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I lecchini creano una distorsione della realtà. Non siate lecchini!
La maggior parte delle persone che possiedono un minimo d’esperienza lavorativa, certamente si saranno già imbattute in qualche lecchino. Quando si è assunti in un’impresa di grandi dimensioni, siamo subito istruiti riguardo l’organizzazione strategica dell’impresa (nel lungo periodo). In questo piano strategico, vi sono gli obiettivi, gli indicatori, la mission, la vision ed i valori. Questi artefatti in linea di massima servono per far credere al nuovo arrivato che l’impresa possiede un modello di controllo e gestione. È molto importante che i dirigenti abbiano dei buoni indicatori, obiettivi e mete da raggiungere. Per questo, generalmente, le imprese dividono la loro mappa strategica in 4 aree standard: “finanziaria, processo interno, cliente, formazione e crescita”. Qui arriva la domandina difficile: di queste 4 aree, qual è realmente la più valorizzata dalle aziende? Nel caso di un conflitto tra le 4 aree, quale ha la priorità? Chi ha ipotizzato come risposta l’area finanziaria ha indovinato! Tutti gli indicatori di un’impresa passano attraverso un unico nodo: il fatturato! L’unico elemento misurato con cadenza mensile è infatti il fatturato. Gli altri indicatori, invece, come la soddisfazione de dipendenti, sono misurati su scala annuale. Si sa che gli obiettivi finanziari sono i più valorizzati istituzionalmente. Ma che succede se i dirigenti si accorgono che non si stanno raggiungendo gli obiettivi?  Per risolvere questo problema, alcuni di loro sono soliti cambiare le formule di calcolo degli indici a loro vantaggio (chiaro!). Un esempio lampante è successo qui in Brasile. Parlando con un ex dipendente di un’impresa di cosmetici, mi disse che l’impresa dove lavorava non stava raggiungendo gli standard positivi di soddisfazione dei suoi dipendenti e la ricerca correlata generalmente veniva realizzata nel mese di dicembre. L’impresa, quindi, decise di cambiare il periodo della ricerca realizzandola nel mese di marzo, dopo che l’azienda faceva la “pulizia” annuale con licenziamenti e dimissioni dei dipendenti che non erano in linea con le politiche manageriali. Con questo “geniale” piano d’azione l’impresa riuscì ad aumentare del 20% l’indice di soddisfazione dei propri dipendenti. Se le mete da raggiungere sono smart ed i dirigenti sono competenti, sicuramente si raggiungeranno buoni risultati. Se invece i risultati anche così non arrivano, sicuramente si riusciranno a capire le cause reali ed adottare le strategie correttive ed avere così delle performance superiori alla media di mercato. Quando, invece, mancano le competenze manageriali, i dirigenti dovranno trovare altre forme di sopravvivere in azienda, una di queste forme è l’uso dei lecchini o yes man (in inglese fa più figo). È importante dire che:
in un’impresa in cui prospera la cultura del “lecchinaggio” i risultati tendono a diminuire sempre di più nel tempo! Indipendentemente dal fatto se i risultati sono viziati o no, diminuiranno lo stesso! Questo succede perché i migliori professionisti perdono il fuoco sacro della motivazione quando non c’è meritocrazia e di conseguenza vanno alla ricerca di un altro lavoro. Da alcune statistiche emerge che la maggior parte delle richieste di dimissione avviene perché il dipendente si sta dimettendo dal dirigente incompetente e non necessariamente dall’impresa. I lecchini sono servi, le cui principali caratteristiche sono:
- creare intrighi ed alimentare discordie;
- elogiare senza motivo;
- informare segretamente;
- difendere i loro capi indiscriminatamente;
- ricercare continuamente privilegi e benefici;
- manipolare e essere manipolati.

Quindi, il principale disservizio offerto dai lecchini è il seguente: creano un quadro distorto della realtà.
Funziona così in pratica: quando i dirigenti producono buoni risultati sono valorizzati. Cosa succede con quelli che non producono? Hanno bisogno di qualche altra forma di valorizzazione per sopravvivere e per questo si avvalgono dei lecchini che in cambio di vantaggi, danno appoggio a decisioni utili solo all’interesse personale del dirigente e non dell’impresa, queste decisioni sono più politiche che tecniche. Ma l’impresa allora che problema potrebbe avere con un dirigente di questo tipo?

Decisioni tecniche producono risultati tecnici. Decisioni politiche producono risultati politici.
Come i lecchini creano un una realtà distorta? Volete un esempio? Chi non ha mai partecipato ad una riunione importante dove quando il dirigente è stato criticato tecnicamente da un suo sottoposto, ha subito dopo preso la parola il collega lecchino, difendendo il punto di vista del grande capo senza alcun argomento logico o fondato su dati?

Senza dati siamo semplicemente persone con delle opinioni!
Il lecchino di turno è sempre utilizzato per aumentare il potere del capo. Se nell’esempio della riunione, dopo la critica tecnica non fosse intervenuto il lecchino, il dirigente avrebbe dovuto prendere una posizione tecnica e chiara per difendere il suo punto di vista. Questa circostanza avrebbe portato un grande beneficio all’impresa. Con l’aiuto del lecchino, invece, il dirigente non ha bisogno di esporsi.

Il maggior pericolo del lecchinaggio aziendale per un dirigente, è che distorce la realta.
Una somma costante di elogi può creare in capo all’elogiato una falsa sensazione di sicurezza e intelligenza, dato che le persone sembrano concordare sempre con il suo punto di vista. In questo modo sarà sempre accontentato con informazioni distorte che molte volte non riflettono la gravità e l’urgenza dei problemi reali. La prima cosa che consiglio ai nuovi dirigenti è la seguente:

Liberativi dei lecchini. Il lecchinaggio si realizza soltanto con il permesso degli adulati.
I lecchini sono alla ricerca di benefici. Dirigenti che lavorano con meritocrazia non tollerano i lecchini. Oltre alla questione etica e di pregiudizio alla perfomance di equipe, i lecchini non sono affidabili, sono impegnati in una scalata al potere costi quel che costi. Nello stesso modo in cui adulano possono tirare il tappeto del capo da sotto i piedi quando non sarà più utile.

I lecchini presto o tardi cadono da soli.
Usque ad finem.

Antonio Insana

Fonte: https://www.linkedin.com

 


 

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