Lo scorso agosto ero a Londra ed un giorno alcuni amici italiani mi hanno portato in una campagna ad una cinquantina di chilometri dalla capitale, a Liss Forest, dove vive, in compagnia di uno erculeo skinh e di un cagnaccio nero, una donna straordinaria di 84 anni che guida l'auto a 180 all'ora, veste una mezza divisa kaki e fa il saluto romano. Si chiama Rosine de Bounevialle e da 36 anni stampa a sue spese Candour, rivista dei cattolici "duri e puri" inglesi. In Italia di lei non si sa nulla, ma in Gran Bretagna tutti la ricordano perchè il 4 maggio del 1957 assaltò, da sola, il tavolo ove era seduto Winston Churchill, urlandogli di essere un assassino e un traditore. Fu il primo oltraggio storico allo statista, la cui statua domina Westminster.

 

 

E' vero che quando morì, nel gennaio 1965, in trecentomila scesero in strada a Londra e 350 milioni di telespettatori seguirono in mondovisione le illustre esequie. Poca cosa, però, rispetto ai due miliardi e mezzo di teledipendenti incollati sul video per i funerali di Lady Diana. Fu comunque troppa grazia, troppo onore, per uno dei criminali della storia, quale fu il preteso Leone di Chartwell. Intendiamoci: non è solo il giudizio di un vecchio reazionario come il sottoscritto, ma il parere di numerosi storici del Regno Unito, quali William Manchester, David Irving e John Charmley.

Nel 1954, nell'antica Misses Thomson School britannica di Hove, veniva inaugurata con adeguata cerimonia una piccola lapide dedicata "al ragazzo più arrogante del mondo" che era stato, a suo tempo, ospite dell'Istituto. Quel ragazzo era proprio lui, Winston Churchill, che così, sin dalla più tenera età, aveva presentato al mondo il suo primo biglietto da visita.

La sua arroganza non si fermava nemmeno dinnanzi al gentil sesso. Bellicista e razzista, era pure infarcito di veteromaschilismo, al punto da odiare a morte Lady Astor, poichè era il primo deputato donna nel Parlamento britannico. Un giorno le disse "Se fossi vostro marito mi suiciderei". La Astor si limitò a rispondergli che era solo un ubriacone.

La sua fama di violento guerrafondaio ebbe modo di dimostrarla platealmente già nel 1898, quando in Sudan comandò uno squadrone del 21.mo Lancieri di Sua Maestà contro i dervisci del Mahdi. Nelle sue memorie giovanili scrive, esaltandosi: "non si potrà vedere più nulla di simile". Commenta, a proposito di quella impresa imperialista, Gaetano Nanetti sul cattolico Avvenire: "E' un Churchill affascinato dalla guerra, più propenso a fare a fucilate che ad esercitare il suo mestiere di giornalista inviato dai giornali inglesi sul teatro delle guerre imperialistiche dell'Inghilterra". Un profilo, questo, evidenziato nello sceneggiato trasmesso a suo tempo da Retedue. Del resto, a proposito di quella guerra di conquista, è lo stesso futuro statista a definirla un fatto "teatrale", con la "vivacità e l'imponenza che dà fascino alla guerra". Questo "fascino" interessava al tenente Churchill, mica i diecimila morti della battaglia. Forse perchè quei morti erano in massima parte dervisci, cioè arabi, nemici, e per di più "selvaggi".

Anche quella, che aveva visto undici anni prima Gordon, quale eroe tradito di una tragedia che avrebbe in seguito fornito lo spunto ad una serie di romanzi e di films fumettistici, fu una guerra imperialista, di cui Churchill andava orgoglioso. L'Egitto, che a quell'epoca dominava il Sudan con un regime brutale, fatto di corruzione e di crudeltà, minacciato dai volontari indipendentisti del Mahdi, si rivolse all'Inghilterra, la quale intervenne per tutelare i propri interessi economici nella regione. Secondo la mentalità positivistica dell'epoca, i "bianchi" incarnavano l'uomo della civiltà alle prese con orde di selvaggi fanatici e crudeli. Nessuno era sfiorato dal sospetto che quei 'selvaggi' fossero scesi in lotta per la libertà del proprio Paese.

Qualche anno dopo, l'ufficiale Winston si distingueva in un'altra guerra imperialista, combattuta con una ferocia illimitata dai suoi soldati: quella contro i Boeri, i valorosi contadini olandesi del Transvaal. I britannici di Sir Winston li facevano volare a pezzi dopo averli legati alle bocche di cannone.

Eppure Churchill, l'imperialista, si fece passare come lo strenuo difensore della libertà della schiavista Etiopia contro la colonizzazione italiana del '36, faceva finta di dimenticare che la Gran Bretagna era il maggior Stato razzista e colonialista del mondo. Lui stesso era un razzista di prim'ordine. Manchester, nella monumentale biografia sullo statista inglese, ha dimostrato come "l'Etiopia secondo il punto di vista di Churchill, non rappresentava un problema morale. Come per tanti della sua generazione, i neri costituivano per lui una razza inferiore... Non riuscì mai a liberarsi di questo pregiudizio". A Cuba, appena uscito da Sandhurst, egli aveva scritto che bisognava diffidare "dell'elemento negro tra gli insorti". Persino in Parlamento gli sfuggì di dire che "nessuno può sostenere la pretesa che l'Abissinia sia un membri adeguato, degno e paritario di una società di nazioni civili". E quando, anni dopo, gli chiesero cosa ne pensasse del film Carmen Jones, rispose che era uscito dal cinema perchè non sopportava "le negraggini".

La sua malattia era, in realtà, la stessa di un Eden e di un Eisenhower: l'odio mortale antitedesco, anch'esso velato di uno strisciante razzismo. Le sanzioni, parziali e ambigue, contro l'Italia furono tali perchè, sino alla fine, Churchill volle, attraverso una sua politica personale di esasperato cinismo, spaccare l'alleanza italo-tedesca per isolare e schiacciare la Germania.

John Charmley, docente all'Università di East Agle, ha messo a soqquadro il mondo accademico britannico con un libro dal titolo "Churchill, the End of Glory". L'opera definisce testualmente Churchill come un "guerrafondaio", per aver voluto e provocato la guerra contro Hitler a tutti i costi. Per colpa dell' "ossessione antinazista" di Churchill -sostiene Charmley- l'Inghilterra avrebbe perso tutto il suo impero, per ridursi a vassallo degli U.S.A. . Ciò provocò la stessa vittoria dei laburisti nel 1945. Il nazismo era un totalitarismo come tanti altri e non c'era poi il bisogno di accanirsi contro di esso, visto che il comunismo lo si è tollerato per settant'anni e senza tante storie. Hitler aveva soprattutto delle mire ad Est e aveva in tutti i modi cercato di evitare il conflitto con l'Inghilterra (che considerava "sorella" ariana) e si sarebbe volentieri disimpegnato in Europa per rivolgersi contro il bolscevismo. Ne fanno fede i discorsi a Norimberga nel 1942 e ne fa fede la missione segreta di Rudolf Hess, che avrebbe potuto chiudere il conflitto con i consanguinei "ariani" inglesi. Fu Churchill che dette ordine di arrestare Hess, rifiutandosi di incontrarlo e ascoltarlo. Non solo, ma dette ordine che il dossier sulla faccenda sparisse per sempre, com'è avvenuto. Hess, come si sa, è poi stato suicidato nel carcere di Spandau.

La tesi di Charmley ha trovato consenzienti uomini Alan Clark, ex-ministro conservatore, che l'ha appoggiata autorevolmente sul Times. John Charmley, inoltre, riabilita completamente Neville Chamberlain, il primo ministro inglese "pacifista", odiatissimo da Churchill ed Eden. Chamberlain viene invece descritto dallo storico come "un formidabile premier" che cercava di preservare la sua nazione dal macello della guerra, voluta a tutti i costi dai "duri" alla Winston Chuchill. La preoccupazione di Chamberlain, condivisa da Lord Halifax, Rab Butler e Sir Neville Henderson, era quella di contrastare la potenza del comunismo sovietico. Per Charmley il governo di Chamberlain fece dunque bene ad organizzare con Hitler gli accordi di Monaco, aggiungendo che anche per Danzica c'era la possibilità di trovare un'intesa coi tedeschi, in modo da mettere i sovietici completamente fuori gioco. Furono i bellicisti con Churchill, Eden (che odiava, ricambiato, lo stesso Mussolini) e Harwey, a volere il conflitto a tutti i costi. Al proposito, Peregrine Worsthorme, uno dei più famosi columnist londinesi, ha scritto: "Se la Germania avesse vinto contro l'URSS e noi fossimo rimasti fuori dalla guerra domineremmo ancora il mondo".

Ma il duo Churchill-Eden era talmente forte e stretto da risultare imbattibile, tant'è che Churchill dette in moglie ad Eden, nel 1952, sua figlia Clarissa.

A guerra mondiale in atto, Churchill ebbe modo di dimostrare al mondo la sua natura cinicamente sanguinaria. Quando gli Alleati entrarono a Dachau, il 29 aprile 1945, trovarono di guardia ai prigionieri 560 soldati tedeschi giunti lì, dal fronte, solo quattro giorni prima. L'ordine, impartito dai capi anglo-americani, fu immediato: "Fucilateli tutti". E così fu fatto. Della strage, documentata da Irving, c'è anche un filmato. A quell'ordine Churchill acconsentì. Del resto, non aveva già autorizzato le ecatombi aeree sui civili di Amburgo, Dresda e Pforzheim? Non aveva fatto bombardare, nel porto di Lubecca, i feriti civili sulla nave-ospedale Cap Arcona, che aveva la Croce rossa dipinta sul ponte, massacrando 7.300 uomini inermi? Non aveva strizzato l'occhio ad Eisenhower, quando questi aveva programmato lo sterminio per fame di un milione di tedeschi nei lager anglo-americani?

Ma ci sono altri particolari su questo pachidermico gentleman. Già il 9 ottobre del 1944, ben sette mesi prima della resa tedesca, Winston si incontrava con Stalin, per decidere che fare di Hitler, Mussolini e dei loro gerarchi. Lì si verificò la prima lite tra l'inglese e il russo. Perchè, strano a dirsi, Stalin pretendeva che si dovesse salvare la faccia processando i capi italo-tedeschi, mentre Churchill aveva un progetto semplicissimo: ammazzare subito tutti coloro che venivano catturati, senza processo e condanne formali. Arrabbiato del diniego sovietico, Winston scrisse a Roosevelt una lettera di suo pugno, protestando perchè "lo zio Giuseppe ha assunto una posizione ultragarantista" che vieta l'immediata uccisione dei nemici.

Questa posizione stragista di Winston, del resto, era di vecchia data. Già alla fine del '42 aveva programmato i "linciaggi" scientifici di tutti i capi militari tedeschi catturati o arresi, che sarebbero stati trasportati nottetempo nei luoghi di occupazione e "affidati" alla "popolazione" per lo sbranamento collettivo. Di tutto ciò, sono conservati i verbali a Washington, alla Biblioteca del Congresso. Nel 1943, invece, preparò una lista di un centinaio di "criminali" italo-nippo-tedeschi da dichiarare "fuorilegge mondiali" e, come tali, passibili di morte immediata per mano di un qualsiasi ufficiale alleato.

Irving documenta come Eden e Churchill, il 16 ottobre del 1944, promisero a Stalin il rimpatrio forzato di undicimila prigionieri di guerra russi e cosacchi, tutti anticomunisti, con le loro famiglie, per essere poi eliminati dai sovietici appena arrivati in territorio russo. Il giorno dopo Winston si incontrò con Stalin e, all'improvviso, gli disse: "A proposito di cibo, la Gran Bretagna è riuscita a organizzare l'invio di 45.000 tonnellate di manzo in scatola all'Unione Sovietica". Poi, ridacchiando, strizzò l'occhietto: "Vi manderemo pure 11.000 ex-prigionieri di guerra per mangiarlo, quel manzo".

Qualche giorno prima, aveva detto a zio Giuseppe: "Bisogna uccidere quanti più tedeschi è possibile", proponendo il trasferimento coatto delle popolazioni della Prussia orientale e della Slesia: "tanto il posto c'è: la guerra ha già fatto fuori sette milioni di tedeschi". Si sfregò le mani, masticando tra i denti giallastri il celebre sigarone, e rise sommessamente.

Pino Tosca

Fonte: http://www.laltraverita.it

 

 

Churchill era un maniaco genocida. È celebrato in Gran Bretagna e considerato un eroe della nazione, votato “più grande britannico” di tutti i tempi. Di seguito è riportata la vera storia di Churchill. La storia di un suprematista bianco il cui odio per gli indiani fece morire quattro milioni di persone. L’uomo che detestava così tanto gli irlandesi concepì diversi modi per terrorizzarli. Un delinquente razzista che combatté i neri in Africa e Gran Bretagna. Questo è il processo a Winston Churchill, nemico dell’umanità.

Afghanistan: Churchill trovò l’amore per la guerra quando era in Afghanistan. Mentre era lì disse che “tutti quelli che resistono saranno uccisi senza pietà” perché i pashtun dovevano “riconoscere la superiorità razziale”. Credeva che i pashtun dovevano essere affrontati, ricordò nei suoi scritti su come partecipò all’incendio di villaggi e case. “Procedemmo sistematicamente, villaggio dopo villaggio, e distruggemmo case, riempimmo pozzi, abbattemmo torri, grandi alberi ombrosi, bruciammo i raccolti e distruggemmo i bacini idrici con devastante punizione”. Churchill su come gli inglesi avanzarono in Afghanistan, e quanto fu felice di parteciparvi. Churchill scrisse come “ogni uomo della tribù catturato fu abbattuto subito”. Orgoglioso del terrore che contribuì a infliggere al popolo afgano, Churchill era sulla buona strada per diventare un maniaco genocida.

Cuba: Churchill scrisse che era preoccupato che Cuba divenisse “un’altra repubblica nera” nel 1896. Con “altra” si riferiva ad Haiti che fu la prima nazione moderna ad abolire la schiavitù. Haiti fu punito per averlo fatto.

Egitto: “Ditegli che se alzano la testa ancora mettiamo contro gli ebrei e li cacceremo nelle fogne da cui non dovevano mai emergere”, Winston Churchill su come affrontare l’Egitto nel 1951.

Grecia: L’esercito inglese guidato da Churchill perpetrò un massacro per le strade di Atene nel dicembre 1944. 28 manifestanti furono uccisi ed altri 128 feriti. Chi erano? Erano sostenitori del nazismo? No, erano difatti anti-nazisti. Gli inglesi chiesero che i gruppi di guerriglieri si disarmassero il 2 dicembre 1944. Il giorno seguente 200000 persone scesero in piazza, e fu allora che l’esercito inglese su ordine di Churchill usò le armi contro il popolo. Churchill considerava l’ELAS (Esercito di liberazione del popolo greco) e l’EAM (Fronte di liberazione nazionale) dei “miserabili banditi” (furono proprio questi che cacciarono i nazisti). Le sue azioni di dicembre erano puramente legate all’odio e alla paranoia per il comunismo. Gli inglesi appoggiarono il governo di destra in Grecia, tornato dall’esilio dopo che i partigiani della resistenza di cui Churchill aveva ordinato l’omicidio, scacciarono gli occupanti nazisti. Le forze sovietiche furono ben accolte in Grecia. Questo aveva profondamente preoccupato Churchill Churchill. Progettò la restaurazione della monarchia in Grecia per combattere ogni possibile influenza comunista. Gli eventi di dicembre erano parte di tale strategia. Nel 1945 Churchill mandò Charles Wickham ad Atene dove fu incaricato di addestrare la polizia greca. Wickham apprese i trucchi dall’occupazione dell’Irlanda occupata dal 1922 al 1945, dove era comandante della RUC coloniale responsabile del terrore. Nell’aprile 1945 Churchill affermò che “i collaborazionisti [i nazisti] in Grecia in molti casi fecero di tutto per proteggere la popolazione greca dall’oppressione tedesca” e proseguì dicendo “i comunisti sono i nemici principali”.

Guyana: Churchill ordinò il rovesciamento del leader democraticamente eletto della “Guiana britannica”. Mandò truppe e navi da guerra e sospese la costituzione per fermare il piano di nazionalizzazione del governo.

India: “Preferirei vederli in una buona guerra civile”. Churchill desiderava la divisione dell’India. Pochissimi in Gran Bretagna conoscono il genocidio in Bengala e tanto meno come Churchill lo progettò. L’odio di Churchill per gli indiani condannò a morte di quattro milioni di persone affamate durante la “carestia” del Bengala del 1943. “Odio gli indiani. Sono un popolo bestiale con una religione bestiale” disse. Il Bengala ebbe un raccolto migliore del normale durante la carestia imposta dagli inglesi. L’esercito inglese tolse milioni di tonnellate di riso dal popolo affamato per spedirlo in Medio Oriente, dove non era nemmeno necessario. Quando la popolazione affamata del Bengala chiese cibo, Churchill disse che la “carestia” era colpa loro “crescendo come conigli”. Il viceré dell’India affermò che “l’atteggiamento di Churchill nei confronti dell’India e della carestia è negligente, ostile e sprezzante”. Perfino l’imperialista di destra Leo Amery, segretario di Stato inglese in India, disse che “non vedeva molta differenza tra la sua visione [di Churchill] e quella di Hitler”. Churchill rifiutò ogni offerta d’inviare aiuti al Bengala, il Canada offrì 10.000 tonnellate di riso, gli Stati Uniti 100.000. Churchill stava ancora sudandosi le elezioni mentre causò la morte di quattro milioni di uomini, donne e bambini in Bengala. Durante la seconda guerra mondiale l’India fu costretta a “prestare” alla Gran Bretagna. Churchill fece gemere i “prestiti degli indiani” per tutto il periodo. La verità è che Churchill non condusse mai la guerra al fascismo. Andò in guerra con la Germania per difendere l’Impero inglese. Si lamentò, “ci sobbarcammo centinaia di milioni di debiti per aver difeso l’India per poi esserne cacciati”. Nel 1945 Churchill disse che “gli indù sono una razza protetta dalla mera corruzione dal destino dovuto”. La carestia del Bengala non fu abbastanza per la brama di sangue di Churchill, desiderò che il suo criminale di guerra preferito, Arthur Harris, li avesse bombardati. Quando l’India fu divisa nel 1947 milioni di persone morirono e altri milioni furono sfollati. Churchill affermò che la creazione del Pakistan, avamposto imperialista di inglesi e nordamericani sin dall’inizio, era la “parte dell’India” per la Gran Bretagna.

Iran: “Un premio dal paese delle fate oltre i nostri sogni più selvaggi”, Churchill sul petrolio iraniano. Quando la Gran Bretagna sequestrò l’industria petrolifera dell’Iran, Churchill dichiarò che era “il premio dal Paese delle fate che andava oltre i nostri sogni più selvaggi”. S’intromise negli affari iraniani per decenni facendo di tutto per togliere agli iraniani le loro risorse naturali. Incoraggiò il saccheggio della nazione quando la maggioranza viveva in grave povertà. Nel giugno 1914 Churchill propose un disegno di legge alla Camera dei Comuni che avrebbe visto il governo inglese diventare il principale azionista della compagnia petrolifera anglo-iraniana. La società continuò ad astenersi dal pagare l’Iran la quota di dividendi, prima di pagare i dividendi inglesi. In sostanza gli inglesi tassarono illegalmente il governo iraniano. Quando il governo nazionalista di Mohammad Mosaddegh minacciò gli “interessi” britannici in Iran, Churchill era lì, pronto a proteggerli ad ogni costo. Anche se ciò significò dissacrare la democrazia. Aiutò ad organizzare un colpo di Stato contro Mosaddegh nell’agosto del 1953. Disse all’ufficiale operativo della CIA che aiutò ad attuare il piano “se fossi stato solo di qualche anno più giovane, non avrei amato niente di meglio che servire sotto il vostro comando in questa grande avventurarsi”. Churchill fece in modo che la BBC inviasse messaggi in codice per far sapere allo scià dell’Iran che rovesciavano il governo eletto democraticamente. La BBC invece che terminare le trasmissione in lingua persiana con “ora è mezzanotte a Londra”, secondo gli ordini di Churchill, disse “ora è esattamente mezzanotte”. Churchill continuò a descrivere in privato il colpo di Stato come “la migliore operazione dalla fine della guerra”. Essendo un orgoglioso prodotto dell’imperialismo, non ebbe alcun problema ad estromettere Mosaddegh in modo che la Gran Bretagna tornasse a sgretolare le ricchezze dell’Iran.

Iraq: “Sono fortemente favorevole all’utilizzo di gas velenoso contro le tribù incivili .. Diffonderebbe un vivace terrore”. Churchill sull’uso del gas in Medio Oriente e India, Churchill fu nominato “Segretario di Stato per le Colonie” nel 1921. Formò il “dipartimento del Medio Oriente” responsabile dell’Iraq. Determinato ad avere il suo amato impero a buon mercato, decise che la potenza aerea avrebbe sostituito le truppe di terra. La strategia per bombardare qualsiasi resistenza al dominio inglese fu ora impiegata. Diverse volte negli anni ’20 vari gruppi nella regione, ora conosciuti come Iraq, insorsero contro gli inglesi. L’Aeronautica fu quindi impiegata bombardando indiscriminatamente aree civili in modo da sottomettere la popolazione. Churchill era anche un sostenitore dell’uso dei gas mostarda e velenosi. Da “Segretario alla Guerra e all’Aria” consigliò che “i rifornimenti di una sorta di bombe asfissianti” andasse usata “nelle operazioni preliminari contro tribù turbolente” al fine di prendere il controllo dell’Iraq. Quando le tribù irachene si opposero, sotto la direzione di Churchill gli inglesi scatenarono il terrore su villaggi di fango, pietre e canne. Il bombardamento di Churchill dei civili in “Mesopotamia” (Kurdistan e Iraq) fu riassunto dal criminale di guerra “Bomber Harris”: “Gli arabi e i curdi ora sanno cosa significhi un vero bombardamento di 45 minuti pieni di un villaggio, può essere praticamente spazzato via e un terzo dei suoi abitanti ucciso o ferito da quattro o cinque aerei che non gli offrono un bersaglio, alcuna opportunità di gloria guerriera, alcun modo di sfuggire”. Arthur “Bomber” Harris.

Irlanda: “Abbiamo sempre trovato gli irlandesi un po’ strani. Si rifiutano di essere inglesi”, Churchill. Nel 1904 Churchill dichiarò che “rimango dell’opinione che un parlamento separato per l’Irlanda sarebbe pericoloso e poco pratico”. L’ascendenza di Churchill era legata al lealismo alla Gran Bretagna. È un diretto discendente del “Marchese di Londonderry” che contribuì a reprimere la rivolta degli irlandesi del 1798. Fu all’altezza della reputazione della famiglia quando si trattò di reprimere le forze rivoluzionarie in Irlanda. The Black and Tans furono ideati da Churchill, inviò i criminali in Irlanda per terrorizzarla a piacimento. Attaccando i civili e le loro proprietà civili resero orgoglioso Churchill. Assaltarono il Paese effettuando rappresaglie e continuò a descriverli come “ufficiali galanti e onorevoli”. Fu sempre Churchill a concepire l’idea di formare gli ausiliari che attuarono il massacro di Croke Park. Spararono tra la folla in una partita di football, uccidendo 14 persone. Naturalmente questo ciò non soddisfece la brama di sangue di Churchill nel reprimere un popolo che descrisse “strano” per il rifiuto di “essere inglese”. Continuò a sostenere l’uso della potenza aerea in Irlanda contro lo Sinn Fein nel 1920. Suggerì ai consiglieri di guerra che gli aerei dovevano essere spediti coll’ordine di usare “mitragliatrici o bombe” per “disperderli e precipitarli”. Churchill fu uno dei primi fautori della spartizione dell’Irlanda. Durante i negoziati sul trattato insisté sul mantenimento sulle basi della marina in Irlanda. Nel 1938 queste basi furono restituite all’Irlanda. Tuttavia nel 1939 Churchill propose di occupare la base di Berehaven. Nel 1941 Churchill appoggiò un piano per imporre la coscrizione nel nord dell’Irlanda. Churchill continuò osservando “i sanguinari irlandesi cosa hanno mai fatto per le nostre guerre”, riducendo il merito dell’Irlanda a ciò che fornì come risorse (persone) alla loro occupazione imperialista.

Kenya: La Gran Bretagna dichiarò lo stato di emergenza in Kenya nel 1952 per proteggere il suo sistema razzista istituzionalizzato stabilito in tutte le colonie in modo da sfruttare la popolazione indigena. Churchill, essendo l’archetipo suprematista inglese, credeva che i fertili altopiani del Kenya dovessero essere solo dati ai coloni coloniali bianchi. Approvò la deportazione della popolazione locale, che definì “nerimbecilli”. Almeno 150.000 uomini, donne e bambini finirono nei campi di concentramento. Le scuole per bambini furono chiuse dagli inglesi definendoli “campi di addestramento alla ribellione”. Stupri, castrazioni, torture, scosse elettriche e fuoco tutti usati dagli inglesi per torturare il popolo keniota sotto la guida di Churchill. Nel 1954 durante una riunione di gabinetto Churchill e i suoi discussero del lavoro forzato per i prigionieri di guerra del Kenya e di come eludere i vincoli dei due trattati che violavano: “Questo corso [detenzione senza processo e lavoro forzato] fu raccomandato nonostante si pensasse che comportasse la violazione tecnica della Convenzione sul lavoro forzato del 1930 e della Convenzione sui diritti umani adottata dal Consiglio d’Europa”. Il piano Cowan sosteneva l’uso della forza e talvolta l’assassinio dei prigionieri di guerra kenioti che si rifiutavano di lavorare. Churchill pensò di consentire che ciò continuasse. Il libro di Caroline Elkins dà uno sguardo su quando i crimini in Kenya erano noti nei circoli ufficiali e non ufficiali in Gran Bretagna e come Churchill nascose il terrore che le forze coloniali inglesi inflissero alla popolazione nativa. Persino “punì” Edwina Mountbatten per averlo menzionato, “Edwina Mountbatten parlava dell’emergenza col primo ministro indiano Jawaharlal Nehru, e l’allora segretario coloniale Oliver Lyttleton. Quando Lyttleton commentò la “terribile ferocia” dei Mau Mau… Churchill reagì rifiutando di permettere a Lord Mountbatten di portare sua moglie con sé in una visita ufficiale inTurchia “.

Palestina: “Non sono d’accordo sul fatto che il cane in una mangiatoia abbia il diritto ultimo alla mangiatoia”. Nel 2012 Churchill fu onorato con una statua a Gerusalemme per l’aiuto al sionismo. Considerava la popolazione araba palestinese una “razza inferiore”. E che il “cane in una mangiatoia non ha diritto alla mangiatoia”, con questo intendeva gli arabi della Palestina. Nel 1920 Churchill dichiarò che “se, potendo accadere, nella nostra vita fosse stato creati sulle rive del Giordano uno Stato ebraico sotto la protezione della Corona britannica che comprendesse tre o quattro milioni di ebrei, se si fosse verificato, per la storia del mondo sarebbe stato utile sotto ogni punto di vista”. Un anno dopo a Gerusalemme disse ai leader palestinesi che “è manifestamente giusto che gli ebrei, sparsi nel mondo, abbiano un centro nazionale e un focolare nazionale in cui alcuni possano riunirsi. E dove altro poteva essere se non in questa terra di Palestina, a cui per oltre 3.000 anni sono stati intimamente e profondamente associati?” Alla Commissione Reale della Palestina (Peel) del 1937, Churchill dichiarò di credere che l’intenzione della Dichiarazione Balfour fosse di rendere la Palestina uno “Stato in modo schiacciante ebraico”. Continuò anche a esprimere alla Commissione Peel che “non ammette per esempio, che un grave torto fu inflitto a indiani rossi d’America o neri dell’Australia. Non ammetto che a costoro fu inflitto un torto per il fatto che una razza più forte, superiore, più mondana per dirla così, sia arrivata e abbia preso il loro posto”. Quattro anni dopo scrisse del desiderio di creare uno “Stato ebraico” dopo la seconda guerra mondiale. L’istituzione dello Stato coloniale fu comunque opera del Partito laburista di Attlee, che sempre sostenere le controparti Tory quando si trattava di politica estera inglese.

Russia: L’odio e la paranoia di Churchill per il comunismo lo videro suggerire che la bomba atomica venisse sganciata sul Cremlino. Credeva che questo avrebbe “gestito l’equilibrio di potere”.

Arabia Saudita: “La mia ammirazione per lui [Ibn Saud] fu profonda, data la sua immancabile lealtà nei nostri confronti”, Churchill. Prima del 1922 gli inglesi pagavano a Ibn Saud un sussidio di 60000 sterline all’anno. Churchill, allora segretario coloniale, l’aumentò a 100.000. Churchill conosceva perfettamente i pericoli del wahhabismo. Nel 1921 tenne un discorso alla Camera dei Comuni in cui affermò che i seguaci di Ibn Saud “considerano un articolo di dovere, oltre che di fede, uccidere chi non condivide le loro opinioni e farne schiavi le mogli e i figli. Le donne venivano messe a morte nei villaggi wahhabiti solo per essere apparse in strada… [sono] austeri, intolleranti, ben armate e assetati di sangue”. Era comunque contento di usare l’ideologia contorta della casa dei Saud a beneficio dell’imperialismo britannico. Churchill continuò a scrivere che la sua “ammirazione per lui [Ibn Saud] era profonda, a causa dell’inossidabile lealtà nei nostri confronti”. Inondò Ibn Saud di soldi e regali, come una Rolls Royce speciale a metà degli anni ’40.

Sud Africa: Migliaia di persone furono mandate nei campi di concentramento gestiti dagli inglesi durante le guerre boere. Churchill riassunse la sua presenza in Sudafrica dicendo “fu molto divertente galoppare”. Churchill scrisse che la sua unica “irritazione” durante la guerra boera era “che i Kaffir avrebbero sparato ai bianchi”. Fu Churchill a piantare il seme della privazione dei diritti di voto ai neri in Sudafrica. Nel giugno 1906, Churchill sostenne che agli afrikaner andava o permesso l’autogoverno che significasse che i neri venissero esclusi dal voto. Continuò dichiarando al Parlamento che “dobbiamo essere vincolati dall’interpretazione che l’altra parte vi pone ed è senza dubbio che i boeri lo considererebbero violazione del trattato se il voto fosse in prima isrtanza esteso a qualsiasi persona non bianca”.

In conclusione: Negli ultimi anni ci furono molti tentativi di riabilitare l’immagine dell’Impero inglese in Gran Bretagna. In particolare col cinema. Il film Darkest Hour non mostrò nulla dei crimini di Churchill. Al contrario, lo presentava come un eroe. Gary Oldham vinse l’Oscar per l’interpretazione di uno dei più malvagi imperialisti di sempre. I gruppi nazionalisti in Gran Bretagna sostengono Churchill come loro idolo. E non a caso. Fu un razzista fino al midollo. In risposta alla migrazione dai Caraibi affermò che l’Inghilterra doveva “rimanere bianca”. Durante la seconda guerra mondiale il suo gabinetto era ossessionato dagli inglesi che vedevano favorevolmente i soldati neri nordamericani. Erano preoccupati che fraternizzassero con donne inglesi. Vero sostenitore della supremazia bianca, Churchill incolpò i nativi americani e gli aborigeni australiani del loro genocidio. Disse che “non ammette che un grave torto fu commesso indiani rossi e neri dell’Australia”. Vincitore del Premio Nobel per la letteratura, Churchill in realtà plagiò il suo discorso più noto dal repubblicano irlandese Robert Emmet che fu impiccato e poi decapitato dagli inglesi nel 1803. La famosa frase “dobbiamo combattere sulla battigia” di Winston fu profferita da Emmet nel discorso sul molo. Quando si trattò dei suoi connazionali inglesi, fu tutt’altro che amichevole mostrando profondo odio per le classi lavoratrici. Suggerì “100.000 i degenerati inglesi dovrebbero essere sterilizzati con la forza”. E che per “vagabondi e barboni dovrebbero esserci colonie di lavoro adeguate dove spedirli”. Va detto una volta per tutte che Churchill era spregevole, razzista, criminale di guerra. Alcuni sosterranno che i suoi “peccati” sono espiati dalle sue azioni durante la seconda guerra mondiale. Non è che assurdità suggerire che Churchill combatté il fascismo. Lodò Mussolini come “genio romano”, difese il criminale di guerra nazista Erich Von Manstien e cercò di mantenere disperatamente l’impero inglese che ispirò Hitler per il suo Reich. Ciò che va ricordato è che Churchill non fu un primo ministro inglese dalla malvagità unica. Non fu straordinario, in realtà fu la vera incarnazione della Gran Bretagna.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

Fonte estera: https://medium.com

Fonte italiana: http://aurorasito.altervista.org



 

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