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I processori della società MCST dal nome “Elbrus” non sono apparsi oggi e non l’anno scorso. Il pedigree del processore risale ai tempi dell’URSS, quando il Paese era forte e la scienza in prima linea nel progresso tecnologico. “Elbrus” è una serie di sistemi informatici sovietici e russi sviluppati dall’Istituto di meccanica di precisione e ingegneria informatica (IPMCE) all’inizio degli anni ’70 e alla fine degli anni ’80 sotto la direzione di Vsevolod Burtsev. I computer basati su questo processore furono utilizzati nel complesso militare-industriale e installati sui sistemi di difesa aerea e missilistica di Mosca, e per 20 anni furono sviluppate 3 generazioni di computer, dall'”Elbrus-1″ all'”Elbrus-3″, che fu testato ma non messo in produzione, ma i sistemi “Elbrus-2” funzionano ancora oggi in alcune strutture della difesa aerea. Il crollo degli anni ’90 e le attività dei privatizzatori “efficaci” distrussero l’industria radioelettronica dell’URSS, e quasi tutte le fabbriche e le imprese furono svendute per pochi centesimi o Coca-Cola e chewing gum. Sembrava che fossimo indietro per sempre e nulla potesse cambiare ciò, ma non tutto è semplice ed inequivocabile. Molti lettori non sanno bene cos’è un processore, quanti Paesi possono produrlo e cosa è più importante in un componente così complesso come un computer o personal computer. Non analizzeremo in dettaglio gli aspetti tecnici del processore e dei sistemi su chip, così come non analizzeremo i processori con architettura ARM solitamente utilizzati negli smartphone. Oggi, ad esempio, analizzeremo i processori desktop standard. Molti credono che i leader in questa sfera siano i paesi occidentali, così come Giappone o Corea. Ma non è così, o meglio l’Europa e i Paesi asiatici non hanno affatto processori. Esistono processori di Giappone o Cina, ma di norma si tratta di sistemi mobili su chip che utilizzano un’architettura con licenza che è essenzialmente un processore. Tuttavia, il leader delle CPU di serie è solo un Paese, gli Stati Uniti. Intel e AMD hanno condiviso il mercato dei cosiddetti processori x86 dagli anni ’80 e sono monopolisti. Tentativi di utilizzare l’architettura x86 furono fatti anche in altri Paesi, in particolare, la “VIA Technologies” di Taiwan creò una CPU su x86, ma si pressione di Intel tutto finì rapidamente, poiché x86 è proprietà intellettuale di tale azienda. Grazie alla società MCST, che ha continuato a perfezionare l’architettura sovietica, il nostro Paese colma il divario a passi da gigante. Se nel 2014 lo stesso “Elbrus-4S” con frequenza di 800 MHz per 4 core poteva confrontarsi coi processori AMD nel 2005-2006, allora “Elbrus-8S” nel 2016 può confrontarsi con una CPU di Intel del 2012-2013. Dire che “Elbrus” è solo un processore VLIW non è corretto, poiché è ancora logica continuazione dell’architettura sovietica, che ora si chiama E2K, che utilizza anche un set di istruzioni macchina molto lungo. La domanda sorge spontanea: cos’è Elbrus oggi? E perché dovrebbe essere preso sul serio? L’“Elbrus” di oggi è un’architettura di processore e una famiglia di universali microprocessori VLIW sviluppati dalla MCST, società russa con la partecipazione di INEUM, che, nonostante gli anni ’90, continua lo sviluppo di tecnologie dei sistemi di calcolo del processore “Elbrus”. Il percorso dell’azienda MCST fu lungo e difficile, dal più ridicolo dei moderni processori standard “Elbrus 2000” con una frequenza di 300 MHz (2005), all’eroe di oggi, il discreto “Elbrus-16S” . Il processore più recente della famiglia è “Elbrus-16S”, il processore ha 16 core con una frequenza di 2 GHz (2 GHz per E2K a causa dell’esecuzione di 48 comandi per clock, equivale a 3,6-3,8 GHz del processore x86), il processore è realizzato secondo i moderni standard a 16 nm, mentre Intel è bloccata a 14 nm da anni. Il processore supporta una moderna RAM ddr4-3200 MHz a otto canali (8 canali!!!) con correzione degli errori (ECC). È disponibile il supporto per la virtualizzazione prr un massimo di 32 linee PCIe 3.0, nonché 4 canali SATA 3.0, mentre un controller 10 Gigabit Ethernet è integrato nel processore. Le prestazioni del nuovo prodotto è circa 1,5 TFlops nelle attività relative ai calcoli a precisione singola (FP32) e raggiunge 0,75 TFlops per i calcoli con doppia precisione (FP64), paragonabile alle moderne CPU della serie “Ryzen” dell’AMD. Il processore può funzionare insieme a molte altre CPU in un sistema multiprocessore che può utilizzare fino 4 CPU e 16 TB di RAM. Inoltre, la CPU ha ben 32 MB di cache di livello 3 e può funzionare col set di istruzioni Intel x86–64, il che in generale non ha senso. La produzione di massa del 16S inizierà nel 2021 e diverse decine di campioni sono state prodotte per i test, mentre i modelli precedenti, incluso l’8S, sono in produzione e utilizzati per scopi militari, governativi e commerciali. È improbabile che sia possibile vedere una CPU del genere nei negozi e non è necessaria a un utente normale, poiché per la maggior parte si tratta di soluzione server con un’architettura originale ma comunque specifica. Tuttavia, lo sviluppo del progetto è sorprendente e, una volta recuperato il ritardo tecnologico, si spera di non rimanere più indietro.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

Armija i Tekhnologij, Stalker Zone, 3 dicembre 2020.

Fonte: http://aurorasito.altervista.org

 


 

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