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In passato, quando ho chiesto a un esperto militare dell'IHS Jane come conquistare, che so, l'America, l'eventualità di assistere alla realizzazione dello scenario ipotizzato mi sembrava abbastanza inverosimile. Stavolta, i recenti avvenimenti in Crimea -compreso l'ultimo test russo di un missile intercontinentale- hanno portato alla luce la reale possibilità di un conflitto, e anche se ieri Putin ha ordinato il rientro delle forze militari russe impegnate nelle esercitazioni partite a fine febbraio, parlando con Konrad Muzyka dell'IHS Jane molte cose mi sono sembrate improvvisamente molto plausibili.

 

Una donna ucraina prova a parlare con un agente delle forze speciali russe in Crimea.



Nessuno si augura di vedere Putin guidare una battaglia a cavallo di una testata nucleare ma, detto questo, vorrei mettere in chiaro che io do il benvenuto ai nuovi padroni russi e ricordo loro che potrei essere d'aiuto per sorvegliare i prigionieri ai lavori forzati nelle miniere di vodka.



VICE: Iniziamo con un classico. Nel corso dei secoli, molti comandanti assetati di potere hanno tentato di conquistare la Russia con la convinzione di poter sconfiggere il suo brutale inverno. Come fronteggiare questo antico problema?
Konrad Muzyka: Sono d'accordo che, da una prospettiva storica, la cosa abbia rappresentato un problema che molti paesi non sono stati in grado di risolvere. Ma l'avvento delle armi ad alta precisione e, fattore più importante, delle armi nucleari, l'ha reso completamente ininfluente. Qualsiasi potenziale conflitto con l'Occidente verrebbe combattuto nel cielo, nello spazio e sul mare. L'uso di forze di terra verrebbe limitato alla conquista di posizioni d'importanza strategica, come ponti e aeroporti, ad esempio. Data l'estensione del territorio russo, non penso che a nessuno interessi spostare le proprie truppe di terra da quelle parti e lasciarle lì.



VICE: Quindi, quanto tempo ci vorrebbe prima che un esercito invasore si ritrovi immerso in un inverno nucleare?
Konrad Muzyka: La Russia si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari anche nell'ambito di conflitti regionali. Stando così le cose, qualsiasi nazione che attacchi la Russia dev'essere conscia delle drammatiche conseguenze che potrebbero scaturirne. Ma questo è un segno di debolezza più che di forza.



VICE: Va bene. Ai tempi dell'Armata Rossa sembrava ci fosse una riserva infinita di uomini pronti a morire nel nome della Madre Russia. È ancora così? A quanto ammonta il numero dei loro effettivi?
Konrad Muzyka: Questo è vero, ma molti dei soldati mandati in campo durante la seconda guerra mondiale combattevano sotto minaccia. E non mi riferisco solo alla minaccia delle armi della Wehrmacht nazista, ma anche di quelle dei loro "compagni" russi. Ritirarsi ero proibito, anche se a scopi tattici: chi era scoperto a ritirarsi veniva fucilato sul posto o processato dalla corte marziale... E poi, di solito, fucilato.



VICE: Non molto carino da parte dell'Armata Rossa.
Konrad Muzyka: No. Invece per quanto riguarda il numero dei loro effettivi oggi, questa è una domanda a cui non penso che nemmeno i russi stessi siano in grado di rispondere. Il personale delle forze armate è fissato a un milione, ma secondo le nostre stime il numero reale sarebbe molto, molto più basso: al momento si attesterebbe da qualche parte tra 750.000 e 800.000. Gli effettivi dell'esercito invece sono al massimo circa 400.000 soldati, ma attualmente ne saranno stati mobilitati meno di 300.000, forse anche meno di 280.000, a causa della brevità della ferma e della mancanza di personale per certe unità.



VICE: Quindi, in caso di invasione, la Russia finirebbe semplicemente per schierare in prima linea masse di civili privi di addestramento e motivazioni?
Konrad Muzyka: Anche se negli ultimi anni sono stati fatti vari tentativi di modernizzare e ristrutturare la forze armate con lo scopo finale di creare un esercito composto da professionisti la verità è che, in caso di un conflitto, la Russia si affiderebbe ancora alla mobilitazione massiccia della sua popolazione. È anche interessante notare che, per la mobilità strategica, la Russia si affida ancora al suo sistema ferroviario. Insomma, dai tempi della seconda guerra mondiale è cambiato poco.



VICE: Certe cose non cambiano mai. Il che mi porta direttamente alla questione delle dimensioni della Russia, che sono sempre state un problema per i suoi nemici. C'è semplicemente troppo territorio da coprire. Esiste un esercito al mondo capace di mantenere il controllo su un paese di queste dimensioni?
Konrad Muzyka: Se dovessi darti una risposta concisa, sarebbe un no. Il territorio della Russia copre più di un ottavo della superficie abitata della Terra e si estende attraverso nove fusi orari. C'è troppo territorio da controllare. A meno che la Cina non mobiliti metà della sua popolazione e non la mandi a controllare le lande della Siberia.



VICE: Vuoi dirmi che saresti in grado di conquistare la Russia, se avessi mezzo miliardo di cinesi da mandare a saccheggiare la Siberia?
Konrad Muzyka: Quello della Cina sarebbe un caso interessante, se considerassimo uno scenario di conflitto con armi tradizionali. Si metterebbe male e probabilmente si trasformerebbe in una guerra di logoramento. Comunque, in Russia vivono solo 143 milioni di persone, indovina chi vincerebbe... A livello logistico però un'operazione del genere è insostenibile, anche se i cinesi vivessero dei proventi del saccheggio e delle risorse della Russia. Per farti vedere la questione da un'altra prospettiva: si stima che gli Stati Uniti avrebbero bisogno di 500.000 uomini per mantenere il controllo dell'Afghanistan. La Russia è 26 volte più grande dell'Afghanistan e confina con 16 paesi.



VICE: Bene, riguardo a questo: un esercito formato da tutti i paesi dell'Unione Europea sarebbe in grado di conquistare la Russia? Sarebbe in grado di farlo una superpotenza come gli Stati Uniti?
Konrad Muzyka: La capacità militare dell'Unione Europea è... Be', irrilevante. Anche se c'è un certo numero di battaglioni europei pronti per essere dispiegati all'estero, non sono mai stati utilizzati. Non riesco proprio a immaginarmi come potrebbe conquistare la Russia un esercito dei paesi dell'Unione Europea, anche se venisse mai creato. Come ho detto prima, qualsiasi conflitto con gli stati della NATO o con la Cina vedrebbe l'uso di armi nucleari e porterebbe a una distruzione mutua assicurata.



VICE: Dal collasso dell'Unione Sovietica c'è stato un distacco tra Stati Uniti e Russia in termini di potenza militare? Ed è vero che, negli ultimi anni, Putin ha rafforzato la potenza militare russa?
Konrad Muzyka: Sì, un distacco c'è stato. Mentre gli Stati Uniti hanno riaffermato la loro dottrina basata sulla tripartizione (truppe di terra, marina, aviazione), con settori capaci di operare in sintonia e coadiuvati da investimenti in piattaforme C4ISR (computer e sorveglianza, in pratica), in Russia, almeno fino al 2008, non ci sono stati simili tentativi. Il breve conflitto con la Georgia nell'agosto del 2008, definito l'ultima guerra del ventunesimo secolo, ha mostrato che in termini di capacità militari la Russia era anni, se non decenni, indietro rispetto agli Stati Uniti. Mentre nel 2008 gli Stati Uniti erano in grado di dispiegare senza sforzo un gran numero di droni sull'Afghanistan e l'Iraq, i droni usati dalla Russia in Georgia erano così rumorosi che era possibile sentirli a distanza di chilometri. Come puoi immaginare, anche la qualità delle immagini che fornivano non era un granché. Come risultato, i droni russi sono risultati inutili.



VICE: Quindi la decisione di intervenire in Georgia ha avuto delle ripercussioni negative su Putin?
Konrad Muzyka: In un certo senso sì. Ha mostrato come le forze armate russe avessero necessità di maggiori investimenti e come l'industria bellica del paese non fosse in grado di produrre equipaggiamenti all'altezza di quelli prodotti in Occidente. All'inizio questo ostacolo è stato superato importando droni da Israele, veicoli anfibi dalla Francia e veicoli multiuso dall'Italia. Poi, per varie ragioni, la Russia ha deciso di smettere di importare equipaggiamenti militari.



VICE: Quindi tutto questo dove ci porta?
Konrad Muzyka: La riforma delle forze armate, avviata subito dopo l'agosto del 2008, sta cercando di introdurre maggiore qualità, sia in termini di equipaggiamenti che di addestramento, per trasformare le forze armate russe in un esercito moderno, efficace e facilmente impiegabile. Sulla carta è tutto molto bello, ma la realtà è che c'è un ritardo dopo l'altro, la corruzione è un grosso problema, il nonnismo è diffusissimo e i soldati sono male addestrati.



VICE: Andando oltre, come si può neutralizzare la capacità nucleare della Russia?
Konrad Muzyka: Non si può. La Russia ha la capacità di rispondere a un attacco nucleare e, a meno che tu non sia in grado di incassare un attacco nucleare da parte della Russia (e nessuno lo è) dovresti abituarti all'idea della distruzione totale del tuo paese.



VICE: Ottimo.
Konrad Muzyka: Si stima che la Russia possegga circa 4.300 testate nucleari, a cui si aggiungono quelle eventualmente disponibili. Anche se riuscissi a distruggere i sistemi e le piattaforme di lancio terrestri e aeree, i sottomarini pieni di missili balistici intercontinentali con testate nucleari sono del tutto irrintracciabili una volta che hanno lasciato i porti russi.



VICE: Su cos'altro si basa la potenza militare russa? Dovremmo preoccuparci della loro marina?
Konrad Muzyka: La Russia non è mai stata una nazione potente per quanto riguarda la marina. La sua flotta consiste di un piccolo numero di grosse unità da combattimento utilizzate per assolvere ai doveri di ricognizione anti-pirateria e le missioni internazionali. La nave da combattimento più nuova ha oltre 20 anni di servizio alle spalle. L'età media delle navi da combattimento russe, anche escludendo le due più vecchie, è 27 anni. L'unica portaerei, la portaerei ammiraglio Kuznetsov, è stata costruita nel 1990 e ha bisogno di essere ristrutturata, e lo sarà alla fine della decennio. Questo significa che per un periodo che va dai due ai quattro anni la Russia perderà una grossa parte della sua potenza navale. Ci sono dei piani per costruire una flotta di portaerei, ma non inizieranno a lavorare a questo programma almeno fino al 2025.



VICE: E per quanto riguarda l'aviazione?
Konrad Muzyka: In generale, l'aviazione russa è messa molto meglio della marina. Ogni anno viene introdotto in servizio un certo numero di nuovi modelli. Alcuni di loro, il Su-35, per esempio, sono paragonabili agli F-22. Secondo alcuni, determinate caratteristiche del Su-35, in particolare la sua manovrabilità, sono migliori di quelle degli aerei occidentali, F-22 e F-35 inclusi.



VICE: Tornando all'attualità più stretta, i russi hanno molte basi militari sul confine ucraino?
Konrad Muzyka: La Russia possiede una base navale a Sebastopoli, in Crimea. La sua Flotta del Mar Nero consta di 20-40 navi, tra cui fregate, cacciatorpedinieri e corvette, e annoverava circa 15.000 effettivi. Dico "annoverava" perché negli ultimi giorni la Russia ha dispiegato altri 16.000 uomini nella penisola. Il cuore di questa forza è la Settima Divisione Paracadutisti. Sono persone con cui è meglio non scherzare: sono stati utilizzati in varie operazioni in tutta Europa, anche nella repressione delle rivolte in Ungheria e Cecoslovacchia. Più di recente sono stati utilizzati nel Caucaso, per combattere i ceceni. Oltre a questo, la Russia ha messo in funzione un ponte aereo strategico verso la Crimea e ha preso il controllo delle telecomunicazioni, dei centri di controllo del traffico aereo e degli aeroporti. Anche il centro del potere politico in Crimea è finito sotto controllo russo. Si tratta di un caso da studiare per imparare come si inizia un'invasione. Comunque, con 31,000 soldati sul territorio, per la Russia sarà difficile muovere a nord verso l'Ucraina dell'est. In tal caso, la Russia avrebbe bisogno di aprire un secondo fronte nell'est dell'Ucraina. Per riassumere: per quanto riguarda l'Ucraina, la Russia esporta gas, petrolio e paura.



VICE: Da dove partiresti tu se dovessi invadere la Russia, e che direzione prederesti? Io sto pensando a un attacco a sorpresa su Arcangelo [una città nel nord-ovest della Russia, vicino alla Finlandia], per poi procedere verso sud. In questo modo il clima diventa sempre più caldo invece che sempre più freddo.
Konrad Muzyka: Discutiamo questo scenario come se si trattasse di un conflitto convenzionale. Le frontiere russe sono indifendibili. Ovunque guardi, non ci sono ostacoli naturali che si oppongano a un'avanzata militare. Storicamente, ogni invasione che ha minacciato l'esistenza della Russia (quella polacca nel 1610, quella napoleonica nel 1812, quella nazista nel 1941) è partita dalle pianure del nord Europa. Questo è il motivo per cui Stalin voleva a tutti costi impadronirsi dell'Europa Centrale nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale, e il motivo per cui Putin ha definito il collasso dell'Unione Sovietica "la più grande catastrofe geopolitica del secolo". Dal 1991 la Russia ha perso un sacco di territori strategici, e ora rischia di perdere l'Ucraina.



VICE: Per concludere: se il nostro esercito immaginario prendesse il controllo della maggior parte della Russia, dove verrebbe organizzata la resistenza? In questo stato così vasto, quale sarebbe il posto più difficile da controllare per un esercito invasore?
Konrad Muzyka: Le enormi distese della Russia centrale offrirebbero un sacco di spazio per organizzare una resistenza alla Daniel Craig in Defiance. Non posso nemmeno escludere sacche di resistenza urbana stile Stalingrado. Ma, come ho già detto, è difficile che una cosa del genere accada. Non si potrebbe nemmeno vivere, per non parlare di combattere, nella desolazione post-atomica in cui si trasformerebbe la Russia nel caso di un conflitto con la Cina o gli Stati Uniti.



VICE: Fermiamoci qui, su queste note incoraggianti. Grazie, Konrad!



Oscar Rickett

Fonte: http://www.vice.com/it

 


 

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