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Le nuove potenze spaziali del pianeta stanno dimostrando i loro successi nell’acquisizione dello spazio vicino alla Terra, e quello interplanetario. Ma al posto della “corsa allo spazio” durata dal 1950 fino agli anni '80, è subentrata la consapevolezza che le reali scoperte possono essere fatte soltanto insieme. Per andare oltre, oltre la Luna, Marte, e Venere, le nazioni della Terra devono lavorare insieme.

 

 

L'industria spaziale russa si stà riformando. 58 miliardi di dollari, che sono stati stanziati per i nuovi programmi fino al 2020, saranno spesi anche per lo sviluppo del razzo vettore per il lancio di una nuova generazione di veicoli spaziali nell’alta orbita della Terra, sulla Luna, su Marte, su Giove, e altri oggetti del sistema solare. Si stanno migliorando anche le infrastrutture a terra. Nel novembre del 2015, dal nuovo cosmodromo Orientale (nella regione dell'Amur, all’estrema parte orientale della Russia) verrà lanciato il primo razzo.

Secondo Sergej Krikalev, capo del Centro di addestramento per cosmonauti:

La costruzione del cosmodromo Orientale continuerà ancora non più di un anno, e forse, pochi anni dopo il lancio del primo razzo, verranno creati dei nuovi complessi di lancio per nuovi razzi. Si tratta veramente di un programma pluriennale. Si prevede in futuro una navicella con la possibilità di un volo verso la Luna. Il programma lunare è anche previsto dalla politica spaziale.

Secondo Krikalev, la cooperazione spaziale tra i paesi oggi rappresenta più che la semplice competitizione. Con gli americani e gli europei è una questione di cooperazione. Anche la Cina, che sta autonomamente ripetendo il percorso una volta aperto dall'URSS e gli Stati Uniti, sta cooperando con l'Europa e il Brasile.

Dietro le spalle, l'Agenzia spaziale europea ha già una missione su Marte, su Venere e Titano, e un satellite di Saturno. Questo è stato l'approdo più lontano raggiunto nel sistema solare da un oggetto spaziale artificiale. Come ha spiegato a “La Voce della Russia” il capo del Dipartimento per le Relazioni Internazionali dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Frederic Nordlund, ci si sta ora preparando per una missione su Mercurio, e di recente la ESA e la “Roskosmos” hanno firmato un accordo per un’esplorazione congiunta di Marte.

La nostra partnership con la Russia per l’esplorazione di Marte è molto importante, in particolare lo è il lancio di due missioni robotiche su Marte, che fanno parte del programma" “EkzoMars”. Questa missione, nel 2016, invierà su Marte un dispositivo scientifico orbitale, contenente un modulo per l’ingresso (nell’atmosfera), la discesa e l'atterraggio. Nel 2018 l’“EkzoMars Rover” atterrerà sulla superficie di Marte.

Questi è sicuro che oggi le prospettive per l’esplorazione dello spazio sono molte di più rispetto a quelle che c’erano durante la corsa allo spazio del secolo scorso. Unire gli sforzi è diventata la norma, e l'unico modo per ottenere risultati ottimali. Mark Svizdak, della Divisione di Ricerca di fisica spaziale del plasma presso l'Università del Maryland (USA), ritiene

La NASA, per esempio, aiuta altri paesi a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale. La Russia gioca un ruolo molto importante in questo, insieme a alcune società private, e alle agenzie spaziali europee e giapponesi.

Per l’India, lo spazio rappresenta in gran parte una dimostrazione di ambizione. Ai primi di novembre, l’India, che è una delle prime potenze spaziali della “seconda ondata”, ha lanciato una stazione di ricerca su Marte. Come ha notato il capo dell’Organizzazione indiana per la Ricerca Spaziale, Coomaraswamy Radhakrishnan.

Prima di tutto vogliamo dimostrare che l'India è in grado di lanciare simili navicelle, e di portarle nell'orbita di Marte. Questo rappresenta quasi l'80% del nostro obiettivo, e se fossimo in grado di portare la navicella nell’orbita di Marte, vorremmo organizzare lì una serie di esperimenti per esplorare l'atmosfera marziana. Si tratta di una missione difficile, stiamo ancora imparando, e questo è il nostro primo passo. Ma, alla fine, ci affidiamo all'esperienza di missioni simili, che hanno già fatto sia gli Stati Uniti, che la Russia.

L’India prevede di mandare il suo primo uomo nello spazio già dopo il 2016. Il Brasile mostra invece pragmatismo nell’esplorazione spaziale. Ha collaborato con successo con la Cina. Nel mese di dicembre, dal centro spaziale brasiliano di Alcantara sarà lanciato un potente satellite brasiliano-cinese.

Per le alleanze internazionali ci saranno nuove scoperte e grandi progetti, afferma con fiducia il socio corrispondente dell'Accademia Russa della Cosmonautica, Andrej Ionin.

Dal momento che questi programmi sono molto costosi e, allo stesso tempo, richiedono un certo livello di tecnologia, mentre le risorse sono limitate per la Russia, per il Brasile, l'India, anche per Stati Uniti e Cina, possiamo parlare della creazione di alcune alleanze tecnologiche dei paesi per lo sviluppo di un ampio spettro di tecnologie spaziali.

L’esperto, tuttavia, non esclude che la prospettiva di un’ulteriore esplorazione della Luna potrebbe anche incoraggiare una sorta di “gara individuale”. Tuttavia, il consolidamento degli sforzi dell'umanità nel campo spaziale è ancora l’opzione preferibile.

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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