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Sempre di più il mondo scientifico rivaluta al meglio il miele, considerato da più parti il prodotto dalle ottime proprietà dietetiche e che sicuramente aiuta a star meglio in salute. Ma cosa è di preciso il miele? Il miele è il prodotto naturale per eccellenza prodotto dalle api che lo traggono dal nettare dei fiori e dalle piante in generale e che successivamente questi insetti lavorano, trasportano ed immagazzinano nei favi presenti negli alveari.

Il miracolo del miele avviene a causa del fatto che l’ape più anziana rigurgita e dunque cede all’altra ape ”magazziniera” la sostanza di partenza che ha già ricevuto le prime trasformazioni biochimiche e, via, via, ne subirà altre prima di essere deposto. Tali trasformazioni tengono anche conto delle secrezioni dell’insetto e quando la sostanza deposta si disidraterà lo zucchero prende il sopravvento ed il risultato sarà la formazione del vero e proprio miele che siamo abituati a conoscere.

I vantaggi per l’uomo.
Per quanto riguarda l’alimentazione umana il vantaggio del miele è rappresentato dal fatto che già in natura il miele si presenta predigerito e dunque non richiede da parte dell’organismo umano che lo assume nessuno sforzo per la sua assimilazione.
Dunque ci troviamo di fronte ad un prodotto che si presenta ricco di monosaccaridi in misura dell’80% del suo contenuto e con un carico di saccarosio pari al 10% ed acqua in egual misura. Nella costituzione del miele ritroviamo anche tracce di proteine quali albumina, globulina, amminoacidi, importanti sali minerali quali, calcio, potassio, sodio, zinco cui si aggiungono vitamine quali quelli del Gruppo B, C, E e K, quest’ultima nota come sostanza antiemorragica. Sempre nel miele v’è presenza anche di acidi organici e inorganici ed altri componenti naturali.

Le varietà di miele.
Il miele si classifica in base alle origini botaniche e dunque avremo mieli unifloreali e millefiori. Il primo gruppo detiene una sola origine botanica, il secondo ha diverse origini. Il miele commercializzato non può essere aggiunto con nessuna sostanza conservante e dunque deve essere venduto puro e se trattasi di miele non comunitario, laddove non esistono tali limiti, ciò deve essere espresso chiaramente in etichetta.

Le proprietà curative del miele a seconda del tipo di prodotto.
Diversi i tipi di miele, miele di abete, di acacia, d’arancio, di eucalipto, di biancospino, di tiglio e di timo; ognuna di questa varietà ha effetti terapeutici diversi che andiamo a vedere. Riportiamo la stessa classifica che ne fa la rivista scientifica “Doctor“.

Miele di abete.
E’ ritenuto un ottimo antisettico polmonare e delle vie respiratorie è dunque indicato per curare le bronchiti, le tracheiti, le riniti e l’influenza. E’ in grado di produrre effetti antipiretici, espettoranti, spasmolitici. Possiede anche effetto deodorante ed è indicato in chi soffre di alitosi (alito cattivo).

Miele di acacia.
Particolarmente indicato per lattanti e bambini, specie se hanno le mucose dell’apparato respiratorio e gastrointestinale infiammate, purchè non sia pastorizzato. Gli si riconoscono pure blande proprietà lassative.

Miele d’arancio o di agrumi.
Si attribuiscono proprietà antispasmodiche e sedative, che lo rendono consigliabile in casi di nervosismo, ansia ed insonnia. Ha potere cicatrizzante ed è indispensabile nel trattamento delle ulcere. Mescolato con tè ghiacciato è un ottimo dissetante.

Miele di eucalipto.
Gli vengono attribuite proprietà antispasmodiche, anticatarrali, antiasmatiche, emollienti, calmanti della tosse, antisettiche delle vie respiratorie, delle vie urinarie e dell’intestino. Efficace contro la cistite urinaria, lo si usa anche come vermifugo e cicatrizzante nelle affezioni della bocca.

Miele di biancospino.
Viene ritenuto il miele dei ”cardiaci“, è dunque consigliato in caso di ipertensione arteriosa, palpitazioni, angina pectoris, arteriosclerosi, spasmi, convulsioni. E’ anche indicato in caso di insonnia.

Miele di tiglio.
Gli si riconoscono proprietà calmanti e antismasmotiche che lo mrendono consigliabile soprattutto in caso di nervosismo ed insonnia.

Miele di timo.
È ritenuto un potente antisettico generale da impiegare in caso di pericolo di malattie infettive ( periodo invernale ) ma anche come disinfettante dei bronchi e dell’intestino.

Conclusioni.
Come si vede le proprietà terapeutiche, grazie al contenuto organolettico del miele, sono davvero tante e ciò grazie al contenuto di polifenoli e soprattutto della glucosio-ossidasi un enzima che al termine della reazione chimica da esso prodotta determinerebbe la comparsa di acqua ossigenata e sarebbe proprio tale sostanza a conferire al miele l’attività antibiotica sopra descritta.
Ma i ricercatori avvertono anche come ”il miele debba considerarsi prima di tutto un alimento e non un farmaco sia pure naturale, ciò significa, come specifica il Servizio Dietetico dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, che l’attività del miele sulla salute è da ricercarsi negli aspetti nutrizionali più che in attività farmacologiche specifiche“.

Fonte: http://www.tantasalute.it

 

 

Le scienze naturali definiscono l’ape un insetto imenottero, lungo circa 15 mm., di colore bruno nerastro, coperto da una peluria rossiccia; vive in colonie naturali o in arnie preparate dall’uomo e ci fornisce il miele.
Questi insetti realizzano una vera divisione del lavoro; con una struttura sociale improntata sui ruoli gerarchici, con una regina, api operaie e altre api chiamate fuchi, ecc…
Tuttavia, ciò che maggiormente incuriosisce delle api è il loro istinto che le porta ad attingere da determinati fiori il nettare che esse elaborano producendo questo prodotto chiamato miele e che noi ci soffermeremo a considerare.
Le api, pertanto, estraggono dai fiori gli aromi, il nettare e il polline e tutto ciò, attraverso uno speciale metabolismo che sarebbe troppo prolisso spiegare, viene trasformato in miele: un prodotto molto dolce, che fin dai tempi più antichi è stato molto apprezzato dall’uomo, non solo per il suo sapore, ma anche perché l’uomo non ha tardato a scoprire che il miele possiede anche alcune proprietà terapeutiche ed energetiche, che difficilmente si possono trovare congiunte in altri prodotti della natura.
Abbiamo già fatto riferimento all’istinto delle api; ed è giusto rimarcare che questi insetti non si cibano ai fiori di certe piante velenose; ma attingono solo da quelle innocue, siano esse medicinali o no; per cui il miele, mangiato in dosi normali, non potrà mai arrecare pregiudizio alla salute umana.
Bisogna tenere presente al contempo che, anche se l’ape dovesse casualmente attingere dal fiore di una pianta più o meno velenosa, il suo organismo distruggerebbe la sostanza tossica, per cui il miele prodotto con l’elaborazione di questo nettare non potrebbe essere dannoso.

Composizione del miele.
All’aspetto il miele è una sostanza viscosa, di colore giallastro e di sapore molto dolce; la sua composizione chimica ne fa un prodotto di altissimo valore nutritivo e terapeutico.
Le analisi effettuate nel corso del tempo hanno sempre rilevato la presenza di una grande quantità e varietà di vitamine, fra le quali vogliamo ricordare la “A”, la “B1“, la “C”, la “K” e la “Pp”.
Inoltre il miele contiene anche una grande quantità di idrati di carbonio, lipidi, proteine, sali di ferro, calcio, zolfo, fosforo, potassio, doro, iodio e magnesio; mentre sono presenti in minore quantità alluminio, litio, cromo, piombo, titanio, boro, silicio, osmio e nichelio. Sono anche stati rilevati diversi fermenti molto importanti, come la diastasi, la lipasi e l’invertasi che intervengono con grande efficacia nel metabolismo di determinate sostanze, quali l’amido e i grassi.
Ovviamente la qualità del miele è in stretta relazione con i tipi di fiori dai quali le api lo estraggono, e di conseguenza dalla natura del suolo sul quale detti fiori si trovano. Sulla qualità influiscono inoltre altri elementi, quali la zona geografica, l’altitudine, la forza solare, ecc.
Dalla qualità del miele dipendono sia il suo valore alimentare che le sue proprietà terapeutiche; ed è stato dimostrato che non tutte le qualità di miele hanno lo stesso effetto sull’organismo umano; e da ciò è derivata una vera e propria classificazione dei vari tipi di miele con le proprie caratteristiche sia alimentari che medicinali.

Proprietà curative.
Se le prerogative alimentari del miele sono universalmente conosciute, non si può dire lo stesso delle sue proprietà terapeutiche, applicabili a una vasta gamma di malattie e disturbi.
Naturalmente, per sortire un buon esito da questo mezzo terapeutico, bisogna sapere quale tipo specifico di miele è adatto a curare una determinata malattia.
Abbiamo già detto che una prima importante distinzione fra i vari tipi di miele dipende dai diversi fiori ai quali ha attinto l’ape; e a questo proposito bisogna premettere che sono molte le piante che possiamo definire “da miele”; tuttavia fra queste bisogna ricordare principalmente il timo, il serpillo, l’origano, l’erica, l’acacia, il melone, il lirio, il rosmarino, il tiglio, il trifoglio, la salvia, la menta, il gelsomino, il narciso, la violetta, la camomilla, il pisello, il grano saraceno, la betulla, la rosa.
Diamo qui di seguito un elenco dei principali tipi di miele medicinale con l’indicazione delle malattie curabili con detti prodotti.
Miele d’abete: asma, bronchite e altri disturbi delle vie respiratorie.
Miele d’acacia: disturbi renali; inoltre ha proprietà toniche e antispasmodiche.
Miele di grano saraceno: anemia e denutrizione.
Miele d’erica: cistite, reumatismi, ritenzione urinaria.
Miele di castagno: disturbi circolatori, dissenteria.
Miele di cavolo: malattie delle vie respiratorie.
Miele di eucalipto: disinfetta le vie urinarie.
Miele d’origano: asma, catarro, aerofagia, reumatismo.
Miele di rosmarino: ascite, cirrosi, itterizia.
Miele di tiglio: malattie di nervi; questo miele è inoltre antispasmodico e sedativo; combatte le emicranie e le nevralgie.
Miele di timo: catarro, bronchiti e riniti.
Come è naturale ciascuna di queste varietà di miele non solo cura le malattie sopra specificate, ma esercita una serie di azioni benefiche sull’organismo umano. Per esempio, il tanto diffuso miele di rosmarino è anche un eccellente emmenagogo e un antispasmodico; combatte il deperimento fisico e incrementa le energie cerebrali; è inoltre un buon ricostituente, se somministrato nei periodi di convalescenza; e cu a efficacemente l’asma e la pertosse. Dal canto suo il miele di tiglio è un buon tonico per lo stomaco e per l’intestino; agisce sul sangue mitigando gli effetti dell’arteriosclerosi.

Altre proprietà del miele.
In linea generale si può affermare che il miele, come prodotto medicinale allevia o combatte con grande efficacia quasi tutte le malattie, comprese a volte quelle di carattere infettivo e, in modo speciale le malattie dell’apparato respiratorio, del sistema circolatorio e dell’apparato digerente.
Il miele non serve soltanto come terapia interna, ma è anche un valido aiuto in caso di affezioni esterne; infatti esso rientra nella composizione di numerosi unguenti e pomate, sebbene esso possa essere anche usato allo stato naturale per curare arrossamenti e i bruciori della pelle, per lavare gli occhi o per guarire dalla laringite o dall’afonia con gargarismi preparati con una cucchiaiata di miele sciolta in un bicchiere d’acqua.
I cataplasmi al miele sono indicati per curare la nefrite, il reumatismo, la gotta, la lombaggine, ecc…; essi si preparano cospargendo del miele su un telo e applicandolo direttamente sulla parte interessata e coprendo il cataplasma con un panno di lana. Questo cataplasma può essere cambiato dopo un’ora.
Inoltre, il miele preso la mattina a digiuno è un tonificante dell’organismo e gli conferisce l’energia necessaria per affrontare la giornata. In caso di avvelenamento da funghi, si consiglia di somministrare miele mescolato con glucosio e levulosio.
Il miele esercita un’azione vasodilatatoria e diuretica, grazie al suo alto contenuto di levulosio,veramente benefica per l’organismo. Il miele funge inoltre sia da ipertensore che da ipotensore, a seconda delle necessità del caso e a seconda che si adoperimiele di tiglio o miele di biancospino.

Il corretto consumo del miele.
Abbiamo già detto che è efficace per l’organismo prendere del miele la mattina a digiuno. Tuttavia, sia nei casi di malattia, sia nei casi di un trattamento ricostituente, bisognerà tenere conto dei distinti tipi di miele nonché delle differenti dosi e forme di trattamento.
Per combattere o cicatrizzare le ulcere gastriche o quelle duodenali, si consiglia di prendere una cucchiaiata di miele di spigo o di rosmarino, preferibilmente a digiuno e senza ingerire nulla nell’ora immediatamente successiva.
Se dopo il pasto si avverte acidità di stomaco, si può prendere una cucchiaiata di miele di origano, diluita in una tazza di succo di limone. Poiché il miele, a prescindere da tutte le sue altre proprietà, è un lassativo leggero ed efficace, se si soffre di qualche disturbo intestinale, e in particolare di stitichezza, si dovrà prendere del miele di timo, preferibilmente allo stato fluido, addizionato con succo di limone.
Gli obesi, per i quali lo zucchero, produttore di numerosissime calorie, è un acerrimo nemico, de­vono sostituire lo stesso con del miele (non importa di quale tipo se non vi sono altre malattie), per dolcificare le bevande e altri alimenti.
Per quanto riguarda le quantità e forme di somministrazione per fini terapeutici, la dose massima di miele che si può ingerire nel corso di una giornata è di 150-200 grammi, in tre o quattro volte; perché una maggiore quantità potrebbe essere irritante e controproducente; infatti, malgrado le sue innumerevoli virtù, il miele è in parte un alimento piuttosto pesante per lo stomaco.
Per contro, se preso nella giusta misura, il miele arreca all’organismo degli eccezionali vantaggi. Esso è particolarmente indicato per i bambini (un cucchiaino prima dei pasti) e per i lattanti (un cucchiaino in ciascun biberon); esso aumenta il valore nutritivo degli alimenti e facilita l’evacuazione.
Il miele di tiglio è indicato per gli sportivi e per tutti coloro che svolgono un lavoro pesante. Il miele di grano saraceno ha le stesse proprietà.

Il miele nel corso della storia.
Abbiamo già chiarito i compiti del miele nella cura di diverse malattie della pelle. Come è facile intuire, questa sua prerogativa lo ha reso popolare fra le donne per il miglioramento e la conservazione della loro bellezza; e ancora oggi esso viene spesso adoperato per sostituire, vantaggiosamente, pomate ed altri prodotti chimici fabbricati per la cosmesi femminile.
Così ad esempio una pelle secca deve essere trattata con una maschera preparata con un cucchiaino di miele di rosmarino, uno di farina (possibilmente di segale), uno di tuorlo d’uovo e un cucchiaino di olio d’oliva; si amalgamano bene tutti gli ingredienti e si applica immediatamente, lasciandola sul la pelle per venti-trenta minuti.
Per tutto quanto detto in precedenza, è facile capire quindi perché i popoli antichi considerassero il miele come autentici raggi di sole convertiti in materia. I greci Omero e Pitagora decantarono i meriti delle api e le meravigliose qualità di questo prodotto derivato dai fiori; inoltre Pitagora, convinto vegetariano crudivoro, era un assiduo consumatore di miele.
Avicenna, il medico arabo, consigliava di combattere la tubercolosi con una miscela di miele e petali rosa. Gli egiziani attribuivano al miele una vasta gamma di virtù: dalla cicatrizzazione di piaghe e ferite, fino alla capacità di conservazione; motivo per cui il miele veniva impiegato insieme ad altre sostanze nei processi di imbalsamazione.
In tempi più recenti si è scoperto che il potere curativo del miele è dovuto agli oligoelementi pre­senti nel la sua composizione, alla presenza di acido formico che viene adoperato dall’ape per aggregare e conservare il composto. Questo acido è un poderoso agente antisettico e un valido elemento energetico.
Il miele è prodotto e consumato in tutto il mondo, ovviamente sulle varietà e qualità influiscono le condizioni ambientali. Nella zona temperata mediterranea le condizioni del clima e la varietà di fiori e piante consentono un’abbondante produzione di miele di ottima qualità.

Fonte: http://www.psichesoma.com

 


 

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