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Due video che hanno ricevuto milioni di visualizzazioni (e non pochi commenti positivi) sul web cinese postulano che se il Giappone dovesse inviare anche un solo soldato in aiuto di Taiwan, il partito comunista cinese farebbe un’eccezione alla regola di non utilizzo di armi atomiche contro Stati che non posseggono armi nucleari e bombarderebbe il Giappone con tali armi fino alla sua resa incondizionata, cogliendo l’occasione per vendicarsi delle atrocità commesse dai giapponesi in Cina durante la Seconda Guerra Mondiale.

Si aggiunge anche che, in tale caso, ci sarebbe uno sforzo coordinato tra Cina, Russia e Corea del Nord non solo per mettere in ginocchio il Giappone, ma anche per spezzettarlo in quattro stati indipendenti e renderlo così per sempre inoffensivo.

Sebbene tali video non abbiano origine governativa (anche se sappiamo che se fossero sgraditi al regime, con grande probabilità non potrebbero essere pubblicati su una rete be controllata come quella di Pechino) un articolo di questi giorni del Global Times, giornale porta parola del regime comunista cinese, dà l’impressione che quello che viene detto nei due video sia quantomeno verosimile.

Leggiamo nell’articolo di accompagnamento che nel caso in cui il Giappone intervenisse militarmente in difesa di Taiwan o offrisse il proprio territorio agli Usa per aiutare Taiwan a difendersi dall’invasione cinese, il paese nipponico sarebbe considerato una minaccia alla sicurezza nazionale e sarebbe quindi oggetto di bombardamenti cinesi, “perderebbe malamente” e subirebbe conseguenze “insopportabili”.

Nello stesso articolo si afferma spavaldamente che ormai neanche gli Usa possono battere militarmente la Cina nel Pacifico occidentale, figurarsi il Giappone.

La differenza tra Giappone ed Usa, sempre secondo l’autore, sarebbe che gli Usa sono lontani e quindi potrebbero scappare in caso di sconfitta, il Giappone invece non avrebbe scampo, vista la vicinanza geografica.

Sia i video che l’articolo in questione paiono essere una risposta al nuovo libro bianco della difesa pubblicato dal governo giapponese qualche giorno fa.

Per la prima volta si menziona esplicitamente Taiwan: “stabilizzare la situazione nell’area intorno a Taiwan è importante per la sicurezza del Giappone e la stabilità della comunità internazionale”.

È evidente che il regime cinese non abbia apprezzato  l’interesse giapponese per l’isola di Formosa (che ha fatto parte dell’Impero del Crisantemo per più di un secolo) e voglia spaventare la popolazione giapponese, rievocando gli orrori della seconda guerra mondiale.

... E non è solo propaganda.

Fonte: http://www.geopoliticalcenter.com

 

 

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