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Dopo sei mesi di una cistite devastante, dove a ogni antibiogramma risultava la morte di un batterio ma la vita di altri cinque o sei, dopo aver preso tutti gli antibiotici possibili e immaginabili, senza contare le visite specialistiche fino ad arrivare a un luminare di urologia, in preda alla più cupa disperazione e a bruciori da incubo, ho deciso di provare la “cura” di un amico dietologo, nutrizionista e gastroenterologo. Non gli credevo, ammetto. Non gli ho proprio dato credito convinta che – parliamo di quasi vent’anni fa – solo la medicina “ufficiale” avesse la risposta.

Quando poi arrivi “alla frutta”, in questo caso di nome e di fatto, ti arrendi e provi anche i rimedi… Cui non credi. Tanto per non aver rimpianti.

Una spremuta di tre limoni succosi, seguiti da tre bicchieri d’acqua la sera prima di andare a dormire, con l’ordine tassativo di “tener duro” fino al mattino seguente. Convinzione, zero. Disperazione, diecimila. Immaginate la sorpresa quando, dopo solo qualche giorno, non sentivo più bruciore, il sanguinamento era scomparso, e all’ennesimo antibiogramma i valori erano perfetti?

Ma se il limone è riuscito a curare un disturbo come la cistite, forse possiede altre doti nascoste?

Comincia così, una ricerca lunga e laboriosa. Sapete che ricerche diverse hanno dimostrato che Il limone è in grado di uccidere le cellule tumorali, dimostrando un’efficacia 10.000 volte più forte della chemioterapia? Poi t’imbatti nelle dichiarazioni rilasciate a Ok Salute – di cui è garante scientifico – da Umberto Veronesi: “Una bella limonata fa da scudo contro il cancro. La ricerca ha evidenziato per questo frutto un ruolo speciale nella prevenzione, sebbene nessun alimento da solo possa essere uno scudo efficace se non è inserito in una dieta e in uno stile di vita salutare. Nei limoni ci sono molecole con notevoli proprietà antiossidanti, capaci di contrastare l’azione dei radicali liberi, che possono alterare la struttura delle membrane cellulari e del materiale genetico (DNA) e quindi aprire la strada ai processi di formazione della neoplasia. Sono i flavonoidi, presenti ad alte concentrazioni, e i limonoidi (che si ritrovano soprattutto nella buccia e che contribuiscono a fornire il tipico sapore agro). In più, hanno il potere di limitare le infiammazioni croniche, che a loro volta sono alla base, spesso, della trasformazione neoplastica dei tessuti. I limonoidi, dal canto loro, mostrano una diretta capacità di frenare alcuni tipi di cellule cancerose, come quelle del neuroblastoma: l’hanno verificato, per ora solo in provetta, i ricercatori della Texas Agriculture Experiment Station di Chillicothe (Stati Uniti). L’ideale è una spremuta di un limone il giorno. E una spruzzata di limone sull’insalata, è un gesto che bisognerebbe ricordarsi di fare più spesso”.

Ulteriori ricerche confermano che il limone è un rimedio provato contro praticamente tutti i tipi di tumore. Non solo, è uno spettro anti-microbico contro le infezioni batteriche e i funghi, funziona come antidepressivo, utile contro stress e disturbi nervosi, regolatore di pressione alta, combattente naturale di parassiti interni e vermi.

Secondo uno studio statunitense, il limonene, sostanza contenuta nel limone, pare sia impiegata con successo nella distruzione dei calcoli nella cistifellea, e nella cura di tumori a pancreas, stomaco e intestino.

Ma torniamo ai flavonoidi: uno studio pubblicato su Journal of Agricultural and Food Chemistry rivela che queste sostanze sono in grado di limitare l’azione di particolari molecole con alto potenziale cancerogeno. Un’altra ricerca, pubblicata su Current Cancer Drug Targets, afferma che i flavonoidi hanno il potere di rallentare il processo di duplicazione delle cellule tumorali.

Allora perché siamo costretti ad assumere versioni sintetiche di sostanze naturali?

Un nostro lettore scrive che il limone gli ha salvato la vita. “Tre medici, un cardiochirurgo… un mese di vita… Storia lunga ma sono vivo dopo più di sette anni, non assumo più alcun farmaco”. Come, scusa? “In poche parole dopo il ricovero, dopo aver fatto tre volte l’Ecocolordoppler (metodica diagnostica non invasiva, che permette la visualizzazione ecografica dei principali vasi sanguigni e lo studio del flusso ematico al loro interno nda) tre medici diversi e un cardiochirurgo mi danno da un mese a una settimana di vita. Diagnosi: una necrosi ha compromesso già più del 25 % del cuore…Non si può più fare molto … Arrivederci e grazie! Una mia carissima zia mi consiglia “metti il Limone”. Così ho fatto, direttamente sul cuore: piano piano ho avuto miglioramenti fino alla completa guarigione” ( qui l’intervista esclusiva ).

Il succo di limone è utile nel prevenire e curare la malattia? Pare proprio di sì. Ha un sapore abbastanza gradevole e soprattutto non produce gli effetti terribili della chemioterapia. Ma interessante è l’effetto che produce su cisti e tumori.

Inevitabile continuare a cercare, il WEB e i libri sono fonte inesauribile di bufale, certo, ma anche di notizie.

Come diceva Agatha Christie: “Una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze fanno un indizio, tre coincidenze fanno una prova”.

Una delle fonti sulle proprietà anticancerogene del limone ha dell’incredibile, perché arriva nientemeno che da uno dei più grandi produttori di droga al mondo: dal 1970, dopo più di venti test di laboratorio, si rileva che distrugge le cellule maligne in dodici tipi di cancro, incluso quello del colon, del seno, della prostata, polmone e pancreas.

Addirittura, secondo l’Istituto di Scienze della Salute di Baltimora, i composti dell’albero di limone hanno dimostrato un’efficacia 10.000 volte superiore di uno dei più usati farmaci chemioterapici. Non bastasse, pare che questo tipo di terapia a base di estratto di limone abbia la capacità di distruggere solo le cellule tumorali maligne senza influire su quelle sane.

Gli studi sul limone davvero si sprecano, così scopriamo che il limone è un valido aiuto anche per chi ha poche difese immunitarie perché può “aumentare” la produzione dei globuli bianchi. Anche per quanto riguarda il trattamento del diabete, questo frutto si è dimostrato un ottimo deterrente.

Studi scientifici in fase ancora embrionale, hanno individuato nella tangeritina, elemento presente nella buccia del limone, la possibilità di controllare i livelli di colesterolo nel sangue. Allo stesso tempo, sono all’esame i suoi effetti positivi nella cura del morbo di Parkinson.

Secondo la Reams Biological Ionization Theory, il limone sarebbe l’unico alimento anionico al mondo, caratteristica che lo renderebbe particolarmente benefico per la salute, grazie al contributo dato nell’interazione tra cationi e anioni, necessaria per la produzione di energia a livello cellulare.

Per le proprietà depurative e disintossicanti, sarebbe opportuno bere una spremuta di limone il mattino a digiuno. Tutti siamo convinti delle sue proprietà astringenti? Ebbene, bevuto il mattino, il limone aiuta a regolare l’intestino…e combatte la cellulite.

Ma l’uso del limone è davvero infinito: tarmicida naturale, è sufficiente appendere negli armadi qualche sacchetto di tela contenente scorze di limone secche per tenere alla larga le tarme.

Gli antichi Egizi ne usavano il succo per curare le dermatiti. Potremmo andare avanti all’infinito, ma se gli antichi usavano il limone come vera e propria medicina naturale in grado di curare e prevenire malattie, dov’è finita tutta questa conoscenza?

Concludiamo con una breve sintesi, una sorta di “Bignami” dei benefici effetti del limone:
Ostacola l’insorgere dell’osteoporosi
Riequilibra il Ph del corpo
Migliora la digestione
Favorisce il riposo
Previene raffreddore e influenze
Depura il fegato
Elimina gli acidi urici
Favorisce l’attività intestinale
Dissolve i calcoli biliari, renali e i depositi di calcio che si accumulano nei reni
Previene la calcolosi urinaria
Contrasta i radicali liberi
Previene l’invecchiamento cellulare dell’organismo
Abbassa il colesterolo
Favorisce la digestione
Ha proprietà antibatteriche
Elimina i parassiti intestinali
Rafforza i vasi sanguigni
Regola la pressione del sangue
Ha proprietà anticancro
Favorisce la produzione di energia

Se una mela il giorno toglie il medico di torno, cosa ci costa aumentare l’utilizzo del limone nella nostra vita quotidiana, partendo dal famoso bicchiere il mattino?

Dedicato a mio padre, che del limone non sapeva nulla… Agli amici persi per la via, e a quelli che ancora stanno male… La cui vita, probabilmente, grazie al limone avrebbe potuto avere un sapore diverso.

Cristina Colombera

Fonte principale ed altri riferimenti presso: http://www.ilgiornaledellebuonenotizie.it

 

 

Per chi soffre di calcoli renali, bere limonata o succo di limone diluito con acqua potrebbe essere un modo per prevenirne la formazione. È quanto suggeriscono due recenti ricerche in cui si è osservato che il consumo di bevande a base di limone portava ad un incremento della concentrazione di citrato nelle urine, una sostanza che costituisce una protezione naturale contro la formazione dei calcoli renali di ossalato e fosfato di calcio.

Il primo di questi studi, condotto alla School of Medicine and Public Health, Università del Winsconsin, riguardava pazienti con calcoli di ossalato di calcio (il tipo più comune) e le bevande utilizzate erano limonata già pronta a basso contenuto di zuccheri o di calorie (900 ml al giorno), oppure succo di limone (circa 120 ml al giorno ) diluito in 2 litri e mezzo di bevande. L' altro studio, condotto alla Duke University, durato quasi 4 anni, riguardava invece pazienti con ipocitraturia (una condizione che porta ad avere bassi livelli di citrato nelle urine) e la bevanda utilizzata era succo di limone (120 ml) diluito in acqua (2 litri). In questo studio, durante il periodo di osservazione, i pazienti mostravano, oltre ad un aumento della concentrazione di citrato nelle urine, anche una diminuzione delle dimensioni e del numero di calcoli. Ma il succo di limone può davvero essere considerato un valido rimedio per chi soffre di calcolosi renale? L' abbiamo chiesto ad Alberto Trinchieri, direttore della Struttura complessa di urologia dell' Ospedale Alessandro Manzoni di Lecco, che da tempo si occupa dei meccanismi di formazione dei calcoli renali. «Non è la prima volta che si parla del ruolo del limone nel contrastare la formazione di calcoli - dice Trinchieri. - Questo trova una giustificazione nella ricchezza in citrati di tutti gli agrumi, come l'arancia e il pompelmo, ma soprattutto del limone in cui si raggiungano le più elevate concentrazioni. La carenza di citrati costituisce infatti uno dei principali fattori di rischio per la calcolosi renale, in quanto viene a mancare un importante fattore di protezione contro la cristallizzazione dei sali di calcio nelle urine. La dieta con elevato apporto proteico, tipica dei Paesi occidentali - prosegue Trinchieri - comporta uno stato di lieve acidosi del sangue che ha come conseguenza la mobilizzazione del calcio dalle ossa (causa anche di osteoporosi), ma anche una ridotta eliminazione renale di citrati. Questa tendenza - conclude lo specialista - può essere corretta solo compensando il carico acido delle proteine con abbondante consumo di verdura e frutta, che hanno un' azione alcalinizzante ovvero capace di contrastare tale acidità. Ed i citrati contenuti nei succhi di agrumi sono particolarmente utili per questo scopo. È importante tuttavia sottolineare che l' aggiunta di zuccheri a queste bevande dovrebbe essere minimizzata, per gli effetti negativi che i carboidrati semplici hanno sul metabolismo e sui meccanismi di formazione dei calcoli». Carla Favaro, nutrizionista, consiglia il tè ed i succhi alleati nella prevenzione. La principale misura per prevenire la calcolosi urinaria è un buon apporto di liquidi: meglio superare i due litri al giorno. Si possono alternare all'acqua succhi di frutta diluiti e non zuccherati, o tè diluito (attenzione agli effetti eccitanti che possono provocare insonnia). Le acque oligominerali sono indicate soprattutto per facilitare l' espulsione di calcoli già presenti nel tratto urinario in quanto incrementano rapidamente la diuresi e favoriscono il cosiddetto "colpo d' acqua".

Favaro Carla

Pagina 56 (25 giugno 2006) - Corriere della Sera

Fonte: http://archiviostorico.corriere.it

 

 

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