ROMA - Un «avviso» immediato via computer per informare l’Italia che la linea elettrica del Lucomagno era andata in tilt. La comunicazione della società Etrans (il centro che dalla Svizzera gestisce i flussi del traffico elettrico europeo) è stata trasmessa al nostro gestore Grtn alle 3.01, esattamente 24 minuti prima del blackout. Gli svizzeri tornano dunque a smentire la versione fornita dagli italiani e aggiungono un tassello fondamentale alla ricostruzione di quanto è avvenuto poco prima che l’intera Penisola restasse al buio per oltre dodici ore. «Esiste un collegamento informatico - è il laconico commento di Grtn - ma su questo punto risponderemo dopo aver effettuato un’analisi approfondita dei dati». Il particolare raccontato dal responsabile di Etrans non è da poco. Dimostrerebbe, infatti, che ben 24 minuti prima del blackout gli italiani erano in possesso delle informazioni sulla gravità della situazione. E avevano tutto il tempo per intervenire.
L’ALLARME - «Veramente? Dicono veramente di non aver capito la nostra telefonata delle 3.11?». Sembra che non sia facile strappare una risata a un’intera squadra di ingegneri svizzeri della super-società elettrica Etrans, ma le notizie che arrivano dall’Italia hanno questo effetto: nel centro di Laufenberg nessuno prende sul serio il nostro «alibi» per il blackout nazionale di domenica. Per un motivo che viene spiegato con grande semplicità: questa centrale elvetica trasmette in Italia «in tempo reale, direttamente via computer, tutti i dati» sull’import-export di corrente. E anche tre notti fa, a Roma, la sala di comando del Grtn, stando alla ricostruzione svizzera, ha ricevuto in una frazione di secondo, già alle 3.01, l’informazione fondamentale: la linea del Lucomagno è interrotta, l’Italia non riceve più energia da quel mega-elettrodotto.
LA RELAZIONE - Karl Imhof, amministratore delegato di Etrans, sta per firmare la relazione finale sul blackout della notte fra sabato e domenica. «Tra i nostri computer e quelli del Grtn a Roma - assicura - c’è una connessione diretta, le informazioni sulla rete elettrica sono condivise in tempo reale. Dell’interruzione della linea del Lucomagno, Roma è stata informata nello stesso momento o meglio una frazione di secondo dopo di noi. Ho controllato i dati anche di quella notte e sono certo di questo. Naturalmente, non posso sapere che cosa stavano facendo in Italia a quell’ora, e in particolare se c’era qualcuno davanti al computer». Di sicuro, in Svizzera, già alle 3.01 luci e monitor di Etrans, quella notte, impazziscono. Il computer con i dati del Lucomagno si azzera e i suoi 1.300 megawatt (quasi la metà del traffico totale fra Italia e Svizzera) vanno all’istante a sovraccaricare le altre linee a cominciare dal San Bernardino, la più vicina e potente.
I NASTRI - La ricostruzione della vicenda è adesso affidata alle inchieste penali e amministrative. Tra il materiale da esaminare ci sono le registrazioni delle comunicazioni telefoniche in partenza e in arrivo quella notte nella sala operativa del Grtn. Un elemento fondamentale per conoscere la verità. Anche sulle conversazioni di quella notte, le versioni fornite da Italia e Svizzera sono infatti assolutamente discordanti.
LA CHIAMATA - «Qui in Svizzera - puntualizza Karl Imhof - stavamo lavorando da dieci minuti a un grosso problema: la caduta della linea da 1.300 megawatt. Dovrò chiedere ai miei tecnici che cosa hanno detto esattamente ai colleghi italiani, ma è chiaro che in quella telefonata si è parlato di Lucomagno. E’ possibile che in Italia qualcuno abbia pensato che il problema riguardava una nostra linea interna, ma qualunque tecnico sa che quella è la stessa linea che porta la corrente in Italia». Si allinea, naturalmente, il gestore svizzero Atel. «La messa fuori servizio di una linea interna svizzera per cause accidentali - si legge in un comunicato - è stata gestita seguendo le usuali procedure e i sistemi di comunicazione previsti con il coordinatore dei gestori elettrici svizzeri Etrans, che a sua volta si è messo in contatto immediatamente con il Grtn. Non c’è stata alcuna lacuna di comunicazione. Fatti del genere rappresentano la normalità per chi gestisce linee elettriche e la riprova è che sia il sistema elettrico svizzero sia quello francese hanno assorbito l’evento senza particolari problemi». Grtn smentisce: «Ci sono stati gravi problemi di comunicazione. Etrans ci ha chiamato, ma si è limitato a dire che avevano un problema di riassetto interno e ci hanno chiesto di intervenire con una riduzione minima di importazione dall’estero».
LA RIDUZIONE - A questo punto in Italia viene dato l’ordine di passare da 6.400 megawatt importati dall’estero a 6.200. «E’ lo standard di una riduzione minima - chiarisce Grtn: - se avessimo saputo che il problema era più grave, avremmo lasciato al buio alcune zone per un tempo limitato ed evitato così che si spegnesse la luce per un giorno intero».
Paolo Biondani
Fiorenza Sarzanin
01 ottobre 2003
Fonte: http://www.corriere.it