. . .

Sono 50.000 in Spagna i galgo abbandonati e lasciati morire nel peggiore dei modi dai cacciatori senza scrupoli.

 



Buttati giù per i pozzi, legati a linee ferroviarie o abbandonati vicino a strade trafficate al calare della stagione di caccia in Spagna. Sono migliaia i levrieri spagnoli, i galgo, che affrontano ogni anno una morte terrificante.

Proprietari egoisti di animali scartano i cani da lavoro per non comprare cibo per loro alla fine della stagione di caccia. Gli attivisti per il benessere degli animali, stimano che la Spagna abbia 200.000 galgueros registrati, che possiedono fino a dieci cani ciascuno, e che fino a 50.000 cani vengono abbandonati alla fine di ogni stagione.

Gli enti di beneficenza lottano per far fronte all’afflusso di cani abbandonati, molti dei quali vengono lasciati solo a se stessi o uccisi. Altri sono lasciati a morire nei pozzi, con proprietari crudeli che bloccano l’ingresso con listoni di legno, quindi non c’è possibilità per loro di poter fuggire o liberarsi.

Anna Clements, che sta conducendo una campagna per salvare i galgo, ha dichiarato: “Questo è lo sporco segreto della Spagna e qualcosa che i turisti vedono raramente perché c’è interesse per il governo a nasconderlo il dramma.”


Anna Clements con alcuni galgo che ha salvato.



“Ci aspettiamo un afflusso di migliaia di cani abbandonati, ma noi e altri enti di beneficenza non possiamo farcela. Non possiamo salvarli tutti. Vengono trattati con brutalità quando i cacciatori hanno finito il loro lavoro con loro, alcuni vengono gettati nei pozzi e l’apertura del pozzo è bloccata dal legno. Ma alcuni sopravvivono e ne abbiamo recuperato uno di recente che è stato salvato quando fortunatamente un passante ha sentito le sue grida. Era una femmina sdraiata nell’acqua in fondo al pozzo, era malnutrita e aveva profondi squarci sul collo. I vigili del fuoco sono riusciti a portarla in salvo e ora si sta riprendendo in una famiglia che l’ha adottata e che la ama tantissimo.“

I galgo, parenti lontani dei levrieri britannici, sono utilizzati per la caccia e per la corsa alla lepre, dove due cani competono in una corsa al più forte per catturare una povera lepre che scappa su un terreno aperto. I cani che si comportano male o non aderiscono a un rigoroso codice di caccia “si devono vergognare” e così vengono crudelmente scartati dai proprietari.
I galgo sono considerati cani da lavoro ed esenti dalla legislazione sul benessere degli animali che tutela gli animali domestici.

“Sono spesso tenuti in celle sotterranee nell’oscurità per gran parte della giornata e nutriti male, così sono più avidi e pronti per catturare la preda quando vengono rilasciati”, – ha aggiunto Anna, nata a Manchester, che vive con il veterinario Albert a Barcellona, ​​dove gestiscono l’organizzazione benefica SOS Galgos.

I fortunati che vengono trovati hanno una possibilità ma gli altri sono lasciati a morire, spesso da soli, in una lenta e lancinante agonia. “I Galgos sono animali naturalmente calmi, amorevoli e gentili, ma sono privati ​​di tutto l’amore, non sanno cosa sia. Quelli che sopravvivono sono profondamente traumatizzati e hanno problemi di fiducia per ricominciare, ma quando li portiamo a casa, diamo a loro la vita che meritano.”

“I glagueros erano soliti impiccare cani dai ponti, ma ora succede di meno perché si rendono conto che se vengono visti sono mal considerati. Ora i cani sono regolarmente scaricati nelle stazioni di servizio, sul ciglio delle strade e c’è stato un caso l’anno scorso di qualcuno che ha legato un povero cane a un linea ferroviaria ed è stato ucciso quando è arrivato il treno. Questa è una brutta tradizione che dura da lungo tempo in alcune zone rurali e molta gente ha troppa paura di parlare. La crudeltà non è ciò che i turisti vedono, ma il governo è lento ad agire perché la lobby della caccia è tanto potente.”

Il cane lanciato nel pozzo vicino a Toledo, a circa 60 miglia a sud ovest della capitale Madrid, ora vive con una famiglia a Barcellona. Un altro cane, Naldo, che è stato abbandonato da un cacciatore viene ora curato da Julie Marshall, a Solihull, Birmingham.

“I turisti britannici che hanno scoperto la situazione dei galgo sono molto gentili e con generosità appoggiano la causa”, aggiunge Anna. “Ma abbiamo bisogno di più fondi per salvare questi bellissimi animali, portarli in canile e poi farli adottare dalle famiglie che li amano. Non ci abituiamo mai ai livelli di crudeltà inflitti a questi cani e senza di noi e altri enti di beneficenza, moriranno. Possiamo solo fermare la punta dell’iceberg in modo che un giorno la risposta sia un divieto assoluto di caccia con galgo. Questi cacciatori sono una minoranza della popolazione spagnola, ma stanno facendo molti danni alla reputazione del paese. Altre persone si stanno sensibilizzando verso il maltrattamento dei galgos e sono indignate da questa pratica brutale. Nelle scuole si stendono progetti per educare la prossima generazione al benessere degli animali. Ma ora stiamo entrando nella stagione degli omicidi e per i galgo è un periodo tragico. “

Fonte: https://www.nonsoloanimali.com






 

 

Segnala questa pagina web in rete.

 

Disclaimer: questo sito ("Ogigia, l'isola incantata dei navigatori del web") NON rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità su vari argomenti, tra cui Linux, geopolitica, metodi di auto-costruzione di risorse, elettronica, segreti, informatica ed altri campi. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001. Il Webmaster inoltre dichiara di NON essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Ogni informazione circa la salute o l'alimentazione sono solo a carattere informativo, e NON siamo responsabili di qualsiasi conseguenza negativa se qualcuno vuole improvvisarsi medico oppure dietologo; si consiglia sempre di rivolgersi a medici ed esperti qualificati. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze NON sono da attribuirsi al Webmaster, che provvederà alla loro cancellazione una volta venuto a conoscenza di un ipotetico problema. Eventuali ritardi nella cancellazione di quanto sgradito non sono imputabili a nessuno. Si declina ogni responsabilità sull'utilizzo da parte di terzi delle informazioni qui riportate. Le immagini pubblicate su questo sito, salvo diversa indicazione, sono state reperite su Internet, principalmente tramite ricerca libera con vari motori. In ogni caso si precisa che se qualcuno (potendo vantare diritti su immagini qui pubblicate, oppure su contenuti ed articoli, o per violazioni involontarie di copyright) avesse qualcosa da rimproverare o lamentare può scriverci attraverso la sezione per i contatti .