Alcuni di voi amano Facebook: ci mette in grado di intrattenere relazioni con persone geograficamente lontane, oltre a rendere disponibili innumerevoli applicazioni per la comunicazione e il tempo libero. Altri, invece, preferiscono non aver nulla a che fare con il social network più frequentato del pianeta. Poco importa quali siano le ragioni: c'è chi ne fa una questione di privacy, e chi semplicemente non è interessato a condividere le proprie informazioni con metà della popolazione terrestre; ma il fatto di non essere iscritti a Facebook non significa che il social network non sappia nulla sul vostro conto.

 

 

Alcune relazioni personali, ad esempio, non sono pubblicizzate online sui vostri profili Internet. Può trattarsi di informazioni che volete tenere private, o di persone che non hanno la minima intenzione di rendersi pubblicamente disponibili sul social network, ma queste "shadow connections" potrebbero non essere più un mistero grazie ad una nuova tecnica di analisi dei profili degli utenti Facebook.

Questo nuovo algoritmo, sviluppato da Fred Hamprecht della Heidelberg University, è capace di dedurre il profilo di una persona non iscritta a Facebook basandosi sulle informazioni pubblicate dai suoi amici iscritti al social network.

Hamprecht e i suoi colleghi hanno inizialmente creato un modello di rete sociale offline, mettendolo in relazione con un modello di social network online basato sull'attività Facebook di decine di migliaia di utenti appartenenti a cinque college americani.

Il passo successivo è stato quello di calcolare quali utenti non iscritti a Facebook comparivano nelle rubriche email degli iscritti, dato che molti nuovi utenti svelano il proprio elenco degli indirizzi e-mail durante la procedura di registrazione.

Un software in grado di apprendere dall'esperienza ha quindi fatto il resto: dopo l'analisi dei dati di quattro dei cinque college, è stato capace di predire se due utenti off-line erano conoscenti basandosi sui dati pubblici dei loro amici online. In situazioni di dati quasi assenti o incompleti (il quinto college preso in esame), le previsioni sulle relazioni tra utenti offline si sono dimostrate accurate nel 40% dei casi.

Se le informazioni ottenute non sembrano così importanti, basta riflettere sul passo successivo di un software del genere. Una volta che il sistema crea una "nuvola di conoscenze offline" attorno ad un utente Facebook, ottenere i dati dei non iscritti richiede una semplice ricerca sulla Rete per completarne i profili.

Come è facile intuire, la questione suscita qualche perplessità sulla privacy dei dati degli utenti della Rete. Se decido di non iscrivermi a Facebook, una delle ragioni principali è proprio quella di non voler condividere i miei dati personali con nessuno, che si tratti di una persona o di un sistema informatico.

La realtà, tuttavia, è ben diversa: è possibile che i vostri dati siano pubblicamente disponibili su altri siti web meno "social", come il vostro fornitore di posta, il vostro sito o blog personale, o i forum che frequentate quotidianamente.

Non avete un indirizzo di posta, e nemmeno una connessione ad Internet? Spesso, questo non costituisce una reale protezione: fotografie "taggate", articoli di giornale (come i risultati delle partite di calcio locali), siti che vi nominano, vi citano o accennano indirettamente alla vostra persona. Tutti questi dati pubblici possono completare il vostro profilo, ed è possibile che siano già all'interno di un elenco in possesso di chissà chi.

"Non stiamo affermando che le piattaforme di social networking stiano facendo questo tipo di raccolta dati" spiega Katharina Zweig, membro del team di ricerca. La preoccupazione sulla privacy sta però aumentando dopo le accuse rivolte a Facebook Irlanda nell'ottobre dell'anno scorso, quando uno studente sostenne che il social network stesse creando profili di "shadow connections" di persone non iscritte.

Fonte: http://www.ditadifulmine.com

 


 

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