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Se venisse confermato, i cinesi avrebbero sviluppato, assolutamente in segreto, un caccia basato sulla cellula del Sukhoi Su-27, simile al Su-34 “Fullback”. Il punto è che i russi non hanno rilasciato alcuna licenza ai cinesi per la produzione in patria del proprio cacciabombardiere di ultima generazione.

 

 

La foto, pubblicata alle 00,46 di questa notte sul sito cinese Weibo (controllato dal 2009 dalle autorità governative), mostrerebbe una piattaforma simile al Sukhoi Su-34 in volo privo delle alette canard (e questo è plausibile in virtù delle altre piattaforme possedute). Il cacciabombardiere cinese, però, è molto più imponente della controparte russa. Il problema è capire cosa è stato pubblicato, considerando che i cinesi non utilizzano la medesima propaganda (come quella iraniana) ad uso interno.

La tempistica è a dir poco curiosa, a poche ore dall’episodio delle Isole Spratly . Pensare anche per un secondo che si possa trattare di una fuga di notizie per un velivolo sviluppato in segreto, è praticamente impossibile considerando che proprio il sito Weibo è si un microblogging con più di 500 milioni di iscritti, ma è anche sotto il rigido controllo e monitoraggio del governo cinese. Certo, potrebbe accadere, ma anche adesso le foto sono disponibili e non sono state rimosse.

Potrebbe trattarsi di un fake, ma ci si chiede il perché, considerando che la Cina non ha la necessità di mostrare i muscoli (veri o finti che siano) rispetto ad altri paesi. Solo per fare un esempio: soltanto poche ore fa, il governo cinese ha lasciato trapelare tramite un sito di “appassionati militari”, le foto della prima portaerei costruita interamente in patria nel cantiere di Delian. Gli stessi cinesi, hanno poi diramato altre foto di un altro cantiere navale nell’area di Shanghai dove si starebbe costruendo un secondo vettore. Anche se possibile, appare poco probabile che quel caccia fosse soltanto un falso. Ma se così non fosse, i cinesi sarebbero riusciti a sviluppare una versione che si ispira chiaramente al Su-34 russo. E se così fosse, ci sarebbero altri punti oscuri.

La Russia, che ha in servizio 73 Su-34, piattaforma progettata per il ruolo d'attacco ed il bombardamento a medio raggio, custodisce gelosamente l’intero progetto e non ha venduto ad alcun paese il “Fullback”. Quest’ultimo è entrato in produzione soltanto nel 2005. Speculazioni, quindi, ma la foto ha suscitato particolare attenzione in Occidente. Analizzandola con attenzione, appare evidente che il velivolo sia un derivato della famiglia Su-27 (la cellula garantisce una ottima manovrabilità ed autonomia, ecco perché è stata utilizzata per sviluppare il Fullback). Potrebbe essere plausibile ipotizzare una nuova piattaforma, liberamente ispirata alle informazioni disponibili sul Su-34.

Da non scartare anche la pista dello spionaggio industriale. Anche in questo caso, però, nonostante i cinesi siano un po' “sbadati”, nel replicare brevetti senza autorizzazione, sarebbe controproducente (già nel 2008, nell’ambito della cooperazione tecnico-militare tra Russia e Cina, era stato siglato un accordo sulla protezione della proprietà intellettuale). Ma se così fosse, ci si domanderebbe il perché, considerando gli ottimi rapporti tra i due paesi. Basti pensare che tra il 1991 ed il 1995, i cinesi hanno acquistato 48 Su-27, costruendone altri 200 su licenza con il nome di Shenyang J-11. Pechino ha acquistato anche 100 Su-30MKK e MK2 con avionica aggiornata e capacità multiruolo, privi però della spinta vettoriale e delle alette canard. E non è tutto perché sempre i cinesi hanno anche acquistato 48 caccia multiruolo Su-33. Del caccia immortalato si sa ben poco, nulla dell’avionica. Probabilmente qualche forma di radar a scansione elettronica e sistemi di tergeting elettro-ottici. L’apparato propulsivo sembra essere il medesimo dei Flanker cinesi.

Potrebbe trattarsi di un prototipo. E’ innegabile, però, che il Su-34 cinese abbia sconvolto l’Occidente per il fatto di essere comparso sulla scena. Nessuno, infatti, sapeva dell’esistenza di tale piattaforma. Sappiamo che il caccia di quinta generazione cinese, il Chengdu J-20, raggiungerà la Capacità Operativa Iniziale entro il 2018. Il Chengdu J-20, probabilmente, svolgerà il ruolo di supremazia aerea a lungo raggio in ogni zona della regione del Pacifico occidentale.

 

 

Lo Shenyang J-31 "Falcon Hawk", invece, dovrebbe essere la piattaforma ideale nella strategia “anti-access area-denial” (A2AD) nel Pacifico Occidentale. Il J-31 è sempre stato considerato l’alternativa a buon mercato dell’F-35 e ci si aspetta possa essere adottato in futuro anche dagli alleati della Cina e da quanti non possano acquistare lo JSF “originale”. Lo Shenyang J-31, (più che altro per propaganda), è definito un caccia di quinta generazione, anche se per l’Occidente è considerato di quarta. Il caccia presenta delle somiglianze con il PAK-FA T-50 russo, anche se sarebbe più corretto affermare che il disegno dello J-31 ricorda quello dell’F-35. Lo Shenyang J-31 "Falcon Hawk", volò per la prima volta il 31 ottobre del 2012. Progettato (verosimilmente) grazie ad un processo di reverse engineering da un caccia stealth americano abbattuto, sarebbe dovuto diventare il caccia cinese imbarcato di quinta generazione, divenendo a tutti gli effetti l’antagonista dell’F-35 Lightning II. Ma qualcosa sembra non aver funzionato. La Cina, che ha una sola portaerei in servizio, ha ridimensionato il reale valore del velivolo, proponendolo alle forze aeree di secondo livello come il Brasile, Pakistan e alcuni paesi del Medio Oriente. Sembra che la tecnologia creata non sia stata pensata inizialmente per l'esportazione, ma costruita per uso interno. Stranamente, anche la stampa cinese lo scorso anno si scagliò contro il velivolo, sostenendo che l'aereo non sarebbe in grado di decollare da una portaerei con armamento pesante. Analizzando le foto, il J-31 sembra essere poco più di una copia a buon mercato di un jet da combattimento americano. In effetti, la sezione del naso, le code gemelle così come le ali trapezoidali rappresentano le linee distintive della progettazione stealth occidentale. Probabilmente, il J-31 si basa sulla tecnologia estratta dagli aerei americani andati perduti in battaglia, come l’F-117 stealth abbattuto nel 1999, in Serbia. E’ anche vero che negli ultimi anni, ai danni della Lockeed Martin sono stati compiuti degli attacchi informatici mirati. Hacker cinesi quindi, potrebbero essere riusciti a mettere le mani su alcuni disegni tecnici utili del Raptor e dell’ F-35. Ma è anche vero che per copiare la tecnologia americana non servono soltanto dei progetti. Bisogna anche esserne in grado di trasformarli in realtà. Ad ogni modo, ad oggi è impossibile confrontare il J-31 con gli altri aerei da combattimento, considerata la segretezza che ancora lo circonda. Sappiamo che il suo radar di controllo di tiro, così come i sottosistemi e l’avionica sono interamente cinesi. Il suo disegno lo fa apparire certamente come un caccia di quinta generazione, ma non conosciamo i materiali utilizzati per il rivestimento del velivolo.

Ben più serio, invece, il progetto Chengdu J-20, caccia di quinta generazione decollato per la prima volta nel gennaio del 2011 e definito dal Pentagono come “una piattaforma a lungo raggio, in grado di penetrare ambienti pesantemente difesi". Secondo i cinesi potrebbe entrare in servizio con Capacità Operativa Iniziale entro il 2018 “con prestazioni simili all’F-22 ma con i costi operativi dell’F-35”. Anche per questo velivolo, i riferimenti si sprecano. Secondo la stampa russa, lo J-20 presenterebbe similitudini nel design al dimostratore tecnologico MiG 1.44 (a sua volta quest’ultimo ricorda l’EFA-2000). Per l’Occidente, invece, il Chengdu J-20 trae ispirazione dal fantastico Northrop YF-23, unico prototipo proposto insieme all’YF-22 per il progetto Advanced Tactical Fighter. Per il Chengdu J-20 si prevedono almeno sei varianti: intercettore a lungo raggio, dogfigth e scorta, attacco al suolo, ricognizione a lungo raggio, attacco elettronico e piattaforma di lancio per missili anti-satellite. Anche lo J-20 è attualmente equipaggiato con due turboreattori di fabbricazione russa, anche se il caccia di linea dovrebbe essere dotato di un motore di concezione e produzione nazionale. Pescare idee e progetti dagli altri paesi, però, sembra essere una prassi comune per i cinesi. Basti pensare che la stessa concezione di disporre di due caccia stealth per differenti tipologie di missioni è la medesima degli Stati Uniti: F-22/J-20 per la supremazia (dominio) aereo ed F-35/J-31 per il bombardamento, Close Air Support e supporto tattico.

Ma le copie non finiscono qui. Secondo i russi la Cina, in violazione degli accordi sulla proprietà intellettuale, avrebbe clonato il progetto del Su-33, il sistema di difesa aerea S-300, i disegni del più potente lanciarazzi d'artiglieria al mondo, il BM-30 Smerch e le specifiche dell'obice semovente 152 mm 2S19 Msta.

di Franco Iacch - 29/10/15

Fonte: http://www.difesaonline.it

 


 

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