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L'invio, da parte della Commissione Ue all'Italia, di una diffida per chiedere la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari, allarma la filiera dell’industria casearia italiana.

 

 

La Commissione Europea ha inviato a Roma una diffida in cui definisce troppo stringenti le leggi italiane in materia di produzione casearia e auspica che l'Italia metta fine al divieto di utilizzo di latte in polvere concentrato e ricostituito per la fabbricazione del formaggio. La normativa italiana, che proibisce l'uso di surrogati, è considerata un ostacolo alla "libera circolazione delle merci", dato che nel resto dell'Unione europea i "latticini senza latte" (formaggio ma anche yogurt) sono di uso comune.

Evidente è il rischio economico che corre l'intera filiera dell'industria casearia italiana. "Siamo di fronte all'ultimo diktat di un'Europa che tentenna su emergenze storiche come l'emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari difesi da generazioni di produttori", ha commentato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti. Dello stesso avviso il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari, secondo il quale questa diffida è "una minaccia, oltre che una follia".

Per il capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio della Camera, Rocco Palese, le rassicurazioni del ministro Martina sul fatto che i nostri latticini e formaggi Dop non correranno mai il rischio di essere prodotti con latte in polvere non sono sufficienti. E' evidente, commenta l'onorevole palese, una regia europea che mira a colpire la qualità dell'agroalimentare italiano. Forza Italia chiede dunque al governo d'intervenire con forza opponendosi all'Ue, salvaguardando la media e piccola industria italiana. D'accordo anche la senatrice Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura al Senato, per cui le disposizioni dell'Unione Europea per la produzione di formaggi senza latte sono impraticabili in Italia, dove "nel settore agroalimentare la qualità detta regole restrittive. L'export di formaggi e latticini in Italia è aumentato del 9,3 % nei soli primi tre mesi del 2015. Per noi — conclude la senatrice Bertuzzi — la battaglia si gioca sull'origine dei prodotti. In questa direzione lavoreremo in Europa, per l'agroalimentare a tutela della qualità".

Fonte: http://it.sputniknews.com

 


 

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