature e mutilazioni di alberi.

Se, infatti, da un lato la potatura degli alberi rientra nella ordinaria gestione del verde urbano, dall’altro lo scempio che troppe volte combinano le imprese addette supera i limiti dell’immaginazione consegnando uno scenario davvero raccapricciante.

Chiome mozzate senza più alcuna speranza e scheletri senza foglie che, se nelle migliori delle ipotesi sopravvivono, entro pochissimi anni avranno bisogno di una nuova potatura di contenimento della vegetazione.

E ovviamente non è solo una questione puramente estetica: gli effetti a lungo termine della capitozzatura sono ancora più gravi. Dall’indebolimento all’invecchiamento precoce, dalle malattie all’insediamento di parassiti fino ad arrivare all’improvviso e pericoloso cedimento dei rami o al collasso degli stessi alberi.

È per questi motivi che il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus lancia il suo appello, al fine di creare una legge nazionale contro le capitozzature e la distruzione delle infrastrutture verdi.

“L’assalto continuo alle infrastrutture verdi con dannose capitozzature di alberi e danneggiamento dei beni ambientali provoca danni alla salute psicofisica dei cittadini e produce ingenti quantità di CO2 che viene rilasciata nell’atmosfera. Abbiamo a che fare con una situazione di vera e propria emergenza perchè il nostro verde urbano e periurbano, torturato per decenni, ancora oggi continua ad essere massacrato e non ci sono ferree leggi nazionali che impediscono tutto ciò”, si legge nella nota.

Il limite della Legge n. 10 del 2013 sta proprio in questo e leggi regionali e regolamenti del verde comunali non bastano più per arginare una vera e propria epidemia. Attualmente non esiste una legge contro la capitozzatura e la mutilazione di alberi e contro la degradazione delle infrastrutture verdi.

“Per far questo – dicono dalla onlus – occorre un lavoro interdisciplinare in cui siano coinvolti tutti i protagonisti e i professionisti della tutela del paesaggio, del verde e dei beni culturali e ambientali in Italia. Coinvolgere le associazioni di protezione ambientale e fare in modo che la legge diventi una richiesta forte proveniente dal basso, dalla moltitudine di cittadini e professionisti che hanno a cuore la bellezza dei nostri alberi”.

E allora forza! Il verde nelle nostre città è un autentico polmone cui non possiamo rinunciare: con gli alberi la città respira, senza la città si ammala e con essa ci ammaliamo anche noi.

Fonte: https://www.greenme.it

 


 

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