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Nella City di Londra è scoppiato un nuovo scandalo legato alla raccolta dei dati anonimi. È venuto fuori che le “pattumiere intelligenti”, installate a Londra per le Olimpiadi del 2012, venivano usate non solo secondo la loro diretta destinazione, ma anche per spiare i passanti e seguire i loro spostamenti.

 

 

Queste sofisticate nanotecnologie hanno suscitato l’indignazione dei cittadini e le autorità di Londra hanno già chiesto alla compagnia sviluppatrice di ritirare le pattumiere dalle strade. Gli esperti rilevano intanto che questo non è il primo scandalo del genere e che già prossimamente l’umanità dovrà abituarsi a vivere in tali condizioni tecnologiche che diventeranno universali.

Un corpo bombato di stile, uno schermo a cristalli liquidi, collegamento wireless Wi-Fi. Tutte queste sono le caratteristiche non di un nuovo gadget portatile, ma delle “pattumiere intelligenti” piazzate nella City alla vigilia delle Olimpiadi di Londra. Adesso, un anno dopo le Olimpiadi, i cittadini chiedono di rimuovere dalle strade della città questa opera di una delle compagnie di marketing, in quanto la stessa per mezzo dei trasduttori del collegamento senza fili raccoglie informazioni dai telefonini dei passanti. Ciò consente successivamente di inviare all’utente la pubblicità finalizzata, ha raccontato a “La Voce della Russia” Pavel Valuško, esperto di tecnologie informatiche:

Fino a questo momento ci nascondevamo dietro l’indirizzo IP assegnato ad ogni computer, ma queste pattumiere possono stabilire precisamente i luoghi che visitate, la maniera in cui camminate, quanto spesso vi fermate e quali negozi frequentate. Ci sono anche compagnie che forniscono pubblicità a seconda dell’ubicazione del vostro smartphone. Recentemente è venuto a galla un episodio con Google che spiava la gente con l’aiuto di un sistema Wi-Fi.

La situazione con una tale raccolta di dati non è infatti nuova. Gheorghij Trusov, presidente della compagnia di consulenza “Kontakt Expert”, ha fatto ricordare uno scandalo pubblico non meno clamoroso avvenuto un anno fa:

Il caso più noto è quello successo negli USA con la rete Target. Il padre indignato di una allieva di una classe superiore è venuto in un negozio ed ha chiesto di spiegargli a che fine a sua figlia, che è solo una scolara, viene inviata l’informazaione riguardante l’allevamento dei bambini. Alcuni giorni dopo, ricevute tutte le necessarie scuse, il padre è venuto nuovamente nel negozio e si è scusato a sua volta. Era venuto infatti fuori che la figlia era incinta. Ciò è stato calcolato da un computer, anziché da un uomo. Ovviamente, il computer non è in grado di entrare nei particolari del carattere di ciascuno ma con l’aiuto dei metodi definitidata mining, ossia dell’estrazione dei dati da grandi campioni, può capire molto riguardo le azioni di una persona.

Tale informazione è un vero filone d’oro per le varie catene commerciali. Servendosene programmano dove destinare molti miliardi di investimenti e pronosticano la futura domanda. Adesso gli abitanti dell’Unione Europea e degli USA, senza che se ne rendano conto, sono oggetto di una stretta sorveglianza, prosegue l’esperto:

Quando cambia il comportamento consumistico di una persona, ciò significa che qualcosa è cambiato nella sua vita. Tale informazione è assolutamente necessaria per le grandi catene. L’analisi di tali grossi campioni di dati permette ad esse di sopravvivere. Le compagnie occidentali sanno di noi quello che non riusciranno mai a modellare i sociologi. Le relative tecnologie non scompariranno più. Anzì, verranno perfezionate.

Ma, come ha dimostrato il recente scandalo nella City, la società oggettivamente non è pronta a tale penetrazione. Alcuni cittadini si sono già rivolti ad organizzazioni per la tutela dei diritti e delle libertà. Per il momento non si tratta di istanze giudiziarie contro la compagnia che ha sviluppato queste tecnologie. Ma anche se compariranno, è poco probabile che saranno soddisfatte, dice l’avvocato Rustam Černov:

Nel sistema del diritto anglosassone vale l’istituto della privacy, quando cioè la vita privata di una singola persona è protetta dalla legge. Quando si tratta delle cosiddette azioni nei confronti di una cerchia non personificata di persone, qui vale il primato della pubblicità. In altre parole, non è vita privata. Se queste apparecchiature vengono usate per seguire i flussi di gente in movimento, ciò è del tutto ammissibile. Altra cosa è se vengono rivelati fatti di abuso, quando vengono seguiti tutti ma viene sorvegliata una sola persona. Allora devono scattare sanzioni giudiziarie.

Anche i creatori delle “pattumiere intelligenti” si riferiscono all’aspetto “non personalizzato” dell’indagine. L’informazione era per giunta anonima. Non di meno, sotto la pressione del pubblico, le autorità hanno chiesto alla compagnia sviluppatrice di smontare le “pattumiere intelligenti”. Secondo i dati forniti dai media britannici, sono diventati vittime delle pattumiere spia oltre 4 milioni di persone.

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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