«La grande missione dell’America è portare in tutto il mondo la luce della verità e della democrazia». Non è la prima volta che all’«altro mondo», infangato di miseria e dittature, tocca sentire questo slogan. È il postulato che ricorre in tutte le campagne per le presidenziali degli Stati Uniti, ma questa volta il ritornello suona più preoccupante che mai. Uno dei candidati al ruolo di Presidente è Mitt Romney, alto gerarca della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Alcuni esperti avvertono: la sua vittoria porterebbe gli Stati Uniti ad essere governati dai mormoni.

 

 

Negli Stati Uniti i mormoni hanno sempre sostenuto il Partito Repubblicano, anche economicamente. Tuttavia è la prima volta che il rappresentante della Chiesa degli Ultimi Giorni si candida alle elezioni del capo del governo. Il motivo è evidente, visto il modo a dir poco ambiguo in cui la società americana tratta i mormoni.

I cristiani li considerano una setta totalitaria, opinione condivisa anche da cattolici, ortodossi e dalla maggior parte dei protestanti, secondo quanto riferisce Konstantin Bendas, vescovo dell’Unione russa dei cristiani evangelici:

I mormoni non possono essere definiti cristiani, in quanto parlano di diverse Scritture e di un’altra natura di Cristo. La loro confessione è radicalmente diversa dal cristianesimo biblico. Dubito che qualche chiesa o maggioranza cristiana possa convertirsi alla loro idea, possa accettarli e riconoscerli, a maggior ragione in Russia, dove la chiesa è evangelica e protestante più che conservatrice nel seguire le Sacre Scritture.

La fede dei mormoni è basata sulle «rivelazioni» dell’americano Joseph Smith, semplice contadino. Secondo le sue dichiarazioni, all’inizio del XIX sec. gli sarebbe apparso l’Angelo Moroni e gli avrebbe consegnato un libro, in cui viene narrato che le dodici tribù di Israele si trasferirono sul continente americano 600 anni prima della nascita di Cristo. Dopo la propria resurrezione, Cristo fece visita agli americani e condivise con loro gli arcani. Gli esperti guardano a questa religione come a un sistema di misteri e di conoscenze segrete della storia americana dell’epoca precolombiana, accessibile solo a coloro che si aprono a questa fede. L’assioma più importante recita che si salveranno solo i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e chi ha con loro legami di parentela, oltre, certamente, al fatto che gli Stati Uniti sarebbero la nazione eletta dal Signore, la cui seconda venuta avverrà sul territorio di Salt Lake City, da dove Cristo prenderà con sè gli eletti.

Questo per quanto concerne l’ideologia. Poi, di fatto, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è una ricchissima confessione della contemporaneità. Possiedono risorse economiche del volume di 30 miliardi di dollari, che possono essere utilizzate a fini missionari o politici. Tutti i mormoni donano alla Chiesa un decimo dei propri guadagni, grandi o piccoli che siano. Il servizio di sicurezza garantisce l’applicazione ferrea di questa regola. La gerarchia nella chiesa mormonica è estremamente rigida, e sarebbe proprio grazie a questa struttura totalitaria che secondo Aleksej Judin, esperto di religioni, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni negli ultimi dieci anni sta conquistando posizioni anche in altri paesi:

Non si tratta solo della comunità statunitense, estremamente influente e potente nella società americana. Ci sono comunità in tutto il mondo, e sappiamo che nel corso degli ultimi dieci anni la chiesa mormonica si è efficientemente diffusa anche sul fronte europeo. Potrebbe assumere le dimensioni di un progetto internazionale, un’esortazione del Signore che si concretizza poi in svariati tipi di progetti di affari. Si realizza già in politica.

Oggi i mormoni controllano già famose multinazionali e gruppi industriali e finanziari. La catena alberghiera Marriott International, la compagnia finanziaria American Express, la Deutsche Lufthansa Ag, la Pricewaterhouse Coopers, sono tutte strutture gestite da mormoni. La più grande banca svizzera, la Credit Suisse, ha come CEO per i mercati di Europa, Medio Oriente e Africa il mormone Eric Varvel. Esiste un nucleo di manager mormoni a capo di alcune fra le principali banche di Wall Street, come per a Goldman Sachs, che nel 2010 ha assunto 30 laureati di un’università mormonica. Inoltre, i mormoni costituiscono la struttura portante dei servizi segreti americani, delle forze armate, del Ministero delle Finanze degli Stati Uniti. Hanno ottimi rapporti con i Rothschild. Non è fuori luogo affermare che già determinano molto nella politica nazionale e internazionale degli Stati Uniti.

Inoltre, la loro Chiesa utilizza tutte le teconologie informatiche. Secondo quanto dichiarato dall’ex capo della Interpol russa, Vladimir Ovčinskij, esisterebbe un database mondile contenente le informazioni su tutti i mormoni, vivi e morti, e su tutti i loro legami di parentela. Su questo database, contenente informazioni su quasi un miliardo di persone, starebbero in piedi sia l’FBI che la CIA. Nessun servizio segreto al mondo ha a disposizione un archivio del genere, sottolinea Ovčinskij.

Dopo la candidatura di Romney alle presidenziali, in molte comunità cristiane statunitensi lo slogan del mormone «l’America è la luce del mondo» è diventato improvvisamente tema di prediche, nonostante, come sottolinea il Rettore dell’Università Russa Ortodossa Petr Eremeev, la predica cristiana non dovrebbe riguardare la struttura politica dei governi:

Il cristianesimo ha insegnato all’uomo e alla società quali dovrebbero essere i principi della vita comune, dell’amore, della comprensione e della fratellanwa fra gli uomini. Mai nessun crisiano e nessuna comunità cristiana ha mai visto la propria missione nella ristrutturazione di uno o dell’altro governo. Questo ha permesso ai cristiani di vivere tranquillamente in ogni tipo di impero.

Sarà solo il popolo americano a decidere, il 6 novembre, chi si insedierà nello Studio Ovale. Gli esperti invitano i politici a prepararsi ad un governo «illuminato-made in USA» nel caso vinca Romney. 30 miliardi di dollari, 50.000 missionari sparsi in tutto il mondo e i pezzi forti dei servizi segreti e delle strutture di potere sono una forza temibile. Con cui bisogna fare i conti.

/S

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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