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Jadav Payeng ha piantato un albero al giorno da quando aveva solo 16 anni. Ora, quasi 40 anni dopo, è cresciuta una foresta di 550 ettari (oltre 770 campi da calcio) su quello che un tempo era un paesaggio arido e devastato dall'erosione.

Padre di tre figli, Jadav vive a Majuli in India, l'isola fluviale più grande del mondo. Da adolescente, rimase profondamente dispiaciuto dopo aver visto centinaia di animali sull'isola morire di fame per via della siccità. Decise così di piantare un alberello ogni giorno.

Iniziò con le piante più facili da coltivare, come il bambù e il pioppo nero. Dopo qualche mese, il distretto della sua città creò un programma di riforestazione e Jadav iniziò a lavorare per loro. Il progetto durò 5 anni. Dopodiché Jadav tornò ad un lavoro più tradizionale: allevamento di mucche e vendita di latte. Nonostante ciò, non smise di dedicarsi alla riforestazione per conto proprio...

Dopo quasi quattro decenni di crescita, la sua foresta è ora abitata da centinaia di elefanti, tigri del Bengala, rinoceronti, cinghiali, cervi, rettili e uccelli. Payeng dice di aver ormai perso il conto di quanti alberi ha piantato, ma ritiene che ci siano centinaia di migliaia di alberi che offrono ombra e riparo alla fauna selvatica.

"Non è come se l'avessi fatto da solo", ha detto Paying, "piantate uno o due alberi e loro faranno i semi...Il vento sa come piantarli, gli uccelli qui sanno come seminarli, le mucche sanno, gli elefanti sanno, persino il ... Fiume sa. L'intero ecosistema lo sa."

I locali dell'isola erano soliti dare del "pazzo" a Payeng per le sue ambizioni, ma da quando è stato scoperto per caso, nel 2007, dal giornalista e appassionato di fauna selvatica Jitu Kalita, il "Forest Man of India" viene considerato un eroe civile dal governo e un ambientalista modello al livello internazionale.

Payeng non ha intenzione di fermarsi, anche se guadagna soldi solamente vendendo latte vaccino nel villaggio più vicino, vuole continuare a piantare alberi "fino al suo ultimo respiro". L'esperto botanico spera di ringiovanire l'intera isola arrivando a piantare 2.000 ettari di alberi.

"Vedo Dio nella natura", ha detto al notiziario. "La natura è Dio. Mi dà ispirazione. Mi dà potere ... Finché sopravvive, sopravvivo anch'io."

Fonte: http://coscienzeinrete.net



Trenta anni fa piantò dei semi in una terra brulla e dimenticata dall'uomo per creare un eco-sistema in grado di ospitare piante e animali in via di estinzione. Oggi è diventato un eroe per aver costruito da solo una foresta di 550 ettari ricca di vegetazione e animali.

È successo in India, nella regione settentrionale di Assam, dove tre decadi fa, un giovane di nome Jadav "Molai" Payeng decise di creare un habitat adatto ad ospitare gli animali della sua zona, sempre più colpiti dall'inaridimento delle terre e dall'urbanizzazione.

Ma quello che per Payeng era inizialmente un semplice passatempo si è trasformato presto in una vera e propria missione: costruire una foresta per creare un nuovo ecosistema. E così – lasciata la sua casa – il giovane indiano si è trasferito sul posto, per vivere in una piccola abitazione nel verde ed essere così più vicino alla sua impresa quotidiana, che oggi - con un totale di 550 ettari di rigogliosa foresta - è finalmente compiuta.

Nei giorni scorsi, il quotidiano "Times of India" ha raggiunto Payeng nella sua casa tra gli alberi per capire cosa lo avesse spinto ad intraprendere un lavoro tanto impegnativo quanto originale.

Tutto ebbe inizio nel 1979, quando alcune violente inondazioni portarono nella zona morte e distruzione: migliaia di piante furono devastate e gli animali uccisi.

"I serpenti sono morti per il caldo, perché non avevano nessun albero sotto cui ripararsi. Mi sedetti e piansi sopra le loro carcasse senza vita. È stata una carneficina, così ho allertato il dipartimento forestale e ho chiesto loro se in quel punto potevano crescere alberi. Non mi hanno saputo dire nulla, ma intanto mi hanno suggerito di fare un primo tentativo con i bambù e così ho fatto. Non c'era nessuno ad aiutarmi – ha continuato Payeng che ora ha 47 anni - nessuno era interessato".

Grazie alla nascita della foresta, la fauna selvatica è tornata a popolare la zona e oggi può vivere in tranquillità in un nuovo equilibrio ecologico, dove Payeng ha riportato anche le formiche: la foresta chiamata Molai, ora è un porto sicuro per numerosi uccelli, cervi, rinoceronti, tigri, elefanti. Specie che rischiano ogni giorno di più di perdere il loro habitat naturale.

Ma lo Stato indiano avrà riconosciuto qualcosa a Payeng?

Niente affatto. Gli elogi sono arrivati solo dai funzionari forestali, che nel 2008 hanno scoperto la sua magnifica impresa:

"Siamo stupiti Payeng – ha detto il direttore del dipartimento di protezione delle foreste Gunin Saikia. - Se fosse stato in qualsiasi altro paese, sarebbe diventato un eroe".

Verdiana Amorosi

Fonte: https://www.greenme.it



Si chiama Jadav Payeng e da solo pianta alberi. E non uno o dieci, ma cosi tanti e da cosi tanto tempo, e cioè dal 1979, che adesso la sua foresta è più grande di Central Park a New York.

Siamo in India, a Johrat nello stato di Assam. Nel 1979 Jadav ha 16 anni e una inondazione distrugge la sua casa e il bestiame della sua famiglia. Quando l’acqua si ritirò Jadav scoprì un gran numero di serpenti morti perché le correnti li avevano spinti vicino al possente fiume Brahmaputra ed erano annegati. Non c’erano alberi su cui avrebbero potuto arrampicarsi per salvarsi.

Jadav decide di far qualcosa. Chiede aiuto agli anziani del suo paese. Gli dissero di piantare alberi di bambù vicino al fiume. Jadav cosi fece e ne piantò 20 sperando di salvare altri serpenti in caso di altre alluvioni.  Portò anche formiche rosse in zona per cambiare la natura del suolo e renderla più fertile e fece di tutto affinché i suoi venti alberelli crescessero.

Dopo qualche mese, il distretto della sua città creò un programma di riforestazione e Jadav iniziò a lavorare per loro. Il progetto durò per 5 anni. Alla fine del quinquennio Jadav tornò ad un lavoro più tradizionale: allevamento di mucche e vendita di latte.

Si sposò, ebbe tre figli. Ma gli alberi gli rimasero nel cuore. Cosi continuò da solo a occuparsi degli alberi piantati durante il progetto, ora terminato, di riforestazione. Decise pure di piantare nuovi alberi, da solo, e solo perché gli sembrava giusto così. Jadav non voleva solo piantare alberi, voleva vedere la foresta diventare viva. E c’è riuscito.

Dopo 38 anni di incessante e certosino lavoro quegli alberi sono ora un piccolo paradiso tropicale di 550 ettari dove vivono elefanti, rinoceronti, tigri e cervi, scimmie, uccelli. Le autorità dell’India hanno scoperto questa foresta che non risultava dai loro carteggi quasi per caso, solo nel 2008, grazie ad un gruppo di elefanti che decise di soggiornarvici dentro.

Il servizio forestale dell’India cercava un gruppo di cento elefanti per evitare che danneggiassero le città vicino. Seguendoli, scoprirono la foresta di Jadav. Restarono esterrefatti alla biodiversità che custodiva e alla sua bellezza. Le diedero un nome, e ora la foresta si chiama Molai. È il secondo nome di Jadav.

Jadav ora ha 53 anni ed ha ottenuto decine di premi in India. È ora conosciuto come il “Forest Man of India”: nel 2015 gli è stato dato il premio Padma Shri , una delle onorificenze più importanti a livello nazionale. Sono anche stati scritti dei libri per bimbi sulla sua storia e sono stati fatti dei film sulla sua vita, di cui uno presentato a Cannes.

Il prossimo obiettivo di Mr. Jadav? Espandere la sua foresta ad altre città vicine distrutte dall’agricoltura intensiva e dalla trascuratezza dell’uomo. Dice che pianterà alberi per tutta la vita.

Come sempre, queste storie di individui che fanno da soli imprese più grandi di loro stessi sono sempre belle e rincuorano gli animi. Tutti possono far qualcosa per l’ambiente, per il prossimo, per le generazioni future. Basta solo volerlo ed avere la perseveranza di fare piccoli passi ogni giorno.

Articolo tratto dal blog ufficiale di Maria Rita D’Orsogna: http://dorsogna.blogspot.it

Fonte: https://www.dolcevitaonline.it




 

 

 

 

 

 

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