Il dispositivo è leggero e sottile e può essere inserito anche sotto la suola di una scarpa.
Una sorta di piccola stazione meteorologica che può fornire informazioni sul quantitativo di neve che sta cadendo, sulla direzione della neve e sulla velocità del vento che si autoalimenta grazie al contatto con la neve stessa è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori dell’Università della California di Los Angeles. Economico, compatto e flessibile nonché sottile come un foglio di carta, questo piccolo dispositivo, che si può stampare in maniera relativamente agevole con stampa 3D, non ha bisogno di batterie in quanto si basa su un nanogeneratore triboelettrico che degenera la propria energia grazie all’elettricità statica. Lo studio, pubblicato su Nano Energy, descrive come i ricercatori sono riusciti a sfruttare l’elettricità statica dalla neve. La neve, infatti, è caricata positivamente e cede elettroni. Nel dispositivo è invece presente una sezione di silicone, un materiale sintetico fatto da atomi di silicio e atomi di ossigeno combinato con carbonio, idrogeno e altri elementi, che invece è caricato negativamente. Nel momento in cui la neve cade sul dispositivo o comunque tocca il silicone, si produce una piccola carica che il dispositivo accumula creando elettricità. Il silicone è stato scelto dopo che i ricercatori hanno testato diversi materiali, tra cui alluminio e teflon. La scelta è caduta sul silicone perché quest’ultimo produce più carica di qualsiasi altro materiale. Sistemi del genere, magari più complessi e ancora più efficienti, potrebbero catturare energia anche in quelle aree in cui i pannelli solari non riescono a funzionare, come sottolinea Maher El-Kady, ricercatore di chimica e biochimica dell’UCLA ed uno degli autori della ricerca che ha portato alla creazione del nanogeneratore. Anzi, potrebbero essere integrati nei pannelli solari stessi e continuare ad accumulare energia anche quando non c’è il sole (a patto che nevichi). Al momento si pensa che il dispositivo possa essere utilizzato anche per monitorare gli sport invernali. Essendo molto flessibile e sottile, il dispositivo può infatti essere anche indossato.
Fonte ed altri link: https://notiziescientifiche.it