. . .

In riferimento all'indimenticabile saga di fantascienza di Stewart Cowley della fine degli anni settanta (vedere in fondo a questo articolo) pubblichiamo una delle tante astronavi descritte dai suoi racconti. Incredibilmente i principi operativi descritti circa questo ipotetico veicolo di difesa sono fin troppo sensati, sia dal punto di vista della strategia come in quello di un eventuale ipotetico conflitto interstellare. Non pochi lettori sono stupiti dal rileggere questa pagina, che e' stata tradotta senza fine di lucro (per conoscere chi detiene meriti e proprieta' intellettuale premere qui ).

 

Per ingrandire l'immagine qui sopra premere qui .

 

Nonostante il suo nome (l'ACM 113, come è stato ufficialmente chiamato) è stato un veicolo formidabile, e rimase uno degli intercettori standard di Alfa Centauri per tutta la guerra. La sua velocità di volo era irrilevante anche per quel periodo, ed ai nostri occhi questa nave sembra un progetto improbabile, ma ciò che mancava di prestazioni velocistiche era più che compensato dalla manovrabilità e dalla forza. E' stato il vedere questa nave muoversi nell'atmosfera di Alfa Uno che ha portato i nostri primi rappresentanti a capire che i loro "padroni di casa" disponevano della tecnologia per produrre un dispositivo antigravità. Ancora oggi, pur essendo noi stati assistiti dagli Alfacentauriani nello sviluppo di un dispositivo simile, comunque non siamo riusciti a duplicare le prestazioni del Bombolo (Fatboy). Questo veicolo a forma di bulbo è stato costantemente migliorato per un lungo periodo di tempo, e non è noto quando la prima versione è stata pilotata. Durante la guerra furono impiegate diverse versioni, ma tutte condividevano un aspetto simile e si identificavano facilmente. A causa della loro limitata gamma operativa servivano solo come navi difensive, e di conseguenza hanno compiuto solo piccole azioni negli ultimi anni della guerra. Due o tre squadroni sono stati spediti a Proxima Centauri per essere utilizzati come navi di supporto a terra, ma per qualche motivo non sono andate molto bene nelle atmosfere dei pianeti del sistema di Proxima Centauri ed hanno subito perdite pesanti prima di essere ritirate. Anche se funzionavano perfettamente "a casa" nei propri mondi sembrano essere molto sensibili alle peculiarita' gravitazionali, e non hanno avuto prestazioni comparabili altrove. Senza dubbio era la nave più pesantemente blindata della sua classe di dimensioni, ed il Bombolo poteva sopportare la più straordinaria quantità di attacchi. Probabilmente il 40% della sua massa era un'armatura Plastisteel (acciaio plastico) costruita a strati, e tra ogni strato vi era un sistema unico di materiale cellulare che poteva assorbire energia, il che significava che il danno poteva essere progressivamente contenuto con il minimo contributo della massa inerte. Gli Alfacentauriani non avevano mai sviluppato la tecnologia per generare un campo di assorbimento energetico come i nostri, con il risultato che essi erano ulteriormente avanzati rispetto a noi nel campo dell'armatura blindata. Quando abbiamo scambiato la nostra esperienza nei generatori di campi protettivi con la loro conoscenza antigravitazionale allora essi hanno dotato il Bombolo con un sistema di campo protettivo, in aggiunta alla carena blindata in Plastisteel. Il risultato era una nave che riusciva a sopravvivere alla maggior parte degli attacchi, e poteva essere distrutta solo attraverso una massicia serie di colpi a segno. Una di queste navi protette da un campo di assorbimento appare in primo piano dell'illustrazione qui sopra, e si distingue dai modelli precedenti per via dei due generatori a forma di losanga sulla superficie superiore dello scafo. Il Bombolo è ancora la principale nave di difesa di Alfa, ma la specifica dell'armatura è stata ridotta. Questo, insieme all'installazione di moderne centrali energetiche ad alta potenza, ha contribuito a migliorare la velocità di questa astronave che ha saputo distinguersi.

 

 

Nazionalita': Alfa Centauri.

Classificazione: nave difensiva a corto raggio.

Propulsione: nucleare/idrogeno, spinta effettiva sconosciuta.

Equipaggio: 6 individui.

Armamento: una vasta gamma di tipici cannoni laser, ed un assortimento di lanciatori di missili.

Difesa: generatori per l'assorbimento di energia (apparsi successivamente), strati di Plastisteel alternati a strutture esagonali a nido d'ape.

 

Il generatore ad assorbimento di energia (a sinistra) era montato sull'esterno dello scafo assorbente dei modelli successivi dell'ACM 113.

 

Gran parte del testo proviene da questa pagina web http://www.bisbos.com , ed e' stato adattato alla lingua italiana aiutandosi con Google Traduttore. Il resto e' stato ottenuto fotografando una pagina della versione inglese del libro originario (a pagina 24). Tutto questo e' stato reso disponibile, senza fine di lucro, dal Webmaster del portale Ogigia. Il libro "Navi Spaziali Dal 2000 al 2100" ha avuto un grande successo in Italia durante gli anni ottanta, e' parte della mitica questa saga inventata da Stewart Cowley, per saperne di piu' consultate questi video oppure leggete questo articolo in un altro sito.

 

 

Segnala questa pagina web in rete.

 

Disclaimer: questo sito ("Ogigia, l'isola incantata dei navigatori del web") NON rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità su vari argomenti, tra cui Linux, geopolitica, metodi di auto-costruzione di risorse, elettronica, segreti, informatica ed altri campi. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001. Il Webmaster inoltre dichiara di NON essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Ogni informazione circa la salute o l'alimentazione sono solo a carattere informativo, e NON siamo responsabili di qualsiasi conseguenza negativa se qualcuno vuole improvvisarsi medico oppure dietologo; si consiglia sempre di rivolgersi a medici ed esperti qualificati. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze NON sono da attribuirsi al Webmaster, che provvederà alla loro cancellazione una volta venuto a conoscenza di un ipotetico problema. Eventuali ritardi nella cancellazione di quanto sgradito non sono imputabili a nessuno. Si declina ogni responsabilità sull'utilizzo da parte di terzi delle informazioni qui riportate. Le immagini pubblicate su questo sito, salvo diversa indicazione, sono state reperite su Internet, principalmente tramite ricerca libera con vari motori. In ogni caso si precisa che se qualcuno (potendo vantare diritti su immagini qui pubblicate, oppure su contenuti ed articoli, o per violazioni involontarie di copyright) avesse qualcosa da rimproverare o lamentare può scriverci attraverso la sezione per i contatti .