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Il 30 giugno il portale americano “Vox” ha illustrato lo scenario di una guerra tra la Russia e la NATO in Estonia, dalle proteste a Narva fino alla guerra nucleare.

 

 

Quando i politici e i commentatori dei media occidentali parlano della probabilità di una guerra tra gli Stati Uniti e la Russia, la maggior parte di loro si riferisce ai Paesi Baltici, scrive il portale americano "Vox".

Secondo le teorie degli analisti di "Vox", il punto di scontro militare tra l'Alleanza Atlantica e la Russia può essere l'Estonia, Paese baltico con una popolazione di 1,3 milioni di persone, di cui "la maggioranza degli americani ignora persino l'esistenza".

"L'Estonia, la Lettonia e la Lituania sono Paesi noti come Stati Baltici, si trovano all'estremità dell'Europa orientale in prossimità delle frontiere della Russia. Facevano parte dell'Unione Sovietica. Questi Paesi sono luoghi da cui, secondo i timori di diversi analisti occidentali, potrebbe prendere il via la Terza Guerra Mondiale," — si legge nell'articolo.

Il portale cita il parere del professore di Relazioni Internazionali della Carleton University (Canada) Stephen Saideman, che ritiene che l'epicentro di quasi tutti le crisi mondiali sarà un piccolo Paese. I politologi Graham Allison e Dimitri Simes in uno dei loro saggi sulla rivista "The National Interest" hanno definito proprio i Paesi Baltici "il tendine d'Achille" della NATO.

La scelta dell'Estonia da un lato è condizionata dal fatto che circa un quarto della popolazione è di etnia russa. Gli analisti di "Vox" fanno dei paralleli con l'Ucraina, dove una parte significativa della popolazione delle regioni sud-orientali del paese è russofona. D'altra parte l'Estonia, a differenza dell'Ucraina, è un membro della NATO il cui statuto contempla che qualsiasi attacco contro uno dei membri dell'Alleanza equivale ad un attacco contro tutti i membri dell'Alleanza stessa. In merito a questo la presunta "invasione" della Russia, ipotizzata dal portale, indurrebbe gli Stati Uniti e la maggior parte dei Paesi europei a dichiarare guerra a Mosca.

Secondo i giornalisti del portale, negli Stati Baltici si osserva un'attività militare "senza precedenti dai tempi della Guerra Fredda."

"E' un classico esempio di ciò che i politologi definiscono dilemma di sicurezza: ogni parte ritiene che le sue azioni siano di natura difensiva, mentre le attività dell'avversario sono ritenute offensive. Entrambe le parti sono responsabili della presunta provocazione di un'ulteriore escalation," — scrivono gli analisti del portale. Quindi si crea un sistema di conflitto che si autoalimenta, che ha più probabilità di degenerare in una guerra, come nella Prima Guerra Mondiale.

Nella sua teoria, "Vox" propone lo scenario ipotetico di una guerra tra la Russia e la NATO nei Paesi Baltici, in cui le probabilità del risultato dipendono dalle azioni dei giocatori. Come punto di partenza dello scenario di conflitto, sono prese le proteste della minoranza etnica russa nella città estone di Narva. La NATO ha due opzioni: appelli diplomatici alla "calma" o invio immediato di truppe a seguito dei timori di "un'invasione russa". Poi ci sono le azioni di Mosca: se la Russia invia le sue truppe in risposta, non può essere escluso che avvenga uno scontro accidentale o intenzionale tra i due eserciti. In questo caso inizierebbe una guerra aperta tra la Russia e l'Alleanza Atlantica in Estonia.

Se il "conflitto di Narva" verrà "congelato", diventeranno zone di conflitto le aree con stretti legami con la Russia, e tutto ciò sarà la prova dell'incapacità della NATO di rispettare i principi della difesa collettiva. L'Alleanza Atlantica si sfalderà e la Russia sarà di nuovo la potenza dominatrice dell'Europa orientale.

Secondo il contesto ipotizzato da "Vox" di guerra nucleare diretta, ci sono quattro scenari, ognuno dei quali comporta la morte di milioni di persone e la vittoria di una delle due parti. Nel caso peggiore, a seguito dello scontro tra la Russia e la NATO, sul pianetà calerà "l'inverno nucleare".

Fonte: http://it.sputniknews.com

 


 

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