. . .

Negli anni ’40-’50 del XX secolo, in Canada, il primo ministro del Quebec Maurice Le Noblet Duplessis, col pretesto di lotta per “valori tradizionali” ed “etica religiosa”, trasformò gli orfanotrofi in una fonte di guadagno basata sulla corruzione.

 

 

In Quebec furono irrigidite al massimo le leggi sui rapporti familiari. Ogni bambino nato da una relazione extracongiugale doveva essere messo in orfanotrofio. Legali erano soltanto i matrimoni consacrati dalla Chiesa cattolica, mentre gli istituti per minori, dove finivano gli "orfani", furono totalmente affidati ai monaci. Prassi analoga esisteva negli anni '40 anche in Francia, ma il governo Duplessis è andato oltre. I bambini venivano tolti alle famiglie povere e ai genitori disoccupati, e affidati alla Chiesa cattolica.

Per i monasteri, dove i bambini dovevano lavorare alla pari degli adulti, trascurando la scuola, gli orfani erano una fonte di lavoro gratuito. In molti casi la chiesa ha falsificato i documenti dei minorenni, presentando bambini assolutamente sani come malati mentali e passandoli poi agli istituti psichiatrici, dove venivano usati per vari esperimenti. Lo scopo era quello di avere più sussidi dal governo federale, che per ogni minorenne sano pagava 1,25 dollari al giorno, mentre ai malati mentali spettavano 2,75 dollari. Ai bambini si somministravano psicofarmaci sperimentali, venivano sottoposti all'elettro-shock e ad interventi di lobotomia. Spesso venivano anche violentati.

Lucien Landry, presidente del Comitato "Orfani di Duplessis" ha detto a Sputnik:
"Sono stato messo nella clinica Mont Providence, ribattezzata successivamente in Ospedale Riviere-de-Prairies. Vi sono rimasto dal 1954 fino al 1961, poi sono stato trasferito in un altro istituto, ancora più isolato dal resto del mondo — ospedale psichiatrico St-Jean-de-Dieu. Ricordo benissimo il giorno in cui mi hanno portato in questa clinica. Ci usavano per esperimenti che loro chiamavano "studi farmacologici". Su di noi testavano anche gli effetti della doccia fredda e di vari farmaci. Lo facevano perché eravamo orfani senza famiglia. Alla fine sono diventato autosufficiente e ho potuto guadagnarmi la vita solo perché nel 1962 sono riuscito a fuggire".

Col tempo si è cominciato a chiamare questi bambni "orfani di Duplessis". Secondo varie stime, il loro numero s'aggirava tra 20 e 50 mila persone. Tutti loro furono letteralmente trasformati in cavie. All'inizio degli anni '90 ne restavano circa 3.000. Il numero esatto dei bambini morti durante gli esperimenti non è calcolabile. L'assoluta maggioranza dei sopravvissuti non è mai riuscita ad adattarsi alla vita normale.

Fonte: http://it.sputniknews.com

 


 

Segnala questa pagina web in rete.

 

Disclaimer: questo sito ("Ogigia, l'isola incantata dei navigatori del web") NON rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità su vari argomenti, tra cui Linux, geopolitica, metodi di auto-costruzione di risorse, elettronica, segreti, informatica ed altri campi. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001. Il Webmaster inoltre dichiara di NON essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Ogni informazione circa la salute o l'alimentazione sono solo a carattere informativo, e NON siamo responsabili di qualsiasi conseguenza negativa se qualcuno vuole improvvisarsi medico oppure dietologo; si consiglia sempre di rivolgersi a medici ed esperti qualificati. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze NON sono da attribuirsi al Webmaster, che provvederà alla loro cancellazione una volta venuto a conoscenza di un ipotetico problema. Eventuali ritardi nella cancellazione di quanto sgradito non sono imputabili a nessuno. Si declina ogni responsabilità sull'utilizzo da parte di terzi delle informazioni qui riportate. Le immagini pubblicate su questo sito, salvo diversa indicazione, sono state reperite su Internet, principalmente tramite ricerca libera con vari motori. In ogni caso si precisa che se qualcuno (potendo vantare diritti su immagini qui pubblicate, oppure su contenuti ed articoli, o per violazioni involontarie di copyright) avesse qualcosa da rimproverare o lamentare può scriverci attraverso la sezione per i contatti .