Il termine .tgz è un'estensione sintetica, formata da soli tre caratteri come nello standard DOS, per identificare un insieme di file archiviati con tar e in seguito compressi con gzip. Solitamente, nell'ambito UNIX, l'estensione si presenta nella sua forma completa .tar.gz .
È molto comune nel mondo UNIX e GNU/Linux per distribuire pacchetti composti da più file (solitamente programmi in formato sorgente).
La presenza della doppia estensione è dovuta alla capacità di gzip di comprimere solo singoli file. Se è quindi necessario archiviare un insieme di più file questi andranno prima riuniti in un unico archivio con Tar (che però non effettua alcuna compressione) e quindi compressi con Gzip. Spesso il file così creato viene gergalmente definito Tarball.
Il formato tgz era molto utilizzato in ambito UNIX per la diffusione dei programmi in formato sorgente (il kernel Linux ad esempio era distribuito in questo formato). Oggi si sta diffondendo l'utilizzo del programma di compressione Bzip2 che presenta maggiori capacità di compressione rispetto a Gzip, i cui file hanno estensione .tar.bz2. L'avvento di software di pacchettizzazione quali Deb o Rpm ha inoltre relegato il Tgz a un utilizzo sempre più sporadico. Soltanto la distribuzione Slackware ha utilizzato esplicitamente il formato Tgz per i suoi pacchetti, gestendoli però attraverso il programma Pkgtool in grado di decomprimerli in maniera trasparente e di eseguire automaticamente un eventuale script di installazione presente nell'archivio stesso, Patrick Volkerding a partire da Slackware 13.0 ha però abbandonato il formato Tgz con il formato Txz. Altre distribuzioni, pur appoggiandosi al formato di compressione Gzip ed all'uso dei Tarball, cambiano poi l'estensione del prodotto, dando l'impressione di trovarsi di fronte ad un file di tipo diverso. È il caso, ad esempio, dei pacchetti di Arch Linux.
Fonte: http://it.wikipedia.org
In formato tar.tgz di solito vengono distribuiti i sorgenti. Prima di tutto e' necessario scompattare il pacchetto con il comando (nel terminale):
tar -xzvf nomefile.tgz
Spieghiamo a che servono i parametri (per ulteriori informazioni sul comando tar digitate man tar):
* -x estrae l'archivio;
* -z scompatta l'archivio (solo per i file con la sotto estenzione gz);
* -v ci mostra la lista dei file presenti nell'archivio;
* -f estrae dal file da noi specificato.
Una volta scompattato ci viene creata una directory con lo stesso nome dell'archivio (naturalmente senza l'estenzione). Tale directory conterra' alcuni file .c e un file chiamato configure con i permessi di esecuzione. Lanciatelo con il comando:
./configure
Questo script controllera' se nel nostro sistema abbiamo tutto il necessario per il corretto funzionamento del programma. Se tutto e' presente non vedremo messaggi di errore e verra' creato un file chiamato Makefile.
Questo file e' il fulcro di tutto, visto che permette la corretta compilazione del programma in base alla nostra configurazione.
Adesso per finire lanciamo due comandi sulla stessa linea con:
make && make install
Il primo comando e' make e compila il programma usando il file Makefile creato in precedenza, il secondo e' make install che installa il programma nelle directory di default (di solito /usr/local/bin).Il simbolo && come abbiamo visto nei precedenti articoli esegue il secondo comando solo se il primo termina senza errori. Il procedimento e' piuttosto lungo e dipende dalla vostra configurazione hardware.
Se il programma installato non e' di vostro gradimento basta digitare:
make uninstall (oppure make deinstall)
per disinstallarlo automaticamente (naturalmente il file Makefile deve essere presente, quindi se avete cancellato i sorgenti riscompattate l'archivio e rieseguite lo script configure).
Fonte: http://www.webmasterpoint.org