Dagli Stati Uniti arriva il prototipo di Evaptainers: un moderno contenitore che tiene al fresco gli alimenti al proprio interno sfruttando una tecnica conosciuta sin dall’antico Egitto.
È possibile conservare il cibo alla giusta temperatura anche senza un frigorifero? La domanda arriva da Sommerville, nel Massachusetts, dove una startup chiamata Evaptainers ha appena messo a punto uno speciale contenitore che sfrutta una tra le tecniche di raffreddamento più antiche del mondo: quella del raffrescamento evaporativo, già utilizzata dalle antiche popolazioni di Egitto e Persia. Questo surrogato di frigo, battezzato appunto Evaptainers, è costituito da due strati: uno interno in gomma impermeabile e uno esterno, leggermente più grande, di tessuto traspirante semi-permeabile. Tra i due strati viene inserita una certa quantità di acqua, che evaporando a poco a poco aiuta il comparto interno a rimanere più fresco dell’ambiente circostante. La dispensa, ovviamente, funziona senza alcun bisogno di elettricità.
Ciò rende il prototipo di Evaptainers particolarmente interessante per tutti quei paesi in via di sviluppo, in cui non sempre si ha a disposizione un attacco alla corrente elettrica. E dove, secondo le stime della Food and Agriculture Organization degli Stati Uniti, andrebbero sprecati ogni anno 310 miliardi di dollari di cibo per problemi di conservazione. I primi test, effettuati in Marocco con 25 esemplari hanno dato risultati assolutamente positivi: questo perché il contenitore, per funzionare correttamente, deve trovarsi in un ambiente dal clima caldo e secco, con un’umidità complessiva al di sotto del 40%. Dopo una seconda fase di verifica, in previsione per i prossimi mesi, l’azienda di Sommerville potrebbe decidere di avviare una produzione della sua sacca refrigerante in larga scala. Il prezzo di mercato ipotizzato si aggira intorno ai 25 dollari: un costo piuttosto alto per la maggior parte delle famiglie dei Paesi in via di sviluppo, ma che – spiegano i vertici di Evaptainers – potrebbe essere recuperato in poco tempo riducendo nettamente gli sprechi di cibo.
Fonte: http://www.gqitalia.it