4 novembre 2007.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy è partito da Parigi per una visita a sorpresa nel Ciad per incontrare il presidente Idriss Deby. Al centro dei colloqui la sorte dei 17 europei, tra cui nove francesi, arrestati nei giorni scorsi con l'accusa di avere organizzato un traffico illecito di bambini dal paese africano alla Francia.
Subito dopo l'arrivo del presidente francese nella capitale del Ciad, un giudice ha ordinato la scarcerazione dei tre giornalisti francesi e delle quattro hostess spagnole. I sette, come gli altri nove imputati accusati di rapimento di bambini e truffa, sono stati interrogati e si sono detti estranei ai fatti. Anche il responsabile dell'organizzazione, l'Arche de Zoe, che è al centro della questione ed è il principale accusato, li ha totalmente scagionati. Di conseguenza non c'era più motivo di tenerli in custodia e sono stati liberati come annunciato.
I 17 europei erano stati arrestati mentre stavano per portare in Francia 103 bambini da uno a dieci anni di età. Arche de Zoe, l'Ong al centro del caso aveva sostenuto che si trattava di orfani della guerra del Darfur, ma una indagine condotta da Croce rossa, Alto Commissariato per i rifugiati dell'Onu e dall'Unicef ha fatto emergere che quasi tutti i piccoli (per ora 91 su 103) hanno almeno un genitore o una persona adulta che considerano un genitore.
Complessivamente si trovavano agli arresti nove cittadini francesi (i tre giornalisti e sei membri dell'associazione), sette spagnoli membri dell'equipaggio dell'aereo che doveva trasferire i bambini in Francia, un pilota belga che ha portato con un piccolo aereo una parte dei bambini nel campo di Abeché e quattro cittadini del Ciad che sono accusati di aver aiutato l'Ong nella sua operazione.
A Parigi intanto il primo ministro Francois Fillon ha chiesto ai ministri degli Esteri Bernard Kouchner e della Difesa Hervé Morin di avviare inchieste interne per capire come l'Ong abbia potuto dissimulare la sua identità e le sue attività in Francia come nel Ciad. La vicenda ha creato seri imbarazzi sia a N'djamena dove il presidente Idriss Deby - contattato nei giorni scorsi da Nicolas Sarkozy - ha organizzato una cellula di crisi, sia a Parigi dove le attività poco trasparenti dell'Ong erano state segnalate anche al Ciad.
Al palazzo di giustizia di N'Djamena sono stati ascoltati Eric Breteau, il presidente di Arche de Zoe che nel Ciad operava con la denominazione di Children Rescue, i cittadini del Ciad e i sette liberati oggi, i tre giornalisti francesi - Marc Garmirian dell'agenzia Capa, Jean-Daniel Guillou dell'agenzia fotografica Syncro X e Marie-Agnes Peleran di France 3 - e le quattro hostess spagnole.
Fonte: https://www.repubblica.it