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Il mondo torna al suo posto, dov’era 30 anni fa. Due potenti coalizioni cercano di sconfiggersi in una serie di guerre e conflitti ibridi. Le loro forze armate finora non si sono scontrate direttamente, ma la loro potenza, utilizzata in varie parti del mondo, spesso decide chi sarà il vincitore. Questa serie di articoli non è un tentativo di descrivere dettagliatamente la situazione in questo o quell’aspetto degli affari militari. È piuttosto il tentativo di esaminare le tendenze nelle forze armate di Russia e Stati Uniti, i due Paesi militarmente più potenti del mondo. Pertanto questi articoli saranno scritti a “volo d’uccello”, concentrandosi sugli eventi più importanti e dando libertà all’immaginazione. Il ciclo conterrà articoli su Aeronautiche, Marine ed Eserciti, occupandosi anche di questioni relative ad industria militare, tattica e strategie nelle guerre del 21° secolo.

USA
Durante il confronto delle superpotenze, l’Aeronautica militare degli Stati Uniti rispettava pienamente le esigenze moderne. Lo sviluppo di velivoli concettualmente avanzati come F-15 e F-16 si rivelò un ottimo investimento sul futuro. Ma mentre gli equipaggiamenti militari divenivano più complessi, raggiungevano i limiti dello sviluppo e le possibilità tecnologiche di fine 20° secolo si esaurivano, il criterio più importante diventava il costo-efficacia. Purtroppo, l’USAF non fece tale riesame, anche se ne notò l’importanza. Questo giocò un brutto scherzo all’USAF causandone il declino, al punto di minacciare la perdita della superiorità aerea. Già il costo della manutenzione degli aeromobili degli anni ’70-’80 era importante quanto le capacità di combattimento. La corsa agli armamenti assorbì ingenti risorse, e il mantenimento di una flotta di 1.000 aerei da combattimento si rivelò un’ardua sfida anche per gli Stati Uniti. Non è un caso che dal 1990 la forza di prima linea di USAF e USN iniziò a declinare rapidamente. Nel 1990 l’USAF (e la sua componente Guardia Nazionale) avevano più di 3.100 aerei da combattimento tattici. Nel 2014 solo 1.500. E quale sarà la situazione nel 2020? Il problema dell’USAF è dovuto agli errori di calcolo nella scelta del concetto di sviluppo della potenza aerea e della progettazione di nuovi aeromobili, e la sua flotta di aerei ora mostra la tendenza pericolosa all’obsolescenza fisica combinata con l’incapacità di riprendersi a breve termine.

F-117
Pertanto, la flotta di aerei da combattimento tattici dell’USAF è in rapido declino negli ultimi anni. Tutti i velivoli F-117 (il velivolo più moderno all’epoca, tranne l’F-22) furono ritirati dal servizio alla fine del 2008. La spiegazione ufficiale fu la carenza di risorse finanziarie, ma in realtà l’aereo fu condannato all’estinzione già durante la campagna in Kosovo, dove il “velivolo invisibile” fu abbattuto da un obsoleto SAM S-125.

F-15
Pilastri della flotta, i velivoli da combattimento F-15 e F-16 sono in servizio da oltre 20 anni ed hanno quasi esaurito la loro vita operativa (8.000 ore di volo). Alcuni F-15 furono sostituiti nei primi anni 2000 dagli F-22 (15 squadriglie di 12 aerei ciascuna), e il resto è ancora in servizio per mancanza di fondi. Nel 2020, 400 di questi aerei (soprattutto F-16) sarà in pensione. Devono essere sostituiti dai moderni F-35. Purtroppo per le forze armate statunitensi, questa parte del loro arsenale darà gravi preoccupazioni. Per capire perché, diamo un’occhiata alla struttura dell’USAF negli ultimi decenni. Nel corso degli ultimi 40 anni, l’USAF ha aderito al concetto di due aerei “principali”. Un caccia intercettore per avere la superiorità aerea, e un cacciabombardiere per il combattimento aereo. Negli anni ’70, tale concetto fu attuato mediante l’introduzione dell’F-15 (intercettore) e dell’F-16 (cacciabombardiere). I piani del riarmo a lungo termine ne postularono la sostituzione tra fine anni ’90 e primi anni 2000 con la nuova generazione di F-22 (intercettore) ed F-35 (cacciabombardieri). Questi piani inizialmente comportavano l’acquisto di 800 F-22 (solo 187 effettivamente costruiti) e circa 2.000 F-35 (attualmente 1736 previsti per l’USAF). Tutti i velivoli d’attacco A-10 (20 squadriglie) saranno sostituiti dagli F-35.

F-22
I problemi sono iniziati quando il costo del programma F-22 ebbe un drastico aumento, anche se ci sono sospetti che l’aumento dei prezzi sia dovuto alla manutenzione del velivolo, piuttosto che alla produzione. Ogni ora di volo di un F-22 costa circa 50.000 dollari rispetto ai 30000 dell’F-15. Se un aereo vola in media 300-400 ore all’anno, il costo sarebbe di 6-8 milioni di dollari all’anno. Una flotta di 800 aeromobili richiederebbe 40 miliardi all’anno per la sola manutenzione. In confronto, il bilancio del DoD degli Stati Uniti per l’operatività è di 240 miliardi di dollari nel 2016. In 20 anni, i costi di manutenzione lieviterebbero a 800 miliardi di dollari. Mentre “solo” 200 miliardi sarebbero spesi per sviluppo e approvvigionamento (assumendo, ancora una volta, una flotta di 800 aerei). Come possiamo vedere, il problema principale dell’aeromobile non è il costo di produzione o sviluppo. I suoi costi operativi minacciano letteralmente di divorare il budget del Pentagono, imponendo una forte riduzione del numero di caccia da acquisire. L’F-22 soffre anche un altro problema. È molto esigente riguardo le condizioni della base. Distribuirli su un gran numero di basi aeree sarebbe molto costoso, non consentendogli di essere schierati in prima linea. Questo rende le basi aeree adattate agli F-22 un obiettivo molto attraente. Danneggiandone la base aerea, si mette fuori operatività l’intera unità di caccia e per lungo tempo.

F-35
Problemi simili attendono l’F-35. Calcoli preliminari indicano che un’ora di volo del nuovo cacciabombardiere costa 31000 dollari (e questo è solo una stima di ciò che potrebbe rivelarsi superiore). L’F-16, in confronto, costa 22000 dollari per ogni ora di volo. Ma non è tutto. Il nuovo aereo doveva inizialmente sostituire parzialmente l’F-15, per l’incapacità di sostenere un numero sufficiente di F-22. Ma i problemi tecnici di progettazione e l’incapacità nel raggiungere le prestazioni cercate (rapporto spinta-peso e carico di g) fanno dell’aereo un bombardiere puro capace di lanciare missili aria-aria a medio-lungo raggio. A distanze brevi l’F-35 non ha alcuna possibilità nel combattimento aereo anche contro caccia di 4.ta generazione. Ma non è tutto. Le prove del 2013 hanno dimostrato che l’aeromobile non può essere accettato in servizio anche dopo aver ridotto le capacità. Soffre di numerosi problemi, il più importante è stato indicato nella difficoltà del software estremamente complesso che, secondo le forze armate statunitensi, non saranno risolte prima del 2019. Esiste il velivolo ma non ha capacità di combattimento e non si sa quando l’avrà. Ma il tempo non si ferma. Il logorio fisico dei vecchi aerei e la necessità di preservare le unità da combattimento richiedono una decisione: iniziare a costruire aerei “grezzi”, prima di affrontarne i problemi di sviluppo. È una mossa rischiosa: si può rimanere senza caccia e senza soldi. L’alternativa sarebbe riprendere la produzione di F-15 e F-16, preservando la forza attuale dell’USAF al prezzo del ritardo tecnologico assicurato. Ecco ciò che tale decisione produrrà nel breve termine. Nel 2020 l’USAF avrà 15 squadroni di F-22 (180 aerei), 12-13 squadroni di F-15 e circa 25 squadroni di F-35, anche se non c’è alcuna garanzia che questi caccia saranno pienamente operativi. Vorrebbe dire che l’F-35 non potrà essere utilizzato in combattimento, tranne in casi estremi, e avrebbe notevoli restrizioni nell’impiego. Ci sarebbero anche 18 squadriglie di F-16 e 22 squadriglie di cacciabombardieri F-15E, tutti da sostituire con l’F-35 entro il 2030. A partire dal 2006, USAF ha cominciato a modernizzare 20 squadriglie di A-10 allo standard A-10C per i problemi dell’F-35. Quindi, in totale: 15 squadriglie di caccia moderni, 12-13 squadriglie di caccia obsoleti ed usurati, e circa 65 squadriglie di cacciabombardieri, due terzi dei quali messi a terra per problemi tecnici. E fino a 20 squadriglie d’attacco.

 

 

Russia
I piani di approvvigionamento della VKS sono già noti, come sono noti i velivoli che saranno in servizio. Nel 2014 la VKS aveva 32 squadriglie di caccia (8 di MiG-29, 12 di Su-27, 8 di MiG-31, 2 di Su-30 e 2 di Su-35), 14 squadriglie di bombardieri (9 di Su-24 e 5 di Su-34), e 10 squadriglie d’attacco (Su-25).

T-50
Non ho dati sui piani per implementare nuove unità nella VKS ma solo sul riarmo di quelle esistenti. Nel 2020 ci sarà un piccolo numero di squadriglie di T-50 in servizio (non più di 1-2). Anche 6-8 squadriglie di Su-35, 12 squadriglie di MiG-31BM, 5 squadriglie di Su-30 e 2 squadriglie di MiG-35. 4 squadriglie di Su-27SM modernizzati nel 2003-2009 e 1 squadriglia di Su-27SM3 probabilmente rimarranno in servizio. Ci sono informazioni secondo cui nel 2020 altre 3 squadriglie di Su-27 saranno aggiornati a Su-27SM3. La VKS inoltre ha acquisito 28 caccia MiG-29SMT respinti dall’Algeria, e altri 16 sono stati ordinati direttamente dalla VKS, in modo che nel 2020 avrà almeno 3 squadriglie di questi aerei. Quindi vi sono tutte le ragioni per credere che nel 2020 la VKS crescerà di almeno il 37-39 squadriglie di caccia, tutte dotate di velivoli modernizzati o costruiti dopo il 2003, per il 90% dopo il 2010.

Su-35
La VKS continuerà a crescere dopo il 2020 continuando la produzione di Su-35, T-50, MiG-35 e Su-30SM. L’aviazione da bombardamento nel 2020 avrà 10 squadriglie di Su-34 e forse 4 (o più, se ne decide la modernizzazione) squadriglie di Su-24M3 e più di 10 squadriglie d’attacco di Su-25SMT. Così la flotta di aerei di combattimento tattici della Russia avrà una forza di prima linea di circa 61-65 squadriglie (730-800 aerei da combattimento). 100-150 velivoli modernizzati o nuovi saranno assegnati ai centri di addestramento.

Conclusioni
Se si confronta la forza dei caccia, la Russia avrà la parità numerica con gli Stati Uniti e almeno una parità qualitativa. Se l’F-35 non sarà pronto, gli Stati Uniti avranno ancora un notevole vantaggio numerico, anche se, come la Siria dimostra, la Russia avrà un vantaggio qualitativo. Se l’F-35 viene rapidamente accettato in servizio, il costo elevato ne forzerà la riduzione nell’acquisizione a 1.300-1.500 velivoli, creando 105-110 squadroni nel 2040. In assenza di un forte aumento dei finanziamenti, l’USAF può aspettarsi solo una riduzione numerica. Vi sono due ragioni perciò: concetti e costruzione sbagliati. Gli Stati Uniti commisero un errore negli anni ’90, quando decisero si essere il solo egemone nel mondo. Quell’errore, combinato con il degrado dei mezzi e dell’industria, impedirà agli USA di poter mantenere l’USAF al livello richiesto. Ecco perché gli Stati Uniti sono costretti a considerare l’utilizzo di droni da combattimento come alternativa a basso costo. Una buona idea, forse, quando utilizzati contro selvaggi armati di bastoni, ma interamente inefficaci contro un avversario tecnologicamente avanzato, quindi gli Stati Uniti riconsiderano la loro concezione sugli aerei da combattimento senza pilota di 6.ta generazione. Vi torneremo in un altro articolo.

 




Quando la Russia avrà il bombardiere stealth?
Il primo volo del nuovo bombardiere stealth Tupolev PAK-DA di Mosca viene ritardato di circa tre anni. Secondo funzionari russi, il nuovo bombardiere ora difficilmente volerà prima del 2021. In precedenza il velivolo avrebbe dovuto volare nel 2019. “I lavori sul PAK-DA vanno avanti e il ritmo attuale va bene“, ha detto il comandante della RVVS Colonnello-Generale Viktor Bondarev a Sputnik, questa settimana. “Resta la sfida rimane di far volare il prototipo nel 2021, ma se tutto continua al ritmo attuale, avverrà anche prima”. Tuttavia, il 2021 è un ritardo di tre anni. “Il primo volo dovrebbe essere effettuato nel 2019. Prove e forniture saranno completate nel 2023“, aveva detto Bondarev a RIA Novosti nel maggio 2014. Secondo il piano precedente, l’aereo doveva diventare operativo nel 2025. Tuttavia, questo ritmo pareva ottimista. Con il primo ritardo del volo, il resto del programma PAK-DA probabilmente ritarderà di diversi anni i test operativi e l’operatività. Non si sa molto del PAK-DA, se non che sarebbe un aereo tuttala subsonico più o meno analogo al B-2 Spirit della Northrop Grumman e del prossimo Long Range Strike-Bomber dell’US Air Force. Le ali volanti si prestano bene a caratteristiche particolari come bassa osservabilità ai radar a bassa frequenza operanti nelle bande UHF e VHF, ma la produzione potrebbe ancora essere un problema. Il PAK-DA sarà probabilmente caratterizzato da avanzati avionica, tra cui un nuovo radar, suite di comunicazione e sistemi di guerra elettronica. Nel frattempo, i motori, in fase di sviluppo presso il Design Bureau Kuznetsov, sono un derivato avanzato dei turbofan NK-32 del Tu-160. Il PAK-DA non sarà un piccolo aereo. Dovrebbe avere un peso massimo al decollo di circa 120 tonnellate e le dimensioni di un aereo di linea Boeing 757. Secondo "Russia and India Report", i requisiti della RVVS indicano che il velivolo avrà un’autonomia di 10.000 km e potrà trasportare 27 tonnellate di armamenti. Ma le cifre non possono essere verificate in modo indipendente. Il PAK-DA è un cambio rispetto ai precedenti bombardieri russi e sovietici, generalmente vettori incentrati sulla combinazione di velocità e missili da crociera a lungo raggio trasportati a bordo. Il PAK-DA è il primo bombardiere russo ottimizzato per la furtività. Tuttavia, i commenti precedenti dei funzionari della Difesa russi suggeriscono che il PAK-DA fungerà da piattaforma di lancio per missili da crociera a lunga gittata nucleari e convenzionali, e una serie di munizioni guidate. Potrebbe anche eventualmente essere armato di missili ipersonici secondo precedenti dichiarazioni dei funzionari russi. Il PAK-DA sostituirà la flotta di epoca sovietica di Tupolev Tu-22M, Tu-95 e Tu-160. I russi hanno la capacità tecnica per sviluppare e costruire il PAK-DA, ma come Mosca finanzierà il massiccio programma in un momento di difficoltà economica, è una questione aperta.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

Fonte: https://aurorasito.wordpress.com

 


 

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