Mentre continuano i voli annuali e misteriosi del’X-37 del progetto Ermete degli Stati Uniti, i cinesi portano avanti il proprio progetto di aereo spaziale, facente parte a sua volta del più grande progetto di riarmo ed esplorazione spaziale della storia della Cina (e del mondo). Il progetto in questione si chiama “Shenron” e riguarda droni orbitali e suborbitali, e persino navette con equipaggio. Lo scopo di queste sarebbe il trasbordo di personale in qualità di spazioplano (come quelle effettuate in passato dagli Shuttle) e persino di carico e scarico apparecchiature e satelliti. Il primo test dello Shenron si doveva svolgere nel 2020, ma la Cina accelera i tempi e si prepara ad un nuovo test.
Da ricerche approfondite però mi risulta che il progetto è in realtà più vecchio e risale a prima del grande progetto “Lunga Marcia” dell’Agenzia Spaziale Cinese (CNES) e delle Forze Armate della Repubblica Popolare, esso sembra aver avuto inizio nel 2005, ed essersi concluso nella sua prima fase con il volo di prova che vediamo nelle foto, in data 12 dicembre 2007. Il progetto in questione si diceva dovesse raggiungere la conclusione della seconda fase nel 2010, ma adesso sembra aver fatto un balzo avanti. Però al momento si trovano solo indiscrezioni, sembra infatti che intorno al progetto ci sia un totale riserbo, e che ufficialmente anche la Russia, gli USA ed i Paesi europei brancolino nel buio.
Lo scopo di tali droni sarebbe sia civile che militare, ma servirebbe principalmente ad avere il dominio dello spazio orbitale o quantomeno a garantire la difesa spaziale del territorio e degli aerei cinesi entro il 2030. Per quanto possa sembrare assurdo, oltre gli shuttle ed i droni da combattimento orbitali, questo progetto mira alla creazione di bombardieri... E cosa anche più assurda a sottomarini, ma su quest’ultima affermazione nutriamo riserve. Ne parlano anche gli analisti della difesa americana Andrew Erickson e Gabe Collins, entrambi consulenti per l’US NAVY ed esperti di sviluppo strategico-militare cinese.
Fonte: http://gabrielelombardo.altervista.org