L'ex marine Lee Harvey Oswald che, mentre era nel corpo, aveva chiesto di frequentare un corso di russo, un giorno del 1959 si presentò alle autorità di Mosca chiedendo un visto per l'URSS. Dopo averlo ottenuto, si trasferì a Minsk, gli fu trovato un lavoro da operaio e sposò una russa. Poi, poco prima di ottenere la cittadinanza sovietica, nel 1961, cambiò idea e volle tornare nel suo paese. Non ebbe alcun problema ad oltrepassare la Cortina di Ferro ed anche la moglie Marina poté lasciare l'URSS con lui. Tornato in America, da comunista quale si era sempre dichiarato, Oswald cominciò a frequentare ambienti dell'estrema destra eversiva più ferocemente anticomunista e salì infine sul palcoscenico del complotto per l'uccisione del presidente John F. Kennedy come attore protagonista.
Nei giorni del Datagate mi è tornato in mente proprio Lee Oswald e la sorprendente stranezza di quel poter entrare e uscire dalla Russia proprio nell'epicentro della Guerra Fredda, come appunto avrebbe potuto fare solo un piccione viaggiatore. O, nella sua versione umana, un agente di qualche ente governativo in missione.
Se voi foste una superpotenza e voleste far arrivare un messaggio, magari relativo a qualcosa di grosso che bolle in pentola e che riguarda i fatti dei quali il mondo non viene mai a conoscenza, o comunque qualcosa che voi aveste interesse a divulgare (magari anche un falso), ad amici e nemici, presunti amici/nemici e finti amici/nemici dei punti chiave del mondo senza passare attraverso i canali ufficiali ed in maniera assolutamente riservata rispetto alla pubblica opinione, cosa fareste? Beh, io prenderei un ragazzotto che ha lavorato per me, gli lascerei trovare da fotocopiare un bel po' di materiale (solo in apparenza scottante, in realtà innocuo e relativo a fatti stranoti) e lo manderei in giro a far sapere ai miei amici/nemici ciò che ho interesse che sappiano, facendo intendere che il ragazzotto abbia tanto ancora da spiattellare perché è uno dei miei e si è pentito. Magari cose che loro temono si sappia di loro. L'importante è che la cosa faccia molto rumore, ovverosia che i media facciano il maggior scarmazzo possibile attorno alla faccenda. Così l'attenzione sarà focalizzata sull'eroe per la libertà che riempie le paginate e le sue (false) rivelazioni clamorose, mentre io e i capi e le agenzie degli stati coinvolti, che non sono fessi e conoscono bene come funziona il gioco, ci facciamo i nostri affari innominabili in pace, ci scambiamo i nostri finti segreti e le reciproche bugie. Sono queste le vere talpe che scavano nella storia.
Non è necessario che il ragazzotto-piccione sia consapevole fino in fondo del suo doppio ruolo. Si può anzi usare con maggior garanzia di successo un idealista che creda veramente che io gli abbia lasciato svelare dei segreti (senza farlo secco il giorno dopo, per altro) e che lui stia agendo in nome della libertà e della democrazia. Un patriota, insomma. Qualsiasi falso condito con un pizzico di verità diventa ancor più credibile. Una volta ottenuto lo scopo prefissatomi e diradatosi il polverone mediatico diversivo sullo "scandalo", potrò riaccogliere a braccia aperte l'agente prodigo, perdonandolo platealmente (così farò risaltare la mia democrazia), e far calare il sipario sulla commedia, fino a quando non sarà necessario rimettere in scena lo spettacolo.
Nel frattempo che mi sarò guardato dai nemici, grazie a Iddio e come divertissement aggiuntivo, avrò potuto scoprire, attraverso le loro pubbliche reazioni alla commedia, quelle che svelano quali sono gli obblighi che hanno presso i loro referenti - per ultimi gli elettori - quali tra i miei amici sono più spudoratamente pronti a tradirmi; tipicamente sono sempre i più zelanti e quelli che minacciano di alzare la testa per ribellarsi al mio potere. Non solo, posso anche scoprire, tra i nemici, chi è veramente il più irriducibile, chi è il più ambizioso tra gli emergenti cosiddetti indipendenti e il prossimo disposto a vendersi, prezzo compreso.
Dite che non è possibile, che è una ricostruzione troppo fantasiosa? Che gli eroi per la libertà in forma di ragazzotti che lavoravano per la NSA ma ora si sono pentiti e sono liberi di mettere in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti esistono veramente e che i segreti siano sempre veri segreti, anche se molto probabilmente in realtà non esiste alcun documento in grado di rivelarli, perché il potere è tutto meno che fesso e non lascia prove a meno che non voglia disseminarne apposta? E poi, in fondo, riflettete su un ultimo punto: cosa ha veramente svelato di così clamoroso in questi anni, tanto per fare un esempio, Wikileaks?
Fonte: http://ilblogdilameduck.blogspot.it