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Dopo la riunione a Roma fra i Ministri ed i rappresentanti governativi, militari ed industriali dei due Paesi nel comitato paritetico per la definizione del progetto d’Alleanza industriale navale, è stata la volta dell’incontro con i principali fornitori industriali italiani e francesi a Parigi

Dopo i dissapori fra i Governi italiano e francese a seguito della nazionalizzazione da parte di quest’ultimo dei cantieri STX France in fase di acquisizione da parte di Fincantieri ed il successivo summit ‘pacificatorio’ e ‘programmatico’ tra i due Paesi a Lione lo scorso settembre, il dossier per il progetto di un’Alleanza industriale nel settore navale (ma non solo), ha ripreso a svilupparsi e gli eventi degli ultimi giorni fanno ben sperare che il percorso tracciato stia procedendo nella giusta direzione.

In occasione della conferenza stampa successiva alla riunione che si è tenuta l’1 febbraio a Roma fra i Ministri dell’Economia, della Difesa e dello Sviluppo economico dei due paesi ed i rappresentanti governativi, della difesa e dell’industria navale che partecipano al comitato paritetico legato al progetto per l’Alleanza industriale binazionale nel settore navale, i Ministri francesi ed italiani hanno evocato un clima di pieno sviluppo del progetto, ben lontano dai difficili momenti dell’anno scorso.

“Abbiamo fatto il punto su un progetto nel quale crediamo molto e siamo convinti che sia vincente per entrambi i Paesi” in un’ottica di Difesa Europea, ha detto il Ministro della Difesa italiana Roberta Pinotti al termine della riunione che ha visto la partecipazione del Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, il Ministro del MISE Carlo Calenda, il Ministro della Difesa francese Florence Parly ed il Ministro dell’Economia e delle Finanze francese Bruno le Maire, da una parte ed i rappresentanti governativi, militari ed industriali del comitato paritetico dall’altra.

Quest’ultimo comprende il chief financial officer di Cassa deposito prestiti Fabrizio Palermo ed il responsabile delle partecipazioni Industria di APE (l’agenzia delle partecipazioni pubbliche) Jack Azoulay in rappresentanza dei due Governi, il Segretario Generale della Difesa e DNA generale Carlo Magrassi e Joël Barre, Delegato Generale per gli armamenti francesi, in aggiunta a Giuseppe Bono a.d. di Fincantieri e Hervé Guillou, a.d. di Naval Group (NG).

Al Ministro della Difesa italiano le ha fato eco quello francese il quale ha detto che “la strada da fare è ancora lunga, ma i progressi sono tanti. Il nostro futuro è fatto di progressi comuni”. Il Ministero delle Finanze francese, Bruno le Maire, ha sottolineato la volontà di creare “un campione a livello mondiale nel settore navale della Difesa”, dopo aver creato i presupposti per l’acquisizione (di li a poco) da parte di Fincantieri dei cantieri STX Francesi con partecipazione di Naval Group (NG) e di attori della filiera francese.

Dalle positive parole si è passati ai fatti preannunciati il giorno successivo. Gli amministratori delegati di Fincantieri e Naval Group si sono riuniti a Parigi insieme a quelli di Leonardo, Alessandro Profumo e Thales, Patrice Caine, come previsto da quanto stabilito nel corso del summit bilaterale fra i due Paesi.

Il documento firmato in tale occasione prevedeva che il comitato paritetico sentisse tutti gli attori coinvolti nella filiera e quindi anche i fornitori della cantieristica. Nei mesi precedenti Leonardo aveva evidenziato che la mancata partecipazione avrebbe influito negativamente sulle sue capacità di mettere i propri sistemi a bordo delle unità che sarebbero state vendute dal soggetto scaturito dalla nuova Alleanza binazionale. Ciò in quanto Thales può essere avvantaggiato dal fatto di avere un’importante quota azionaria in Naval Group quando invece Leonardo è completamente avulsa da Fincantieri, eccetto che per la società Orizzonte Sistemi Navali (OSN) partecipata da entrambi i gruppi italiani.

In occasione della conferenza stampa, il Ministro Calenda ha voluto evidenziare che “è stato chiarito che il nostro lavoro andrà di pari passo e dovrà essere equilibrato con la definizione di come andare avanti sull’offerta del command management system (CMS), tenendo assolutamente dentro Leonardo”. Il gruppo italiano che “sta già lavorando nei working group”, ha partecipato all’incontro del giorno successivo a Parigi ed a metà di febbraio sarà di nuovo convocato insieme agli altri player. A differenza di Naval Group che è lei stessa fornitrice del sistema di gestione del comando (CMS), Leonardo si trova svantaggiata anche dal fatto che Thales è azionaria di NG.

A tal riguardo, l’a.d. di Fincantieri Giuseppe Bono ha evidenziato che per sopperire a tale situazione, anche se poi è il potenziale cliente a decidere quale sistema imbarcare, si farà ricorso a dei sistemi di compensazione industriali di settore fra i due paesi.

Se tale procedura può andare bene per i primi tempi, occorre sviluppare insieme i sistemi CMS per il futuro come si è fatto nel caso del programma Orizzonte, dove i caccia lanciamissili dei due paesi dispongono di un CMS di comune sviluppo, su cui entrambi le industrie hanno basato i successivi sviluppi nazionali. Una via imprescindibile per blindare l’accordo in entrambi i sensi, anche se tale progetto richiede tempo.

Nel corso del summit bilaterale di settembre 2017, i due Paesi hanno espresso la volontà di esaminare ‘la possibilità di cooperare nel campo della Guerra Elettronica e Subacquea (Siluri e Contromisure)’, allargando la convergenza a questi due settori dove le rispettive industrie già collaborano. In particolare, i gruppi Elettronica e Thales nell’ambito del consorzio SIGEN hanno fornito e forniscono rispettivamente il sistema di Guerra Elettronica per le unità tipo Orizzonte e FREMM. I due gruppi hanno anche firmato un accordo di partnership nel settore aeronautico. Secondo quanto risulta ad AD, Elettronica e Thales stanno lavorando ad un progetto di sviluppo della loro collaborazione nel settore navale da estendersi al settore aeronautico.

Sempre in relazione al settore dell’elettronica per la difesa, è più specificatamente nel settore subacqueo c’è stato un riavvicinamento negli ultimi mesi fra Leonardo e Thales che potrebbe portare a positivi sviluppi, mentre nel settore degli armamenti navali, vi è già un campione europeo a livello mondiale che incorpora l’industria dei due paesi, rappresentato dal gruppo MBDA.

Questi soggetti parteciperanno presto agli incontri previsti dalla roadmap del comitato paritetico in vista della presentazione del progetto di Alleanza entro fine giugno.

L’assetto finale è quindi in fase di valutazione e tra le ipotesi in fase di valutazione ci sarebbe il modello Renault-Nissan che s’incentra su partecipazioni incrociate tra i due gruppi e a un veicolo detenuto pariteticamente rappresentato da un soggetto terzo, costituito per sviluppare una strategia comune e sinergie.

 

Il Governo francese vende il 50% di STX France a Fincantieri.

Nel frattempo, il giorno dopo l’incontro a Roma e momento della riunione degli a.d. di Fincantieri, NG, Leonardo e Thales a Parigi, Fincantieri ha annunciato di aver firmato con lo Stato francese rappresentato dall’APE, tramite la propria controllata Fincantieri Europe, l’accordo di compravendita per l’acquisizione del 50% del capitale di STX France per la somma di 59,7 milioni di euro.

Tale acquisizione, come ha dichiarato Fincantieri, è soggetto al closing della transazione tra lo Stato francese ed STX Europe, e una volta completato quest’ultimo si porrà mano alla firma dei patti parasociali tra gli azionisti ed al contratto di prestito dell’1% dell’azionariato di STX France, in base ai quali Fincantieri otterrà a brevissimo (se non già successo) il controllo del cantiere francese. Le azioni di quest’ultimo, in aggiunta a quelle detenute dal Governo francese pari al 34,34% del totale, vengono anche distribuite fra NG ed i dipendenti di STX France e fra le industrie locali per un complessivo 15,66%.

In questo modo e con i patti parasociali, Fincantieri come ha sottolineato l’a.d. di Fincantieri acquista (sub judice) un pezzo d’industria francese posizionandosi al top del mercato mondiale delle navi da crociera ed al contempo quale costruttore delle più grandi future unità della Marina Nationale come la seconda portaerei a propulsione nucleare e di quelle come le navi rifornimento ed anfibie di grandi dimensioni destinate all’export.

 

I presenti e futuri progetti comuni.

Se nel tempo in cui il menzionato progetto viene a crearsi, Fincantieri e NG si sono alleate per competere insieme nei principali programma navali mondiali, come nel caso del Canada (e prima ancora della Germania anche se poi quest’ultima non ha lanciato il programma per le nuove fregate ma ha preferito acquisire temporaneamente ulteriori corvette dal mercato nazionale), il nuovo progetto di alleanza nel settore navale fra i due paesi, relativa difesa ed industria, vede come primo sviluppo la realizzazione congiunta di unità di superficie. In particolare, il comunicato congiunto fra i Ministeri della Difesa e dell’Economia e delle Finanze francesi sottolinea che il primo esempio di tale sviluppo è costituito dalle unità da supporto logistico e rifornimento della Flotta.

Nello specifico, nel documento comune siglato in occasione del summit bilaterale dello scorso settembre, affrontando il tema della Difesa e della cooperazione in questo settore, le parti hanno concordato ‘di accelerare la conclusione di un accordo sulla Nave di Sostegno Logistico’.

Secondo quanto anche dichiarato dal Ministero della Difesa italiano, la Francia ha ufficialmente chiesto di entrare in cooperazione con l’Italia, tramite l’agenzia OCCAR, per la costruzione di tre unità nell’ambito del programma per unità da supporto logistico e rifornimento o LSS (Logistic Support Ship), partendo dai progetti realizzati per la nave italiana. Tale processo, che vedrebbe la Francia firmare un MoU (Memorandum of Understanding) con l’Italia per entrare nel programma come membro effettivo del medesimo nel 2018, dovrebbe portare alla firma del contratto per l’acquisizione nel corso del 2019 ed alla relativa costruzione presso i cantieri STX France.

La scelta di un progetto già sviluppato anche se da customizzare secondo i requisiti nazionali, consentirebbe di ridurre i costi di sviluppo e d’acquisizione, oltre ad assicurare un comune supporto logistico fra le due Marine e quindi una riduzione dei costi nel corso della vita operativa.

L’inserimento del programma per il rimpiazzo dei rifornitori di squadra attualmente in servizio con la Marina Nationale, – programma noto con la denominazione FLOTLOG (Flotte Logistique) -, nell’ambito della prossima legge di programmazione militare o LPM francese, troverebbe recente riscontro nelle parole dello stesso Presidente della Repubblica in occasione del discorso alle Forze Armate a bordo dell’unità d’assalto anfibio BPC Dixmude lo scorso 19 gennaio.

In tale occasione, il Presidente della Repubblica francese evidenziando la necessità d’affrontare le criticità delle Forze Armate francesi in termini di programmi, per quanto riguarda la Marine Nationale, ha parlato d’acquisizione (rinnovamento della componente) e d’incremento del numero di unità rifornitrici e supporto della Marina francese.

Il programma FLOTLOG prevedeva inizialmente tre unità più un’opzione per una quarta, che in base a quanto dichiarato diventerebbe parte integrante del pacchetto acquisitivo.

Nel frattempo, nel settembre dell’anno scorso, la Direction Génerale de l’Armament (DGA) ha assegnato alle società NG e STX France un contratto per lo studio di una versione francese del progetto Vulcano o LSS per la Marina Militare al fine di verificare quali modifiche sono necessarie per la customizzazione del progetto. Secondo quanto risulta ad AD, il progetto FLOTLOG riguarderebbe unità più grandi per soddisfare i requisiti della Marina francese che deve assicurare il supporto al gruppo da battaglia incentrato sulla portaerei nucleare Charles De Gaulle.

La costruzione di queste unità, che sarebbero dotate di un sistema di combattimento fornito dal gruppo NG, avverrebbe presso i cantieri STX France di prossimo controllo da parte di Fincantieri, che potrebbe anche assicurare direttamente la fornitura di sezioni delle medesime unità. Non sono note le tempistiche del programma, ma la rivista Mer et Marine parla dell’inizio costruzione nel 2020 con consegna della capoclasse a fine 2022-inizio 2023, mentre le successive seguirebbero entro il 2025.

Sempre secondo lo stesso comunicato francese, la costituenda alleanza permetterà egualmente alle due società di presentare un fronte comune in materia d’esportazione militare con riferimento specifico al naviglio di superficie fortemente armato. In parallelo la stessa alleanza potrà sfruttare in modo coordinato le realtà internazionali complementari dei due gruppi.

A tal riguardo l’a.d. di Fincantieri, Giuseppe Bono ha parlato del segmento delle fregate leggere dove, secondo quanto risulta ad Analisi Difesa, si può parlare di un lavoro congiunto per un progetto essenzialmente rivolto, in questo caso, al settore dell’export, anche se le Marine dei due paesi hanno potenziali esigenze per unità leggere. Sia Fincantieri che NG stanno lavorando a nuove unità in questo segmento nella parte più alta della gamma, come i Pattugliatori Polivalenti d’Altura e le FTI o Fregate di Taglia Intermedia, ma anche ad unità di taglia più ridotta come il progetto di corvetta multiruolo per il Qatar e quello di fregata leggera di nuovo disegno per Fincantieri e delle corvette tipo Gowind per Naval Group.

Lo sviluppo di un progetto comune, come viene rimarcato nel comunicato francese, non può non passare da attività concertata nel settore della ricerca e sviluppo, e nell’ambito di quest’ultima nei settori innovativi come quello d’ottimizzazione dei consumi energetici e della produzione d’energia elettrica e delle batterie a ioni di litio per citarne alcuni.

Un approccio congiunto che va a rinforzare significativamente la base industriale in tutti i settori legati al navale dei due Paesi, consentendo secondo le parti coinvolte, di apportare un incremento economico, industriale, sociale ed internazionale a favore delle due Nazioni.

Senza dimenticare infine, come previsto dagli accordi del Summit di settembre 2017, il settore missilistico, spaziale nonché aeronautico e delle comunicazioni, grazie ai quali la Difesa comune Europea potrebbe ulteriormente svilupparsi e crescere.

 

Fonte: http://www.analisidifesa.it

 


 

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