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Il Sukhoj Flanker ancora una volta emerge come il lupo incontrastato dei cieli. Durante i 10 giorni delle esercitazioni Indradhanush tenutesi a luglio nel Lincolnshire, Regno Unito, i piloti dei Su-30MKI dell’Aeronautica indiana hanno umiliato gli assi della RAF, cancellandoli con i loro più avanzati aerei Eurofighter Typhoon con un 12-0. I Sukhoj dell’IAF hanno sconfitto i Typhoon non solo in duello aereo, ma anche quando un solo pilota dell’IAF affrontava due Typhoon. Oltre a pestare la RAF nei duelli entro l’orizzonte (WVR), i Sukhoj hanno sopravanzato gli aviogetti inglesi nel combattimento oltre l’orizzonte (BVR) anche se non dominandoli. Aviation News International apprende da fonti informate che “in duello, il controllo della spinta vettoriale dei pesanti Flanker ha più che compensato il maggior rapporto spinta-peso del Typhoon“.

Typhoon tempestati dai Sukhoj.
L’analista dei combattimenti aerei Vishnu Som spiega: “La prima settimana delle esercitazioni il Su-30 ha partecipato a una serie di scenari da combattimento aereo. Innanzitutto, c’erano duelli 1 a 1, dove un unico aviogetto ne ingaggiava un altro in combattimento WVR, sparando missili simulati entro una gittata di 3 km. Le esercitazioni passavano a doppi duelli 2 a 2 con 2 Eurofighter contro 2 Su-30 e duelli 2 a 1 dove 2 Sukhoj attaccavano un singolo Typhoon e viceversa. In particolare, nell’esercitazione in cui un solo Su-30 veniva ingaggiato da 2 Typhhon, l’aviogetto dell’IAF ne usciva vincitore facendo il ‘Tiro a Segno’ su entrambi gli aviogetti ‘nemici’“. La leggendaria super-manovrabilità del Flanker è una delle ragioni principali per cui è emerso illeso dai duelli. “In tutte le esercitazioni sui duelli aerei, i Sukhoj dell’IAF poterono battere in manovre brusche gli estremamente agili Typhoon utilizzando la spinta vettoriata dei motori per tenere gli aviogetti della RAF nel mirino“, scrive Som. Inoltre, l’avanzato sistema di puntamento agli infrarossi del Su-30 (IRST), un sensore passivo che non può essere rintracciato, si è rivelato vantaggioso per i piloti dell’IAF nel combattimento manovrato ravvicinato. “IAF e RAF utilizzano tutte le funzionalità del radar a bordo, anche se in modalità addestrativa, il che significava che le frequenze radar operative non sono mai svelate per motivi di riservatezza. Tuttavia, la portata dei radar degli aeromobili non viene ridotta. Questo è stato il combattimento aereo più vicino possibile alla realtà“. È interessante notare che, mentre The Independent dice che gli inglesi avevano schierato la “crema della RAF”, Som dice “la IAF non ha inviato i piloti di alto livello del Tactics and Air Combat Development Establishment (TACDE)“.

Inglesi: ancora colonialisti?
Respingendo le pretese indiane come “comiche”, una fonte della RAF ha detto all’Independent che tutto ciò era chiaramente volto al “pubblico nazionale”. La fonte ha aggiunto: “Ci sarà qualche ricordo offuscato nei voli di ritorno in India, non avendo la stampa indiana pubblicato alcun articolo sui risultati degli scenari tattici completati nell’esercitazione, in qualsiasi forma o contenuto“. Il punteggio di 12-0 deve fare davvero male considerando che gli inglesi hanno ancora atteggiamenti coloniali verso gli ex-sudditi, oggi più ricchi, più forti e in possesso di un esercito molto più grande. Ora si confronti la reazione infantile della RAF all’approccio più equilibrato dell’USAF dopo l’umiliazione dall’IAF nelle esercitazioni al combattimento aereo Cope India del 2004 e 2005. Cope India 04 fece notizia quando i piloti indiani volando sugli aggiornati, ma oramai 30enni, MiG-21 e i relativamente meno avanzati Su-30MK, sconfissero gli F-15 Eagle dell’USAF 9-1. Ecco cosa disse il colonnello dell’USAF Greg Newbech dopo l’esercitazione: “Ciò che abbiamo visto nelle ultime due settimane è l’IAF tenere testa alla migliore forza aerea al mondo. Ho pietà del pilota che deve affrontare l’IAF le cui speranze quel giorno saranno scarse, perché non tornerà a casa“. L’anno successivo, a Cope India 05, l’USAF schierò diversi F-16. I risultati delle esercitazioni furono molto simili a quelli dell’anno precedente, con i piloti indiani che superarono la maggior parte dei duelli sul loro avanzato Su-30MKI. Ancora una volta, nel 2008, nell’esercitazione Red Flag, preso la Mountain Home AFB, nota per le manovre complesse e realistiche, non un solo caccia Su-30MKI fu ‘abbattuto’ nelle missioni di combattimento aereo ravvicinato. In 10 duelli aerei con aviogetti dell’USAF come F-15 e F-16, alcun Sukhoj fu neppure vicino ad essere abbattuto. Questa è la situazione. I Sukhoj dell’IAF hanno costantemente abbattuto aerei occidentali in vari ambienti, Gwalior, California e ora Gran Bretagna.

Handicap autoimposti.
I Sukhoj dell’IAF di solito ingaggiano combattimenti simulati, in particolare con le forze aeree occidentali, con il radar NIIP Bar in modalità addestrativa, operando quindi con prestazioni e caratteristiche ridotte. Ufficiali russi e indiani hanno la legittima preoccupazione di non rivelare troppi dettagli del sofisticato radar. Al Red Flag 2008 un aereo spia inglese tentò vanamente di spiare i radar del Sukhoj. Perciò, anche per proteggere dati e tattiche dalle forze aeree contro cui un giorno potrebbero compiere missioni offensive, l’IAF non permette ai suoi piloti di utilizzare l’intero spettro delle funzionalità del Su-30. L’IAF evita anche simulazioni BVR per lo stesso motivo e non permette che le capacità dei missili aria-aria di fabbricazione russa R-77 e R-73 siano simulate nelle esercitazioni.

 

 

Lezioni da Indradhanush 2007.
Indradhanush 2007, tenutasi a Waddington, Regno Unito, fu caratterizzata da simili scenari da combattimento, con Flanker dell’IAF contro Typhoon della RAF supportati da Tornado e Harrier. Ecco cosa il Ministero della Difesa indiano disse del risultato: “La parte operativa d’Indradhanush 2007 iniziò con una serie di duelli in combattimento aereo… I piloti della RAF erano sinceri ammettendo le manovre superiori del Su-30MKI, proprio come avevano studiato, preparato e previsto. I piloti dell’IAF da parte loro furono visibilmente colpiti dall’agilità del Typhoon“. Anche se non significa dire che i duelli aerei furono pensati per darsi pacche sulle spalle, si può capire che negli scenari del combattimento aereo di oggi con piattaforme aeree dalla capacità BVR è assai improbabile che un caccia moderno possa mai entrare in una situazione di combattimento aereo ravvicinato, come nelle simulazioni. Secondo il criterio di ‘abbattere’ con il cannone anteriore dalla gittata inferiore ai 1.000 metri e capacità d’inseguimento visivo dell’obiettivo data solo da un cono di 60 gradi circa, per la maggior parte degli aerei da combattimento del mondo lo scenario difficilmente sarebbe ancor più semplificato. “Ma l’ironia sta anche nel fatto che, mentre vi sono contromisure e contro-contromisure per rendere ridondanti i missili moderni dai parametri ineludibili, utilizzando ‘chaff’ e altre misure attive/passive, un ‘colpo da cannone’ è quasi sempre un centro. I piloti invariabilmente iniziano ad affinare le loro abilità d’inseguimento e di combattimento in situazioni di combattimento ravvicinato“. La relazione puramente tecnica, e imparziale, del Ministero della Difesa, spazza via la pretesa inglese di aver combattuto con una mano legata dietro la schiena, cioè ai Typhoon non sarebbe stato permesso di usare le capacità BVR. Anche i Sukhoj, che hanno missili BVR di gran lunga superiori, volavano con handicap simili e più gravi. Il Defense Industry Daily (DID) è d’accordo: “Anche nell’età moderna del missile, la maggior parte degli abbattimenti aria-aria rimane entro il campo visivo“.

Il quadro generale.
Secondo DID: “Tra l’emozione delle battaglie aeree, il corretto impiego degli aeromobili in India dall’IAF, utilizzando rifornimento in volo e personale logistico, potrebbe passare inosservato. Dal punto di vista indiano, tuttavia, questi sviluppi potrebbero essere ancora più importanti dei risultati dei duelli tra caccia“. I quattro caccia-intercettori Sukhoj accompagnati da un’aviocisterna Iljushin Il-78, un cargo C-17 e velivoli per operazioni speciali C-130 volarono dall’India ad Arabia Saudita e Atene prima di atterrare in Gran Bretagna. La rotta di quasi 10mila chilometri ha mostrato la capacità strategica dell’India, in particolare ai sauditi, che ora collaborano con l’India nella lotta al terrorismo islamico, seconda voce d’esportazione del Regno dopo il petrolio.

Linea di fondo.
Indradhanush 2015 offre ai piloti della RAF la rara occasione di affrontare alcuni dei più recenti aerei da combattimento di progettazione russa. Gli inglesi dovrebbero benedire gli indiani per avergli permesso di fare a gara con i loro Sukhoj. Il problema per gli inglesi è che il loro più avanzato aviogetto da combattimento, costruito per affrontare i Flanker, semplicemente non può competere. Infatti, con l’adozione del più avanzato Su-35 Super Flanker nell’Aeronautica russa, e presto in quella cinese, la vulnerabilità del Typhoon non potrà che acuirsi. L’IAF dovrà assicurarsi che tutti gli ‘abbattimenti’ dei suoi piloti siano verificati e inseriti nel contesto corretto. I piloti indiani non sono storicamente noti per la spavalderia. Dopo le guerre passate, la Difesa indiana le ha meticolosamente ricostruite con grandi quantità di dati da tutte le parti, per verificare o smentire gli abbattimenti. Se i successi si scoprono gonfiati, poi il pubblico vuole saperne di più. Infatti, non c’è modo più sicuro di perdere la prossima guerra che vivere nell’illusione della propria forza.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

Fonte: https://aurorasito.wordpress.com

 

 

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