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NEW YORK - Campioni di carne cruda di maiale comprati in supermercati in giro per gli Stati Uniti hanno rivelato che l’Yersinia enterocolitica, un poco noto batterio patogeno di origine alimentare, era presente nel 69 per cento dei prodotti testati, secondo uno studio pubblicato oggi da Consumer Reports.

I batteri infettano più di 100.000 americani ogni anno, secondo il Centers for Disease Control, ma per ogni caso che viene confermata con un test di laboratorio, circa 120 più casi sfuggire alla diagnosi. I sintomi possono includere febbre, crampi e diarrea sanguinolenta.
Per il suo campione, Consumer Reports ha incluso gli stessi salumi che milioni di americani acquistano ogni giorno nei loro supermercati. Lo studio ha incluso 148 braciole di maiale e 50 campioni di carne di maiale macinata di tutto gli Stati Uniti.
Nei campioni analizzati, il 69 per cento è risultato positivo per Yersinia e 11 per cento all’enterococco, che può indicare una contaminazione fecale che può portare a infezioni del tratto urinario. Salmonella e Listeria, più il ben noto batterio, sono stati riscontrati rispettivamente nel 4 per cento e nel 3 per cento dei campioni.
"I risultati sono stati relativi - ha detto Urvashi Rangan, uno degli autori del rapporto. - Ma è difficile dire che non ci sono problemi. Questo dimostra che c'è bisogno di una migliore igiene negli impianti per il trattamento degli animali. Yersinia non era nemmeno in fase di monitoraggio".
In una dichiarazione scritta, il Consiglio dei Produttori di maiali ha messo in discussione i metodi utilizzati da Consumer Reports, dicendo che il numero di campioni esaminati, 198, "non fornisce una stima a livello nazionale informativo della reale prevalenza dei batteri citati sulle carni."
Nonostante i risultati, Rangan ha detto che è bene sapere che i batteri possono essere uccisi con la cottura corretta della carne di maiale correttamente.
I tagli di carne di maiale devono essere cotti a 145 gradi, mentre la carne di maiale macinata deve raggiungere una temperatura di 160 gradi per uccidere i batteri.
"Tutto ciò che tocca carne cruda dovrebbe andare in lavastoviglie prima di toccare qualsiasi altra cosa", ha detto Rangan.

Fonte: http://wwwaqvariuscom.blogspot.it




 



Pechino (AsiaNews/Agenzie) – I responsabili degli Uffici per l’Allevamento Animale sono stati sospesi nelle contee dell’Henan dove gli allevatori nutrono i maiali con sostanze illegali e nocive per l’uomo, dopo la denuncia del 15 marzo in un servizio della China Central Television.

Le riprese mostrano allevatori di Mengzhou, Qinyang, Jiyuan e altre contee dell’Henan che mischiano nel mangime clenbuterolo idrocloride, sostanza che rende la carne più magra ma è nociva per l’uomo. Gli ispettori sanitari sono anche filmati mentre fingono di non vedere le violazioni, dopo avere preso tangenti.

I maiali così nutriti si sviluppano con rapidità e possono essere macellati prima, inoltre la loro carne è molto pregiata perché poco grassa. Ma è proibito perché velenoso per l’uomo, può aumentare la pressione del sangue ed è causa di malattie cardiache e, in caso di consumo prolungato, anche tumori.

I maiali avviati al macello devono ottenere 3 certificati di quarantena ed essere contrassegnati con punzoni alle orecchie. Ma la Cctv mostra che per circa 200 yuan (22 euro) un “intermediario” forniva tutti i certificati, senza chiedere documenti.

Il ministro per l’Agricoltura ha subito mandato squadre d’indagine e il governo provinciale dell’Henan ha ordinato ai 16 allevatori indicati nel servizio di cessare le vendite e distruggere oltre 130 tonnellate di carne di maiale lavorata sospettata di contaminazione.

Lo scandalo è grande anche perché dal servizio televisivo l’espediente appare molto diffuso e sono coinvolti allevatori che forniscono i maiali alla ditta Shuanghui Investment and Development Co., leader nazionale per le carni che vende in tutto il Paese. La ditta, con sede a Luohe (Henan), ieri ha fatto pubbliche scuse e ha sospeso la produzione nelle zone coinvolte dalla denuncia.

La vicenda richiama lo scandalo del settembre 2008 del latte in polvere per neonati cui era aggiunta la tossica melamina per farlo sembra più nutriente, che causò almeno 6 morti accertati e oltre 300mila malati gravi. Anche allora erano coinvolte primarie ditte alimentari. Ci furono pene esemplari per alcuni responsabili della ditta più coinvolta, ma le famiglie danneggiate non hanno ricevuto adeguati indennizzi.

Il governo, nonostante norme più rigide sulla sicurezza alimentare, non riesce a debellare le continue gravi frodi, che coinvolgono anche aziende nazionali. Esperti commentano sarebbe necessario dare maggior spazio alle denunce private e alle richieste di risarcimento, invece di mettere a tacere e arrestare chi protesta.

Fonte: http://www.asianews.it


 





Come sanno perfettamente gli esperti di allevamento, se i maiali vivono più di sei anni sviluppano inevitabilmente qualche tipo di tumore.

Il problema più grosso per le Facoltà di Medicina in questi ultimi tempi è la mancanza di cadaveri umani sui quali gli studenti possono praticare le autopsie. Oggi vengono impiegati corpi di persone morte in varie circostanze, però non dimentichiamoci che durante il Medioevo era proibito eseguire tali pratiche sugli esseri umani. Gli studenti di medicina di allora, per i loro esercizi di anatomia utilizzavano un animale di disposizione, forma, pelle e struttura degli organi interni molto simile a quella umana. Ci riferiamo al maiale, in quanto la sua pelle si presenta molto simile alla nostra. Questa analogia anatomica tra l'uomo e il maiale è un fattore in più che contribuisce a facilitare un interscambio biochimico tra le sostanze e i materiali che costituiscono entrambi gli organismi. In questo modo, mangiando carne di maiale ingeriamo un elevato tasso di mucopolisaccaridi presenti in una grande quantità di strutture del tessuto connettivo dell'animale, e che, una volta dentro il nostro organismo, si dirigono soprattutto verso quei luoghi a cui biologicamente appartengono.

Una carne che crea il vizio.
Che il maiale sia un animale "del quale si può utilizzare tutto" lo sappiamo tutti, ma i motivi per una così larga utilizzazione non sono molto convincenti. Si tratta, in effetti, di un animale domestico con pochi muscoli e poche ossa, ma con molto tessuto connettivo, grasso e sangue, così come grandi organi e viscere, il che favorisce il macellaio che può sfruttare fino all'ultimo pezzo di organismo, impiegando condimenti, spezie e altri metodi (affumicamento, ecc.) allo scopo di "rendere commestibili" parti dell'animale che, senza queste elaborazioni, ripugnerebbero qualsiasi persona. E' da notare che, chi si è abituato a consumare questa carne rimane alla mercè di una specie di assuefazione (come nel caso di tabacco, alcool, caffè ed altre droghe). Il noto Dr. Reckeweg ci ricorda i rammarichi dei suoi pazienti quando venivano informati di dover rinunciare a questa carne: "Però, dottore, è così buona!". Da parte sua, il Dr. Hoffmann, psichiatra di Mannheim, afferma che chi "gode" di questa carne inventa tutti i tipi di scuse per continuare a mangiarla (come succede spesso anche per il tabacco, l'alcool ed il caffè). D'altra parte chi è riuscito a liberarsi dall'"assuefazione", in presenza di questa carne sente una vera ripugnanza nel mangiarla ancora. E' simile al caso dell'ex-fumatore al quale risulta insopportabile l'odore proveniente da un posacenere pieno di mozziconi, specialmente al mattino. Risulta indubbio che gli ormoni sessuali del maiale (specialmente gli androgeni: ormoni sessuali del maiale maschio) giocano un ruolo importante nella valorizzazione della sua carne. Così è risaputo che il maiale maschio viene sterilizzato settimane o mesi prima di essere ucciso per poter utilizzare una carne che altrimenti risulterebbe non commestibile per il suo cattivo odore. Reckeweg lamenta che l'azione di questi ormoni non sia stata studiata sufficientemente, perché sospetta la loro azione cancerogena. I maiali non vivono molti anni. In primo luogo perché la loro età biologica è limitata a pochi anni, e poi, perché vengono creati per essere uccisi intorno ai sei anni al massimo. Come sanno perfettamente gli esperti di allevamento, se i maiali vivono più di sei anni sviluppano inevitabilmente qualche tipo di tumore. Non senza ragione, per tutto ciò che abbiamo detto finora, possiamo affermare che oggi come oggi il maiale può essere considerato una "copia o immagine negativa dell'uomo".

Come reagisce l'organismo.
Secondo l'opinione del Dr. Reckeweg, i comuni meccanismi fisiologici di eliminazione e disintossicazione che possediamo (urina, pelle, tubo digerente, ecc.) non entrano in funzione quando consumiamo carne di maiale, cosicché il nostro organismo reagisce con meccanismi di eliminazione patologici, vale a dire, con infiammazioni di vario tipo. Nel caso in cui la quantità di carne ingerita non sia oltremodo eccessiva, possono non presentarsi infiammazioni, ma potrà comparire nel nostro tessuto connettivo un deposito di elementi mucillaginosi e grassi che conduce ad un'obesità caratteristica: torace cilindrico (nei consumatori abituali di carne insaccata), depositi nelle gambe e nelle braccia (soprattutto nei consumatori dei vari tipi di prosciutto). Ora, se il sovraccarico che rappresenta per la salute il consumo ripetuto di carne di maiale, raggiunge un valore ancora più elevato in modo tale che i depositi del nostro organismo si trovino saturi e i meccanismi fisiologici di disintossicazione non bastino, allora il nostro corpo reagisce - come ultimo tentativo - con processi infiammatori. Questo succede specialmente se a tutto ciò si aggiunge un sistema circolatorio periferico e centrale aggravato dal notevole deposito di sostanze mucillaginose e grasse apportate dal consumo di carne di maiale. Di quali processi infiammatori si tratta? Principalmente: foruncolosi, infezione carbonchiosa (specialmente sulla nuca e sulle spalle), ascessi ghiandolari (delle ghiandole sudoripare), appendicite e colecistite (infiammazione della cistifellea). Reckeweg racconta di numerosi casi osservati da lui stesso o citati dai colleghi, e inoltre sottolinea la predisposizione ad un futuro attacco apoplettico per i consumatori cronici di questa carne. Menziona anche la grande incidenza di "Ulcus cruris" (ulcera nelle gambe), molto frequente a Berlino, dove il consumo di "eisbein" (zampone) è molto elevato. Non potrebbe essere questo processo infiammatorio un ultimo sforzo dell'organismo per liberarsi da un eccesso di tossine? Non saranno forse le numerose reazioni infiammatorie del tessuto connettivo da parte distale della gamba, la valvola di sfogo che ci libera ed allo stesso tempo ci avverte di complicazioni più gravi? Il fatto è che, per quanto queste sofferenze vengono trattate con medicinali o processi fisici, la loro guarigione è difficile se il paziente non si decide a sopprimere la carne di maiale dalla propria dieta. Altre sofferenze cui possono essere soggetti i consumatori abituali di carne di maiale sono l'artrite e l'artrosi, Questo perché la solida e resistente sostanza che costituisce le nostre cartilagini si rammollisce - e viene in gran parte sostituita - nel momento in cui viene invasa dal tessuto connettivo mucillaginoso, proveniente dal maiale. In realtà, tutto il sistema di sostegno si infiacchisce rendendo l'individuo gonfio, pigro e poco agile. Anche le secrezioni vaginali di certe pazienti (leucorrea) vengono considerate meccanismi di eliminazione di tossine, la cui cura si risolve favorevolmente se vengono eliminati i veleni ed altri fattori aggravanti presenti nella carne di maiale.

La medicina ufficiale.
La situazione tossica provocata dal consumo di carne di maiale è completamente ignorata dalla medicina ufficiale. Dal punto di vista della Homotossicologia tutte le malattie devono essere considerate come un meccanismo difensivo del nostro corpo di fronte alle tossine o meglio, di fronte a lesioni e scompigli provocati dall' azione delle tossine o veleni sia microbici che metabolici. Se il nostro organismo si trova "maltrattato" al punto tale che i suoi meccanismi fisiologici di eliminazione non bastano o falliscono, e si trova a dover ricorrere a processi di eliminazione infiammatori (patologici), dobbiamo aiutarlo a ristabilire tali meccanismi fisiologici (terapeutica depurativa naturista) e non limitarci a somministrargli prodotti antinfiammatori. Se ci limitiamo solamente a dissimulare i sintomi di una malattia, somministrando medicinali aggressivi, non curiamo il paziente. Il consumo di carne di maiale favorisce il diminuire della capacità di risposta biologica del nostro organismo e lo sviluppo di batteri e virus. Inoltre, se cerchiamo di combattere lo sviluppo microbico con antibiotici, i nostri meccanismi biologici di difesa smettono di funzionare e, alla lunga, diminuisce la loro capacità di risposta. L'unico modo di fortificare le nostre difese biologiche è appunto far lavorare biologicamente il nostro organismo.

Il cinghiale nocivo quanto il maiale.
Non dimentichiamo che la carne di cinghiale è tanto nociva quanto quella del maiale domestico (anche il cinghiale sviluppa tumori), con l'unica differenza che il primo possiede una minore quantità di grassi. E' risaputo, ad esempio che i cacciatori, una volta ucciso un cinghiale, devono squartarlo il più presto possibile perché altrimenti la sua carne diventa non commestibile per le caratteristiche tossiche che acquisisce, processo questo non necessario con gli altri animali da caccia.

Fonte: http://spazioinwind.libero.it

 

 


 

 

Consiglio a tutti di osservare una dieta varia e bilanciata, molta verdura, cereali integrali e poca se non pochissima carne, soprattutto di mammifero (se ne può fare anche a meno), un consumo moderatissimo di zuccheri, usare preferibilmente miele integrale e biologico (attenti alle contraffazioni), succo d’acero canadese o zucchero di canna (non zucchero bianco con caramello) pochissimi eccitanti nervini come il caffè o te nero. Ridurre al minimo il consumo di bibite gassate e bere molta acqua naturale lontano dai pasti ma, soprattutto, una rigida astensione dal consumo di carne di maiale nonchè derivati ed insaccati di carne suina, strutto, grassi animali e sangue animale.

Una visita approfondita, da un medico olistico, meglio se esperto in parassitologia, dovrebbe essere indispensabile onde evitare, in futuro, la disbiosi intestinale e la proliferazione di vari parassiti che potrebbero minare la crescita e lo sviluppo del bambino e la salute dell’adulto.

Mai il maiale in tavola.
Consiglio, vivamente, a tutti voi una rigidissima astensione dal consumo di carne di maiale nonchè dei suoi derivati come gli insaccati di carne suina, grassi animali ma anche e sopratutto il sangue animale (vedi il sanguinaccio). Vi spiego, in poche righe, il perché della rigida astensione dal consumo di carne suina, da parte delle popolazioni mediorientali ed orientali, sopratutto di fede ebraica e mussulmana ma anche quelli di moltissime confessioni orientali. Alcuni gruppi integralisti religiosi e confraternite spiritualiste proibiscono anche solo di toccare la carne suina. Pensate bene: ci sarà pure una ragione, no?….Mi rifiuto di pensare a pura follia….Vi racconto ora cosa c’è sotto. Le leggi Bibliche, come del resto in parte anche il Corano, dispongono che si possa mangiare rispettando, tuttavia, rigidi rituali di macellazione (dissanguamento), soltanto carne di ruminanti, volatili e non animali con unghie bipartite. Questo precetto non è assolutamente frutto di stupide e vecchie superstizioni infatti, oltre ad un principio legato all’impurità del suino, in tutti i sensi, si può fare, come scriveva anche il Prof. H.Reckeweg nel suo straordinario libro di Omotossicologia, un lungo e complesso discorso di similitudine biologica della carne di maiale con quella umana, che creerebbe reazioni cellulari complesse ed improprie.

Lezioni di anatomia.
Gli studenti di medicina, fin dal medioevo, per le loro esercitazioni di anatomia, utilizzavano un animale di disposizione, forma, pelle e struttura degli organi interni molto simile a quella umana: ovviamente usavano il maiale, in quanto la sua pelle si presenta molto simile alla nostra. Questa analogia anatomica e funzionale tra l’uomo e il maiale è un fattore in più che contribuisce ad assimilare la struttura cellulare e facilitare un interscambio biochimico tra le sostanze e i materiali che costituiscono entrambi gli organismi. Mangiando carne di maiale ingeriamo, purtroppo, oltre le tossine suine, un elevato tasso di mucopolisaccaridi, presenti in una grande quantità di strutture del tessuto connettivo dell’animale che, una volta penetrate nel nostro organismo, si dirigono soprattutto verso quelle strutture a cui biologicamente appartengono. Devo farvi notare inoltre che, chi si è abituato a consumare questa carne, rimane sottoposto ad una specie di assuefazione (come nel caso di tabacco, alcool, caffè ed altre droghe). Il Prof. H. Reckeweg, grande scienziato omotossicologo ci ricorda, nei suoi scritti, le afflizioni dei suoi pazienti quando venivano informati di dover rinunciare a questa carne: “Però, dottore, è così buona! Come posso farne a meno?”. Da parte sua, ho letto, anni fa, che il Dr. Hoffmann, psichiatra di Mannheim, affermava che chi “gode” di questa carne inventa tutti i tipi di scuse per continuare a mangiarla (come succede spesso anche per il tabacco, l’alcool ed il caffè). D’altra parte chi è riuscito a liberarsi "dall’assuefazione”, in presenza di questa carne sente una vera ripugnanza nel mangiarla ancora. E’ simile al caso dell’ex-fumatore al quale risulta insopportabile l’odore proveniente da un posacenere pieno di mozziconi, specialmente al mattino. Non tutti sanno, infatti, che il maiale maschio viene sterilizzato settimane o mesi prima di essere ucciso per poter utilizzare una carne che altrimenti risulterebbe non commestibile, per il suo cattivo odore. H. Reckeweg dichiara, con cognizione di causa, che l’azione di questi ormoni non è stata studiata sufficientemente, in quanto da sempre sospetta una loro azione cancerogena. Sapete che i maiali non vivono molti anni? In primo luogo perché la loro età biologica è limitata a pochi anni, e poi, perché vengono creati per essere uccisi intorno ai sei anni al massimo. Come ho letto nelle mie ricerche degli anni passati e come mi hanno riferito alcuni esperti di allevamento, se i maiali vivono più di sei anni sviluppano inevitabilmente qualche tipo di tumore o degenerazione. Non senza ragione, per tutto ciò che abbiamo detto finora, possiamo affermare che oggi come oggi il maiale può essere considerato una fonte di tossine (sutossine) a volte pericolose per l’uomo.

Tossine suine (sutossine).
Il Dott. H.Reckeweg affermò che un effetto tossico è caratteristico di alcune sostanze contenute nella carne di maiale, specificando che alcune di esse possono provocare processi di difesa che potrebbero apparire come “malattie”. Le normali azioni terapeutiche (soppressive di certi sintomi come ad esempio diarrea, vomito ecc…) eliminano i processi di guarigione naturale attraverso le reazioni infiammatorie e le secrezioni ( questo processo si chiama vicariazione regressiva) e ne potrebbe seguire una vera e propria reintossicazione (vicariazione progressiva).

Principali sutossine descritte da Reckeweg sono:

Colesterolo di maiale:
a) macromolecole nel sangue cariche di colesterolo (ipertensione arteriosa, arteriosclerosi, pletora)
b) colesterolo sulle pareti delle cellule cancerose (fase neoplastica)

Composti di istamina ed imidazolo (in eccesso):
a) casi di prurito (orticaria, herpes, dermatite, eczema, e altri)
b) responsabili di infiammazioni (foruncoli, carbonchio, appendicite, colangite, colecistite tromboflebiti, spurgo, flemmone)

Ormone della crescita (che favorisce infiammazioni e crescita):
adiposità, acromegalia, fasi neoplastiche, ingrossamento organi ecc…anche altri ormoni, specialmente ormoni sessuali, sono responsabili di molti effetti negativi della carne di suino, devono però essere ulteriormente studiati.

Muco mesenchimale contenente zolfo (glucosamina, esosamina, ecc…):
a) gonfiore mucoso del mesenchima (miogelosi, adiposità e altri)
b) depositi di muco sui tendini, cartilagini, legamenti (reumatismo, artrite, artrosi, osteocondrosi, ecc…).

Acidi grassi con tossine suine (anche intercellulari): adiposità, ipertensione arteriosa, policitemia, ecc…

Agenti oncogenici.
Endobionti (come sosteneva Enderlein), sifonospora polimorfa (come evidenziò Brehmer), inclusioni di eritrociti (come dimostrato da Sheller) cioè importanti fattori iniziatori nelle fasi neoplastiche. I virus dell’influenza trascorrono l’estate soprattutto nei polmoni dei maiali, per cui chi mangia salsicce ha una risonanza maggiore verso i virus dell’influenza epidemica. Hans Reckeweg scrive inoltre che “…gli effetti della carne di suino sono vari; il maiale è biologicamente simile alla carne umana ed il gusto, pare, sia anche simile." Nel Medio Evo il maiale era usato nelle lezioni di anatomia, per la somiglianza biologica alla carne umana. Anatomicamente, questo è sotto gli occhi di tutti ed è dimostrato dalla somiglianza “fisica” di chi mangia maiale con il maiale stesso. Più “prosciutto” si mangia più la parte corrispondente del corpo rispecchia la pienezza e la forma del maiale mangiato. I calcoli biliari sono, fra le altre cause minori, provocati dal consumo di carne e grasso sopratutto di maiale. Ovviamente il colesterolo gioca un importante ruolo, poiché calcoli biliari consistono di colesterolo e questo, contenuto nel maiale in grande quantità, è secreto nella cistifellea (vescica biliare), dove si deposita e si può trasformare in calcolo, specialmente quando la fluidità della bile non è delle migliori. I pazienti che soffrono di calcoli biliari non possono essere guariti se non con la chirurgia, a meno che essi non si astengano fermamente dal mangiare maiale in qualsiasi forma (incluse salsicce, prosciutto, speck, pancetta, strutto ecc…). Solo allora il trattamento, sopratutto quello omotossicologice ed omeopatico o naturale può essere efficace. Poichè, inoltre, il virus influenzale alberga primariamente nel polmone del maiale (anche secondo l’autorevole Prof. Shope dell’Istituto di Virologia di Londra), si può spiegare come i pazienti grandi mangiatori di maiale e specialmente salsicce (che contengono polmone di maiale) soffrono in particolare di influenze epidemiche. L’azione del muco mesenchimale è degna di nota, esso tende a sostituire saldi tendini e legamenti umani con viscidi e molli tessuti mesenchimali di origine suina. Il maiale contiene grandi quantità di zolfo, cosa dimostrata da esperimenti di “purificazione” in laboratori di chimica organica. In questi esperimenti si sono viste sviluppare grandi quantità di solfuro di idrogeno, riconoscibile dal classico odore di uova marce. Il Prof. Bier ha stabilito che più una cartilagine umana contiene zolfo, più essa è debole e facile alle lesioni. La salda e resistente sostanza della cartilagine umana viene trasformata, quando si mangia molto maiale, in una forma molle e viscida. La conseguenza è l’artrosi, con una più o meno marcata degenerazione della cartilagine stessa.

Obesità.
Il maiale è una carne con molte calorie per il suo grande contenuto di grasso. La conseguenza è l’obesità, poiché il corpo non può bruciare tutto il grasso in eccesso (specie se è della stessa qualità di quello umano).

Infiammazione.
L’ormone della crescita e l’istamina, fra l’altro, sono responsabili della tendenza alle infiammazioni che si manifestano come foruncoli, carbonchi, spurgo, fistole, suppurazioni, ecc…In un certo senso, il maiale non può essere “fisiologicamente” bruciato dal metabolismo dell’uomo; esso viene o immagazzinato o bruciato nella meccanica delle fasi di reazione, cioè con l’infiammazione. Per questo motivo i pazienti che soffrono di fistole, ascessi sudoriferi, foruncolosi, cronica, o in generale di qualsiasi suppurazione cronica, anche spurghi, non possono essere guariti, in modo definitivo, senza una rigida astensione dal consumo di carne di maiale. Certamente ai pazienti non è permesso consumare prosciutto, pancetta, braciole, qualsiasi tipo di salsiccia, poiché tutte le normali salsicce contengono maiale. Anche quelle spacciate come salsicce di “vitello” contengono grandi quantità di grasso di maiale (così come lo strutto presente in molti prodotti da forno, persino nelle piadine, nel pane in cassetta, ecc…). Il maiale è fortemente imputabile di molti e svariati disturbi ed il suo consumo favorirebbe, anche secondo Reckeweg, la diminuzione della capacità di risposta biologica del nostro organismo ed il conseguente sviluppo di parassiti, batteri e virus.

Origini igienistiche del divieto di consumare carne di maiale tratte dai Libri Sacri.
L’astensione assoluta dal mangiare grasso animale e soprattutto di maiale la troviamo raccomandata, fra l’altro, nella Bibbia: “parla ai figliuoli d’Israele e dì loro: non mangerete alcun grasso, nè di bue, nè di pecora, nè di capra, il grasso di una bestia morta da sè, o il grasso d’una bestia sbranata, potrà servire per qualunque altro uso; ma non ne mangerete affatto.”(Levitico 7:23-24 – L). Oggi la ricerca scientifica ha ampiamente documentato la responsabilità dei grassi saturi nell’innalzamento del tasso di colesterolo nel sangue e, quindi, nella genesi dell’arteriosclerosi, con conseguenti rischi per cuore e cervello. Paul Dudley White, il cardiologo che ebbe in cura il Presidente Eisenhower, negli anni della Casa Bianca, citò una volta Levitico 7:23, ed affermò: “E’ concepibile che, tra alcuni anni, noi medici dovremo ripetere ai cittadini degli Stati Uniti d’America il consiglio che Dio comandò a Mosè di dare ai figli d’Israele tremila anni or sono”… Un altro precetto da non scordare: L’astensione assoluta dal mangiare sangue: ”…e non mangerete affatto alcun sangue, nè di uccelli, nè di quadrupedi, in tutti i luoghi dove abiterete…” (Levitico 7:26 – l). Questa legge sul sangue era ancora più antica, risaliva infatti a dopo il diluvio, quando si tramandò che iddio permise a Noè per la prima volta di nutrirsi di carni animali: “ma non mangerete carne con la vita sua, cioè col suo sangue…” (Genesi 9:4 – l). Tale divieto fu ripetuto dagli Apostoli ai pagani convertiti, dopo il concilio di Gerusalemme: “…che v’asteniate… dal sangue, dalle cose soffocate…” (Atti 15:29 – l). Oggi è ben nota alle popolazioni che sono solite fare uso di sanguinaccio, la possibilità d’intossicazioni collettive, se il sangue non è più che ben conservato o se proviene da animali già ammalati. La scienza ci dice che proprio nel sangue, come nei reni, nel fegato e nelle ossa, si ritrovano elevate concentrazioni di sostanze tossiche esogene (antibiotici, cortisonici, calmanti: tutte sostanze largamente usate negli allevamenti di animali da macello) ed endogene (per esempio, si pensi a quanta adrenalina e informazioni sottili di ogni tipo possono circolare nel sangue degli animali, dovuti allo stress dei moderni metodi di allevamento e macellazione). L’origine della prescrizione nella religione ebraica è scritta nel sacro libro del Levitico 11,7-8: “…il porco, perché ha l’unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo…”. Inoltre: “Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi…”… come, del resto, nel Deuteronomio 14,8 è scritto: “anche il porco, che ha l’unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri”… L’origine della prescrizione nella religione islamica è fondata nei seguenti versi del Corano, Sura II, 173: “in verità vi sono state vietate le bestie morte, il sangue, la carne di porco e quello su cui sia stato invocato altro nome che quello di Allah”. Questa proibizione religiosa ed illuminata conteneva, quindi, un primitivo concetto di controllo igienico-sociale per bloccare la diffusione dei parassiti intestinali e di patologie, anche gravissime, causate da consumo di sangue animale e tossine suine. Né Mosè tantomeno Maometto, credetemi, avevano una particolare antipatia per il povero maialino ma dovevano codificare Leggi di igiene sociale che, per essere imposte alla popolazione dell’epoca, si dovevano vestire con l’autorevolezza della legge religiosa, si dovevano, in parole povere, sacralizzare. Queste leggi, come avrete visto qui sopra, si basavano su elementari principi di igiene e medicina preventiva che Essi non avrebbero potuto spiegare, in maniera diversa, ai loro sudditi, discepoli e fedeli dell’epoca. Essendo questi Profeti, dotati di un animo ispirato nonchè colmo di grandi conoscenze e di illuminazioni divine, non potevano non capire che, il modo migliore per evitare ai loro fedeli e credenti epidemie, infestazioni, malattie pericolose, mentali ed infiammatorie ecc…, Era quello proibire a tutti, con severi precetti, la carne di maiale che ritenevano, anticipando Reckeweg, una fonte di impurità, di tossicità fisica, psichica e ovviamente spirituale.

Parassiti e virus che può trasmettere il maiale all’uomo.
Quella del maiale è fra le carni più indigeste che si conoscano e potrebbe provocare, fra l’altro, la Trichinosi (patologia mortale tempi fa), come anche la Teniasi, la temibile Cisticercosi, l’infestazione da Macracanthorhyncus hirudinaceus (Acantocefalo), inoltre (come dimostrato dal solito Reckeweg) molti ricercatori internazionali hanno riscontrato una maggior facilità a contrarre l’influenza epidemica. Come abbiamo visto nel polmone del maiale albergano i virus influenzali della famiglia dei Myxovirus ma anche altri tipi che completano, in un luogo particolarmente accogliente e simile a quello umano, il loro ciclo annuale di mutazione del capside antigenico. L’influenza, come ben saprete, è una malattia respiratoria acuta dovuta all’infezione da virus influenzali. È una malattia stagionale che, nell’emisfero occidentale, si verifica durante il periodo invernale. Il primo isolamento di virus influenzale nell’uomo risale al 1933 in Inghilterra (ma in precedenza erano stati isolati virus influenzali sia in volatili che, guarda caso, nel polmone dei suini). Da allora, ne sono stati identificati tre tipi differenti, costituenti il genere Orthomixovirus: il virus Tipo A ed il virus Tipo B, responsabili della sintomatologia influenzale classica, ed infine il Tipo C, di scarsa rilevanza clinica (generalmente asintomatico). Le conferme sulla tossicità del maiale ci provengono da Israele, dai Paesi Arabi e da qualche centro medico dell’estremo oriente… Da noi, in occidente, nessun segnale di allarme, perché? Meglio non lasciarsi tentare, quindi, dal sangue o dalla carne suina, ve lo consiglio vivamente…

Tratto da: CURE NATURALI E MEDICINE POPOLARI

Fonte: http://www.viacavaclaudio.it

 


 

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