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Una torre del vento è un edificio che veniva utilizzato nell’Antica Persia per mitigare il caldo torrido del Medio Oriente all’interno degli edifici. Il sistema funzionava in modo da prelevare dall’interno aria calda durante il giorno ed immetterne di fresca durante la notte. Le torri del vento più famose sono ancora visibili in Iran, in Pakistan e in Afghanistan. La culla della loro invenzione è stata certamente l’impero persiano, ma non si è certi se fu proprio in Iran che venne costruito il primo esemplare.

 

 

 

La storia delle torri del vento persiane affonda le proprie origini a migliaia di anni orsono, e la città più importante dove sono ancora visibili è Yazd, nella parte centrale dell’Iran moderno. La città, a oltre 1.200 metri sul livello del mare, ha un’architettura che è rimasta intatta nel corso degli oltre 3.000 anni di storia, a causa della praticamente totale assenza di guerre ed invasori esterni. La città ha un clima desertico, con temperature estive oltre i 40°C ed invernali che scendono di molti gradi sotto lo zero. La torre del vento di Yazd (foto sottostante) è la più alta di tutta l’Iran, ed un eccellente esempio di architettura persiana.

 

 

Le torri del vento furono realizzate in differenti modi, dalle più semplici utilizzate sin dall’Antico Egitto fino alle più complesse della Persia che sfruttavano la presenza dei Qanat, corsi d’acqua sotterranei, per ottenere un raffreddamento ancora più efficace. Negli schemi sotto vengono illustrati alcuni esempi.

 

 

Sotto, la torre del vento di Malqaf, dove non viene utilizzato un Qanat per raffreddare e umidificare l’aria. Il vento esterno all’edificio consente di incanalare l’aria all’interno, e l’aria più calda viene espulsa dalla bassa pressione della parte sottovento.

 

 

Sotto, lo schema di funzionamento di una torre del vento in presenza di un Qanat sotterraneo. L’aria viene spinta verso il tunnel dove viene fatta raffreddare a contatto con l’acqua, per poi rientrare all’interno dell’edificio dal pavimento. L’aria calda viene naturalmente espulsa, sempre per effetto della pressione, dalla torre posta a diversi metri di altezza da terra. In Questo caso non si crea un “effetto polvere” perché la sabbia viene già trascinata via dal canale sotterraneo e l’effetto di raffrescamento è molto più efficace della semplice convezione naturale dell’aria.

 

 

Sotto, la villa Borujerdis a Kashan, in Iran, nella quale si vedono le torri del vento superiori.

 

 

Sotto, la Torre del Vento splendidamente decorata del Palazzo del Golestan, a Teheran, il monumento storico più antico della città che fu sede della dinastia reale Qajar.

 

 

Sotto, la villa Isa Bin Ali a Muharraq, in Bahrain.

 

 

Le torri del vento furono uno dei metodi per rendere vivibili zone con climi difficilissimi per l’uomo, e vennero impiegate anche negli Yakhchal, le “ghiacciaie” degli antichi persiani. Esse furono usate sia in Medio Oriente sia in Africa dagli antichi Egizi, e vennero impiegate non solo in edifici “reali” o religiosi, ma anche in moltissime abitazione di medio livello. Il principio del raffrescamento naturale sta affascinando anche moltissimi progettisti moderni, tanto che negli Stati Uniti, precisamente nel centro visitatori dello Zion National Park, sono state impiegate due torri del vento in luogo dei condizionatori, un risultato eccellente in funzione del risparmio energetico.

 

Fonte: https://www.vanillamagazine.it

 

 

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