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Con l’Aeronautica Militare iraniana che ricevette 79 caccia da superiorità aerea F-14 dagli Stati Uniti negli anni ’70, il primo aviogetti da combattimento di quarta generazione in servizio e di gran lunga la piattaforma più potente nel combattimento aereo del tempo, la flotta di caccia d’élite fu subito messo in servizio contro le forze d’invasione dell’Iraq durante la guerra Iran-Iraq. L’Aeronautica Militare irachena aveva un vasto vantaggio numerico rispetto alla flotta iraniana, e ciò fu aggravato dal fatto che la maggior parte degli aviogetti made in USA iraniani furono messi a terra per mancanza di parti in seguito al deterioramento delle relazioni col Blocco occidentale, un anno prima lo scoppio della guerra, risultato del rovesciamento della dinastia Pahlavi e dell’avvento al potere del governo repubblicano islamico. La flotta irachena tuttavia, era composta in gran parte da versioni d’esportazione declassate di caccia sovietici di seconda e terza generazione e con piloti dall’abilità discutibile, non poteva competere con la flotta iraniana di F-14. Mentre solo una dozzina circa di F-14 iraniani poté volare allo scoppio della guerra, i Tomcat avrebbero abbattuto 160 aviogetti iracheni mentre solo 3 furono abbattuti dai caccia iracheni. Sebbene i Tomcat iraniani fossero formidabili nella superiorità aerea, la guerra aerea giocò un ruolo relativamente minore in un conflitto che somigliava molto al teatro europeo della Prima guerra mondiale, principalmente combattuto da masse di truppe a terra. Un inestimabile valore iracheno fu il ruolo altamente complementare all’arsenale dei missili balistici Scud-B sovietici della flotta di MiG-25, il cui pilastro erano le versioni bombardieri piuttosto che da intercettori della piattaforma da combattimento d’élite. Aereo da combattimento più veloce mai entrato in servizio finora, il MiG-25 era quasi invulnerabile quando volava vicino alla quota massima, come dimostrato dai numerosi fronti, dalla penisola del Sinai occupata da Israele al confine tra India e Pakistan. Mentre i Tomcat dell’Iran furono acquisiti per l’intercettazione dei MiG-25, essi non riuscirono ad abbattere i Foxbat iracheni nonostante fossero i più adatti al mondo in ciò. Con le versioni bombardiere del MiG-25, il MiG-25RB, scatenarono il caos sulle città iraniane, sganciando alti carichi utili con un considerevole grado di previsione da quote di quasi 21 km, l’Iran cercò di acquisire un mezzo offensivo altrettanto capace. Mentre la guerra volgeva a favore dell’Iran alla metà degli anni ’80, il Paese investì pesantemente nell’acquisizione di capacità di attacco dalla Corea democratica, i grandi cannoni Koksan da 170 mm, risorsa senza paralleli nel mondo, e i missili balistici Hwasong-5, l’Aeronautica Militare iraniana cercò di modificare i suoi F-14 nel ruolo di bombardiere. Mentre i Tomcat avevano carenze alle alte quote operative dei F-4 Phantom, erano più veloci e trasportavano un carico utile considerevolmente maggiore. Ancora più importante, tuttavia, il timore che ispirarono all’Aeronautica irachena respinse indietro le formazioni d’attacco con la mera presenza a causa della terribile reputazione, significò che era assai improbabile che venissero intercettati. Coi Phantom privi di sofisticate bombe a puntamento via computer o sensori che seriamente ne limitarono la precisione nel ruolo di bombardiere, il computer molto più potente dell’F-14 permise all’Aeronautica iraniana di modificare gli aviogetti con algoritmi di sganciamento automatico delle bombe. Il canale centrale della fusoliera del Tomcat inoltre ridusse l’effetto di trascinamento causato dai grandi carichi di bombe. Sebbene non possa sopravvivere come il MiG-25RB, l’F-14 potrebbe quindi essere modificato in un bombardiere formidabile. Numerosi fonti contestarono come l’Aeronautica iraniana abbia modificato la sua flotta di Tomcat nel ruolo d’attacco, col Paese che sostiene un’iniziativa indigena riuscita mentre gli analisti occidentali indicavano l’assistenza degli Stati Uniti nello scandalo Iran-Contras, dove in cambio dell’assistenza nel recuperare gli ostaggi statunitensi in Libano e di fondi incanalati ai terroristi sostenuti dagli Stati Uniti in America Latina, i Contras, l’Iran riceveva numerosi armamenti tra cui componenti necessarie per la flotta di F-14. I portabombe usati dagli iraniani hanno una stretta somiglianza con le BRU-34 e BRU-42 dell’US Air Force, usate per la prima volta a metà degli anni ’80, nello stesso periodo in cui furono impiegati dall’Iran. Rimane anche la possibilità che l’Iraq abbia acquisito questi piloni dal mercato nero, fonte chiave di parti per i sistemi d’arma occidentali a seguito del deterioramento delle relazioni col blocco occidentale. Comunque siano stati acquisiti, i portabombe furono usati per modificare numerosi Tomcat in cacciabombardieri potenti, paragonabili alle modifiche successivamente effettuate sugli aviogetti da superiorità aerea F-15 Eagle sviluppando il cacciabombardiere F-15E. La prima missione d’attacco fu effettuata nel 1985 dal Generale di brigata dell’Aeronautica iraniana Shahram Rostami, uno dei pochissimi piloti che abbatté un Foxbat iracheno. A quel tempo le forze iraniane avevano respinto l’invasione irachena e iniziavano la controffensiva. La missione di attacco fu effettuata dalla 5.ta Base aerea e prese di mira il quartier generale di una divisione irachena sulle prime linee. Sebbene relativamente sicure dall’intercettazione, l’inesperienza dell’equipaggio iraniano nell’eseguire missioni d’attacco portò a che le bombe mancassero l’obiettivo, facendo fallire la missione. Il fallimento spinse ad ulteriori modifiche sui Tomcat per le future missioni. L’Iran cercò di sviluppare una bomba più pesante per i suoi Tomcat, che secondo l’Aeronautica avrebbe avuto un impatto maggiore rispetto alle diverse munizioni leggere, e una bomba da 3200 kg fu quindi prodotta nazionalmente e dispiegata sull’F-14. L’arma aveva il potenziale distruttivo di oltre 3 missili Scud-B, e doveva essere la svolta peri l fronte dove le forze di terra irachene, mal difese dagli attacchi aerei, erano vulnerabili, coll’ulteriore effetto di distruggerne il morale. Il comandante in capo dell’Aeronautica Militare, Generale Abbas Babaei, si recò in un posto d’osservazione in prima linea per monitorare personalmente l’effetto della nuova munizione. Mentre pensava che la bomba fosse un vero disastro, si verificò un’esplosione lontano dall’obiettivo. Se l’Aeronautica Militare iraniana poté in seguito utilizzare le nuove bombe in modo più efficace rimane ignoto, ma il dispiegamento delle armi e le dimensioni dell’esplosione inflissero un considerevole impatto psicologico sulle forze irachene. Mentre cresceva la potenza dei missili balistici iraniani verso la fine della guerra, inclusa l’eventuale creazione dell’impianto di produzione delle piattaforme nordcoreane Hwasong-5, e considerando le prestazioni alquanto schiaccianti dei Tomcat nel ruolo d’attacco, altrimenti noti come “Bombcat”, l’F-14 fu usato principalmente come caccia per la superiorità aerea nelle fasi finali della guerra. Una contrazione delle dimensioni della flotta, dovuta a una paralizzante mancanza di parti e all’avanzata delle capacità belliche dell’Iraq vi giocarono un ruolo, mentre i rapporti di un’acquisizione irachena di aerei di quarta generazione come i MiG-29 sovietici, alla fine della guerra, significò per l’Aeronautica Militare dell’Iran doveva restare in allerta su possibili nuove minacce alla propria superiorità aerea. Il MiG-29 non fu mai pienamente operativo o non fu in servizio durante la guerra Iran-Iraq. Il know-how che l’Iran acquisì modificando i suoi Tomcat nel ruolo d’attacco divenne inestimabile, e gli equipaggi dell’F-14 sono ancora oggi addestrati per le missioni di bombardamento. La flotta di F-14 iraniana recentemente partecipava ad esercitazioni aeree e terrestri, e numerose munizioni nuove e precise sono state integrate nei caccia. Col numero di F-14 pronti al combattimento che cresce, dato che l’Iran usa nuove tecnologie avanzate per reingegnerizzare le componenti in modo efficace, è possibile che una parte della flotta F-14 venga usata nel ruolo d’attacco per le guerre future. In particolare, la modifica degli F-14 dell’Iran ha un considerevole retaggio, cogli Stati Uniti che modificarono radicalmente i propri Tomcat per un ruolo d’attacco dopo la fine della Guerra Fredda, la scomparsa delle minacce e il ritiro dell’aereo d’attacco A-6. Questi bombardieri furono per gli Stati Uniti le piattaforme d’attacco più sofisticati all’epoca, completandoli con formidabili sensori per l’uso di munizioni all’avanguardia ben prima di quelle schierate dall’Iran, secondo le forze di terra statunitensi addestrate a richiederne il supporto aereo, e secondo quanto riferito, in grado di sparare un missile dalla sufficiente precisione da passare da una finestra a diversi chilometri di distanza. Coi bombardieri nordamericane ritirati col resto della flotta di F-14, l’Iran rimane l’unico operatore dei caccia d’élite, delle piattaforme che possono ben vedere un ruolo d’attacco contro i gruppi delle portaerei degli Stati Uniti, se le tensioni continueranno ad aggravarsi tra le due potenze.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

Fonte estera: https://militarywatchmagazine.com

Fonte italiana: http://aurorasito.altervista.org

 

 

 

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