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Un J-35 Draken dell'aeronautica austriaca, in volo nel 2003.

 

Il Saab 35 Draken , noto anche come J 35, è un aereo da caccia svedese da superiorità aerea e attacco al suolo, il primo aereo scandinavo capace di raggiungere Mach 2. Molto innovativo nella sua struttura aerodinamica, ha prestato servizio per circa 40 anni ricoprendo praticamente tutti i ruoli possibili per una macchina tattica.

 

 

Lo sviluppo.

L'avanzata idea di un caccia intercettore capace di velocità supersoniche venne concretizzata già nel 1949 in una nuova specifica emessa dalla Flygvapnet (Aeronautica militare svedese) relativa ad un intercettore capace di Mach 1,4 e strumentazione ognitempo. L'ufficio tecnico della Saab, diretto dall'ingegner Erik Bratt, lavorò su di una struttura alare che risultò particolarmente innovativa. La forma migliore per l'ala di un velivolo supersonico è quella a delta, ma dal momento che questa ha anche vari inconvenienti alle basse velocità, venne escogitata una variante chiamata "a doppio delta", con uno speciale raccordo tra le prese d'aria e il bordo d'attacco dell'ala stessa. Il velivolo era talmente originale che per studiarne le concrete possibilità venne costruito una sorta di "mini-Draken", conosciuto come Saab 210, che era una macchina in scala 7:10 rispetto al caccia previsto, ed era motorizzato da un turbogetto da 475 chili di spinta. L'aereo volò nel 1952. L'anno dopo venne emesso un ordine per tre prototipi del Saab J 35, e il primo di essi decollò per la prima volta nel 1955. Il caccia raggiunse effettivamente Mach 1,4, ma ben presto le esigenze di una maggiore velocità resero necessario adottare un motore più potente, e i primi esemplari del J 35A da Mach 1,8 entrarono in linea nel 1961.

 

 

Tecnica.

Analizzare quest'aereo al meglio richiede la descrizione del modello definitivo, la versione F. Questo velivolo aveva la struttura tipica del progetto, un'ala a doppio delta con un leggero angolo a freccia nelle semiali esterne. Il bordo d'uscita era totalmente occupato da due coppie di alettoni-ipersostentatori. Nella parte bassa della fusoliera posteriore erano sistemati gli aerofreni, molto piccoli. Il caccia disponeva di un motore RM-6C, versione su licenza dell'RM-146 Avon inglese. Esso garantiva una spinta "a secco" di 5.765 chili (che diventavano 7.830 con postbruciatore). Le prese d'aria erano sul bordo d'entrata delle ali. La dotazione di carburante era di circa 2.860 litri, oltre a un massimo di quattro serbatoi esterni da 525 litri. Il carrello d'atterraggio ha una particolarità: rappresenta un misto di triciclo anteriore e posteriore, come si vede dall'assetto cabrato che tiene il muso del Draken a terra; ciò è dovuto al quarto elemento, il ruotino di coda, che è stato aggiunto per aumentare la sicurezza dell'aereo all'atterraggio, caso davvero unico per un jet "convenzionale" come questo. Il muso racchiudeva il radar PS-1, che a suo tempo era uno dei migliori e più potenti radar disponibili, nonostante le minuscole dimensioni della prua della macchina. Il sensore all'infrarosso, sistemato sotto le ali, era uno Hughes LM-1. Era disponibile il datalink per il sistema di difesa aerea STRIL 60, assolutamente necessario per sfruttare al meglio le capacità dell'aereo, inserito in un network informatico vero e proprio. Il Draken era dotato di un cannone alla radice dell'ala destra. L'armamento si basava su varie combinazioni di equipaggiamenti in ben 11 punti d'aggancio sotto la grande ala e la fusoliera. I missili Aim-26B erano la versione migliorata degli AIM-4, molto più affidabili. Il modello AIM-26 è nato come vettore di armi nucleari aria-aria, ma ne è entrata in servizio una derivazione convenzionale, anche esportata in alcuni paesi, sia pure senza molto successo.

 

Un Draken della National Test Pilot School in atterraggio al Mojave Spaceport. Notare il particolare ruotino di coda.

 

Versioni.

  • J 35A: versione basica, motore RM6B, due cannoni da 30 mm e due AIM-9B. Il radar era l'Eriksson LM, come quello del Lansen, ed è curioso vedere come esso fosse un prodotto su licenza CSF, cosicché il Draken aveva un radar francese coniugato con un motore inglese.
  • J 35B: modello migliorato, dotato di un'interfaccia con il sistema di difesa aerea STRIL60, capacità di trasportare 1.000-1.800 kg di bombe e miglioramenti vari. Quasi tutti i J 35A vennero aggiornati a questo standard.
  • Sk 35C: ribattezzato ben presto Sk 35C, era il modello biposto del velivolo; 25 J 35A furono convertiti in questa versione.
  • J 35D: il primo modello "maturo" era questo caccia, totalmente integrato nel sistema STRIL 60, solo parzialmente ottenuta con il "B". Aveva un motore RM6C con una spinta da 7.830 chili a pieno postbruciatore, e quattro AIM-9B. Entrato in linea nel 1963, tre anni dopo il primo volo. 24 aerei denominati S-35Oe vennero consegnati nel 1987 all'aviazione austriaca.
  • S 35E: ridenominato S 35E, aveva una vocazione per la ricognizione aerotattica, grazie a cinque camere OMERA, da scegliere tra le sette disponibili. Incorporava anche altre migliorie, come il tettuccio a bolla per migliorare la visibilità per il pilota.
  • J 35F: versione totalmente "maturata" tecnicamente e tatticamente. Esso aveva un radar PS-1 e un sensore infrarosso, contromisure elettroniche passive di tipo imprecisato (anche perché non sembrano visibili antenne) e i missili Rb 27 (gli Aim-26B Falcon statunitensi, il modello "maturo" dei missili Falcon) sia di tipo radar che IR-guidato. Il cannone di sinistra venne rimosso. Furono prodotti 320 esemplari.
  • F-35X: modello export; per la prima volta la Svezia realizzò un modello specificatamente commerciale di un suo aereo. Venne acquistato in 51 esemplari dalla Danimarca nei modelli caccia, addestratore e ricognitore, oltre a 12 per la Finlandia che ha acquistato anche decine di altre macchine di altre versioni.
  • J 35J: modello aggiornato del Draken, ottenuto trasformando 64 "F" con aggiornamenti vari quali i missili AIM-9L. Sono stati ricostruiti alla fine degli anni ottanta.

 

 

Impiego.

Il Draken era nelle sue ultime versioni un potente strumento bellico. La maneggevolezza era molto buona, grazie alla struttura alare molto elaborata ed antesignana del delta-canard, al ridotto carico alare ed all'assenza di vizi di volo particolari. Il combattimento aereo vedeva un deciso vantaggio nel radar PS-1, uno dei migliori della categoria, e che tra i caccia leggeri è stato superato praticamente giusto da quelli della nuova generazione, come l'APG-66. È impressionante che il muso, tanto piccolo ed appuntito, lo contenesse, ed assieme vi era pure un IRST di prima generazione, probabilmente simile a quello montato sui F-4B Phantom. L'aereo non aveva però una grande accelerazione, perdeva facilmente energia nelle manovre e la velocità di salita appariva inferiore a quella della maggior parte dei suoi contemporanei, nonostante la potenza del motore fosse certamente la più elevata disponibile per un monoposto dell'epoca. Il fatto è che anche il peso era molto elevato. In missione d'attacco, il J 35 poteva volare con insospettabile stabilità per una macchina a delta, persino in voli veloci a bassa quota. Aveva la possibilità di trasportare 1.000 kg di bombe a 720 km di distanza, una prestazione di tutto rispetto, sia pure ottenuta con un profilo misto di volo, "Hi-Lo-Hi" (avvicinamento ed allontanamento ad alta quota, avvicinamento finale, attacco e disimpegno a bassa). Visto che tale valore è il doppio di quello del MiG-21, pur dotato della stessa capacità di carburante e di un motore meno potente, ci si può chiedere come ciò sia possibile. La risposta in larga misura va cercata nella capacità di trasportare esternamente due serbatoi da 1.270 litri. Il sistema di navigazione inerziale permetteva inoltre la straordinaria prestazione di un errore di appena 300 metri dopo un volo di un'ora e mezzo. Nell'atterraggio il Draken era avvantaggiato dalla sua velocità di stallo che, complice un carico alare tra i 160 e i 350 kg/m², era di appena 210 km/h. Questo spiega come fosse possibile atterrare in 450-600 metri a seconda delle situazioni. Il Draken aveva quattro aerofreni, ma erano talmente piccoli che non avevano quasi effetto sotto i 300 km/h, tanto che il pilota li poteva lasciare persino aperti in fase d'atterraggio e non rendersene conto. Inutile dire che la macchina aveva una grande stabilità sulla pista, grazie al carrello a larga carreggiata con ben quattro elementi.

 

 

Austria.

Il 21 maggio 1985 l'aeronautica militare austriaca (Österreichische Luftstreitkräfte) stipulò un contratto per l'acquisto di 27 J35D, risiglati J35ÖE.
Erano dei J35D con motore Rolls-Royce Avon 300 con compressore Volvo Flygmotor RM6C, capacità di carburante interna aumentata di 600 litri, nuovi radar e sistemi di tiro, tettuccio bombato come quello del J35F, ricevitori radar d'allarme (Radar Warning Receiver, RWR) e lanciatori di chaff e flare. A seguito delle limitazioni agli armamenti imposte nel trattato di pace alla fine della seconda guerra mondiale, l'Österreichische Luftstreitkräfte non poteva avere aerei armati con missili, quindi l'armamento dei Draken austriaci era limitato ai cannoni di bordo. L'ordine venne poi ridotto a ventiquattro aerei che vennero consegnati tra il 25 giugno 1987 ed il 18 maggio 1989. Nel contratto erano compresi motori ed altri ricambi, un simulatore di volo e l'addestramento di piloti e tecnici. I piloti venivano addestrati in Svezia sui Draken biposto SK35C fino alla loro radiazione nel 1997. I Draken entrarono in servizio in entrambi i gruppi di volo (Staffel) dello stormo di sorveglianza (Uberwachungsgeschwader), il I Staffel sulla base di Zeltweg ed il II Staffel sulla base di Graz-Thalerof. Nel 1991 con la guerra civile nell'ex-Jugoslavia iniziarono le violazioni dello spazio aereo austriaco da parte di aerei jugoslavi, e quindi le intercettazioni su allarme (scramble) da parte dei Draken. A seguito di questa nuova situazione, l'Österreichische Luftstreitkräfte venne autorizzata ad usare missili, per cui i Draken vennero armati con AIM-9P Sidewinder e dotati di nuovi ricevitori radar d'allarme e lanciatori di chaff e flare identici ai più recenti usati sui Draken svedesi. Nel 2003 l'Österreichische Luftstreitkräfte ha scelto come sostituto del Draken l'Eurofighter Typhoon. Il contratto per diciotto aerei è stato firmato nell'agosto 2003. A causa dell'elevato numero di ore di volo dei Draken e dei tempi di consegna previsti per il Typhoon, era chiaramente necessaria una soluzione provvisoria per sostituire i Draken appena possibile. Il nove marzo 2004 venne approvato un accordo con la Svizzera per la fornitura di dodici Northrop F-5E Tiger II in leasing per quattro anni, fino al giugno 2008. Il contratto prevede 5.000 ore di volo e comprende ricambi, attività di manutenzione eseguita da un'azienda svizzera ed addestramento dei piloti. I primi quattro Tiger sono arrivati il sette luglio 2004 alla base di Graz-Thalerof e sono stati assegnati al II Staffel che ha passato i suoi Draken al I Staffel di Zeltweg. Il II Staffel ha iniziato il servizio d'allarme coi Tiger nella primavera del 2005. In seguito anche il I Staffel è stato riequipaggiato coi Tiger, gli ultimi Draken sono stati radiati a fine 2005.

 

 

Finlandia.

Nel 1972 l'aeronautica militare finlandese (Suomen ilmavoimat) ricevette sette J35B in leasing dalla Svezia, denominati J35BS. A partire dal 1974 vennero prodotti dalla Valmet su licenza dodici J35F denominati J35S. Nel 1976 vennero acquistati i J35BS ed inoltre ventiquattro J35F, risiglati J35FS, e cinque biposto SK35C risiglati SK35CS. Il contratto comprendeva anche l'acquisto di due simulatori di volo e due cellule per l'addestramento dei tecnici di manutenzione. I Draken finlandesi erano armati con missili RB-27 Falcon, versione prodotta su licenza dell'AIM-4 Falcon, e RB-24J Sidewinder, versione prodotta su licenza dell'AIM-9P. Probabilmente erano stati modificati per impiegare anche i K-13 (AA-2 Atoll) di produzione sovietica acquisiti per i MiG-21. I Draken erano in servizio in due gruppi di volo, l'HavLLV 11 di base a Rovaniemi, responsabile della difesa aerea del nord della Finlandia, e l'HavLLV 21 di base a Tampere, responsabile della difesa aerea del sudovest. L'HavLLV 31 di base a Kuopio, responsabile della difesa aerea del sudest, era equipaggiato coi MiG-21. A partire dal 1995 la Suomen Ilmavoimat ha sostituito entrambi i caccia in servizio con McDonnell Douglas F/A-18 Hornet. Nel febbraio 1995 sono arrivati dagli USA sette biposto F/A-18D, entrati in servizio il sette novembre. La Finavitec, ex-Valmet, ha prodotto su licenza cinquantasette F/A-18C a partire dal 1996. Poiché le limitazioni agli armamenti imposte nel trattato di pace alla fine della seconda guerra mondiale imponevano un limite di sessanta caccia e privi di capacità di attacco al suolo, la Suomen Ilmavoimat ha acquisito solo armamento aria-aria e risiglato gli Hornet come F-18, i biposto ufficialmente sono solo aerei da addestramento.

 

Fonte: https://it.wikipedia.org

 

 

Nel 1949 le forze aeree svedesi emisero il requisito per un caccia supersonico in grado di operare da tratti stradali appositamente predisposti, così come prevedeva la dottrina difensiva svedese.

La SAAB rispose al requisito con il progetto di un caccia con ala a doppio delta, senza impennaggi di coda orizzontali, e costruì un dimostratore in scala ridotta, denominato SAAB-210A e battezzato “Lill Draken” (Piccolo Drago).

Il dimostratore volò nel 1952 e presentava le prese d'aria sul muso: successivamente si decise di spostare le prese d'aria più indietro, ai lati della fusoliera all'altezza dell'abitacolo, ed il dimostratore così modificato fu risiglato SAAB-210B.

Il disegno del Lill-Draken era rivoluzionario per l'epoca, in quanto si trattava del primo aereo volante con ala a doppio delta e incontrò molte resistenze tra i piloti, per nulla convinti che si potesse far volare bene un aereo senza i tradizionali piani di coda orizzontali.

Le prove di volo del dimostratore furono invece positive, e nell'agosto del 1953 il governo svedese approvò il progetto e ordinò la costruzione di 3 prototipi e 3 esemplari di pre-serie del nuovo caccia, definitivamente battezzato Saab 35 Draken.

Il primo prototipo volò il 15 ottobre del 1955 con una motorizzazione provvisoria, in attesa di quella definitiva per la quale era stato selezione il turbogetto Avon Mark 48A di progettazione inglese, prodotto su licenza in Svezia con la sigla RM6B.

I prototipi superarono senza problemi le prove di valutazione, e la Svezia diede il via libera alla produzione di serie del nuovo caccia, denominato J-35A Draken.
La J sta per Jakt (“Caccia”). La versione A veniva familiarmente chiamata “Adam”.

Le consegne iniziarono nel 1960.

Il J-35, come abbiamo detto, presentava una configurazione alare a doppio delta ed era predisposto per operare da tratti stradali con un minimo di preparazione, e pertanto richiedeva una manutenzione semplificata. La motorizzazione era assicurata da un singolo RM6B, le due prese d'aria erano praticamente annegate nel bordo d'attacco delle semiali interne, l'armamento interno era costituito da due cannoni Aden da 30 mm, ciascuno con 90 colpi.
L'armamento esterno era rappresentato da due missili AIM-9B Sidewinder (designazione svedese: Rb-24), trasportati sotto le ali. In fusoliera esisteva un terzo punto d'aggancio, al quale potevano essere agganciati altri due missili Sidewinder, ma normalmente veniva utilizzato per un serbatoio esterno.

L'avionica era semplificata, perché il Draken era concepito come un caccia diurno, destinato ad operare sotto la guida-caccia da terra, ed era costituita da un radar PS-02/A integrato in un sistema Cyrano di origine francese. Era presente un sistema IFF e un auto-pilota. Successivamente fu integrato anche un sensore IRST.

La prima serie produttiva fu di 90 esemplari, ma solo i velivoli a partire dal 21mo erano dotati di avionica completa. Gli ultimi 28 esemplari di questa serie presentavano anche un motore migliorato con un nuovo post-bruciatore ed erano in grado di compiere missioni aria-terra grazie alla predisposizione di 3 piloni sotto ciascuna estremità alare, a ciascuno dei quali poteva essere agganciata una coppia di razzi Bofors da 135 mm, per un totale di 12 razzi aria-terra non guidati.

Dal 1961 iniziarono le consegne di 73 esemplari della variante J-35B (“Bertil”) che doveva integrare il motore potenziato RM6C ed il nuovo radar PS-03, ma né l'uno né l'altro erano ancora disponibili ed i velivoli entrarono in servizio con la vecchia motorizzazione e senza alcuna avionica.
Quest'ultima fu infatti integrata solo tra il 1964 ed il 1965.
Il J-35B poteva trasportare, agganciati al pilone centrale, due lanciarazzi Bofors ciascuno con 19 razzi aria-aria non guidati da 75 mm, utilizzati per profili di intercettazione frontale.

Intanto, nel 1959 aveva volato il J-35C (“Caesar”), versione biposto per la conversione operativa.
Ne furono prodotti in tutti 26 esemplari, parte nuovi e parte da conversione dei J-35A più vecchi.
Il J-35C ha scarse capacità di combattimento, considerato che è sprovvisto di radar e di armamento interno.

A partire dal 1963 iniziarono le consegne della versione J-35D (“David”), la prima a integrare effettivamente il nuovo motore RM6C (derivato dall'Avon 300) potenziato, il nuovo radar PS-03 e altri miglioramenti.
Questa versione fu la prima in grado di raggiungere velocità bisoniche (Mach 2).
Ne furono prodotti 92.

Dal 1965 iniziarono le consegne di 60 S-35E (“Erik”), variante disarmata da ricognizione fotografica (S sta per Spaning, “Ricognizione”). In effetti gli S-35E sono stati prodotti in due sotto-varianti, perché nel corso della produzione sono state introdotte diverse migliorie, tra le quali un nuovo canopy a goccia.

Sempre dal 1965, iniziarono le consegne di quella che si può ritenere la versione definitiva del Draken: la J-35F (“Filip”), prodotta in ben 230 esemplari.

Il J-35F presentava il nuovo radar Ericsson PS/01A (poi sostituito dal PS-011/A) con sistema di controllo dell'intercettazione “all aspect”, motore RM6C, canopy a goccia. Inoltre integrava, oltre ai tradizionali Sidewinder, anche i missili Hughes Falcon prodotti su licenza nelle varianti Rb27 a guida radar semi-attiva ed Rb-28 a guida IR. A causa del loro peso, gli Rb27 potevano essere agganciati solo al pilone centrale di fusoliera, in coppia.
Il J-35F disponeva di un solo cannone interno da 30 mm, sul lato destro.
Sugli J-35F di produzione più recente era montato anche un sistema IRST Hughes AAR-4.

Un certo numero di J-35F è stato poi aggiornato allo standard J-35J (“Johan”) con avionica migliorata e l'aggiunta di due piloni subalari interni: 67 esemplari furono aggiornati e riconsegnati entro il 1991.

Il Draken è stato il caccia di punta dell'Aviazione Svedese, e per le sue caratteristiche si confronta direttamente con il Mirage III e con l'F-104.
Difatti è stato progettato come intercettore medio-leggero diurno, e solo successivamente è stata integrata una limita capacità aria-suolo.

Essendo stato ritagliato attorno ai particolari requisiti delle forze aeree svedesi, e per via della politica di neutralità della Svezia, il Draken ha conosciuto un limitato successo nell'esportazione.

Una cinquantina di velivoli sono stati acquistati dalla Danimarca, a partire dal 1970.
Essi sono generalmente conosciuti come S-35X o F-35X, ed in realtà si tratta di tre versioni differenti: 20 F-35 da attacco (privi di radar, ma con i due cannoni interni), 20 RF-35 da ricognizione (che però mantenevano la coppia di cannoni interni) e 11 TF-35 biposto (che mantenevano un singolo cannone interno).

Tra il 1974 e il 1975 la Finlandia ricevette 12 J-35S (S sta per Suomi, “Finlandia”), simili agli J-35F svedesi, ma con entrambi i cannoni interni. Negli anni seguenti la Finlandia ha acquistato un certo numero di velivoli usati dalle forze aeree svedesi: 7 J-35B, 24 J-35F e 5 J-35C.

Nel 1985 l'Austria ordinò 24 J-35D usati, che furono rimodernati (con canopy a goccia, sistemi RWR e dispenser chaff-flare) e consegnati tra il 1987 ed il 1989, con la denominazione J-35O.

Il Draken non è mai stato impiegato operativamente ed è stato radiato da tutti i suoi utilizzatori.

I primi ad essere ritirati furono gli esemplari danesi, definitivamente messi a terra nel 1993, seguiti da quelli svedesi nel 1998, da quelli finlandesi nel 2000 e da quelli austriaci nel 2005.

Fonte: http://www.aereimilitari.org

 

 

Nome: J-35J Draken.

Costruttore: SAAB.

Funzione primaria: caccia intercettore.

Equipaggio: 1 pilota.

Dimensioni.
Lunghezza : 15,35 m
Apertura alare : 9,4 m
Altezza : 3,89 m
Superficie alare : 49,2 mq

Pesi.
A vuoto : 7.400 kg
Massimo al decollo : 12.270 kg

Propulsione: un turbojet Volvo Flygmotor RM6C da 5.750 kg/s di spinta a secco e 7.830 kg/s con postbruciatore.
Carburante interno : 2.900 kg
Rifornimento in volo : no

Prestazioni.
Velocità max in quota : Mach 2 (Mach 1,4 con armamento esterno)
Velocità max sul livello del mare : intorno a 1.000 km/h (dato stimato)
Quota operativa massima : 20.000 m
Velocità di salita iniziale : 175 m/s
Autonomia max : oltre 3.000 km di trasferimento con serbatoi esterni
Raggio d'azione operativo : 600 km circa

Avionica.

  • Radar da intercettazione Ericsson PS-011/A
  • IRST Hughes AN/AAR-4
  • Autopilota
  • IFF
  • RWR
  • Dispenser Chaff/Flare

Armamento.
Un cannone interno Aden da 30 mm con 100 colpi.

Un punto d'aggancio centrale (sdoppiabile) in fusoliera, per missili o serbatoi.
Due punti d'aggancio subalari interni per missili o serbatoi o lanciarazzi da 75 mm.
Due punti d'aggancio subalari esterni per missili.
Sei punti d'aggancio subalari utilizzabili solo per coppie di razzi da 135 mm.

In missione di intercettazione tipica, il Draken, nella versione J,  trasportava una coppia di missili a guida IR (Sidewinder o Falcon) e una coppia di missili a guida SARH (Falcon), oltre a due serbatoi esterni. In missione di attacco al suolo, l'armamento tipico del J-35J era rappresentato da 12 razzi non guidati da 135 mm.

Fonte: http://www.aereimilitari.org

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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