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Gli esperti Usa evidenziano una forte e fondamentale inefficienza del sistema di difesa missilistico globale degli Stati Uniti. La vera sicurezza è indivisibile e può essere raggiunta solo attraverso negoziati.

L'affidabilità del programma principale nel sistema americano di difesa missilistico Midcourse Defense (GMD) è notevolmente sopravvalutata, sostengono da molto tempo gli esperti militari. Secondo i loro dati, gli incidenti e i malfunzionamenti durante le prove accadono più spesso di quanto ci si aspetterebbe data la spesa di 40 miliardi di dollari. Recentemente l’edizione del Los Angeles Times ha riferito che GMD anche durante le prove ottempera con difficoltà il suo compito. L’ultimo successo si è verificato cinque anni e mezzo fa. Ma la preparazione con cura di un test è molto più facile che una risposta improvvisa ad un vero e proprio attacco.

Dieci anni fa gli americani preventivarono l'eliminazione di una testata per un assalto da uno a tre missili. Il loro ottimismo è stato molto deludente, quando è emerso che una testata nel migliore dei casi passera' ogni 4-5 missili. In altre parole, l'attacco anche con solo poche testate potrebbe rompere il sistema GMD che oggi conta 30 missili intercettori. E se questi pochi missili nemici saranno dotati di esche, l'efficienza del sistema è sotto il limite inferiore. In generale, il sistema di difesa missilistica degli Stati Uniti è chiaramente eccessivo nei confronti dei cosiddetti “Stati canaglia”, ma per i veri avversari geopolitici degli Stati Uniti non è una minaccia seria, dice l'analista militare Viktor Litovkin.

È un mito che il sistema di difesa missilistico statunitense sia stato creato contro la Corea del Nord e Iran. Né l'uno né l'altro Stato dispongono di missili (e non ne avranno per i prossimi 20 anni) che raggiungano gli Stati Uniti o l’Europa. È chiaro che tutto questo sistema si muove per circondare la Russia, per ridurre il suo potenziale nucleare, le sue capacità di reazione agli attacchi. In generale la finalità di proteggere il territorio degli Stati Uniti dai missili russi è impossibile per definizione. Oggi gli americani testano un sistema contro una testata, contro un razzo. E poi, come sappiamo, il 50% dei lanci falliscono. Gli americani si rifiutano di continuare le prove, perché sprecano soldi. E immaginatevi se volano decine di razzi e ognuno di essi è a dieci testate e in ogni testata ci sono delle esche!

La creazione di una difesa missilistica veramente efficace è un problema irrisolvibile. Anche se, naturalmente, si può lavorare sul programma per sostenere lo sviluppo della tecnologia, dice il vice direttore dell'Istituto di studi sugli Stati Uniti e il Canada Pavel Zolotarev.

Si può ancora porre la questione per abbattere con un certo numero di missili almeno una testata. Si può parlare di una probabilità pari a 0,5 o 0,6. Ma con il lavoro sul campo dei compiti irrisolvibili è possibile sviluppare nuova tecnologia. Basta ricordare che Internet, chiave della superiorità globale nel campo dell'informazione, è stato il risultato di un lavoro sull'SDI, conosciuto durante la presidenza di Ronald Reagan come "Star Wars", e apparentemente non ha alcuna relazione diretta con la difesa.

Infatti molto spesso la nuova tecnologia entra nella vita civile dalla sfera del complesso militare – industriale. Ma nel caso GMD il progresso scientifico e tecnologico derivato può essere troppo costoso per l'umanità. Infatti, il programma di difesa missilistico globale degli Stati Uniti mina la sicurezza strategica che ora come dieci e trenta anni fa, resta basata sulla dottrina della mutua distruzione assicurata. Firmato nel 1972, il trattato ABM sulla limitazione delle armi ha solo rafforzato questa dottrina che vieta a ciascuno degli attori geopolitici di distribuire sistemi missilistici di intercettazione intercontinentale.

Tuttavia, nel 2001, George W. Bush ha deciso di battere i partner uscendo dal trattato ABM. Un’ondata di euforia da vittoria la presumibile economia da “guerra fredda” e il senso comune sono stati sacrificati al concetto di “mondo americano”, in cui il mondo intero è considerato come il cortile di casa degli Stati Uniti. Da allora molto è cambiato e sono state scoperte buone prove di come tale situazione sia indesiderabile per gli altri e risulti impossibile, ma la coscienza delle élite politiche americane è rimasta immutata. Invece della cooperazione costruttiva nel quadro delle norme di diritto internazionale universalmente riconosciute, gli Stati Uniti perseverano nell'obbietivo di raggiungere il dominio esclusivo del potere. Tale ostinazione conduce direttamente alla sconfitta, quello che Washington deve ancora imparare dai propri cittadini arrabbiati.

/s

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 

 

Sappiamo che il programma Missile Ballistic Defense (BMD) è una delle pietre angolari della “dottrina” USA sul cosiddetto “dominio nucleare”, permettendo agli “strateghi” di considerare un “primo colpo” nucleare. (Sappiamo che tale “dottrina” astratta, dall’abbondanza di citazioni, resta in molte menti fantasiose che prendono in considerazione l’attivazione operativa per salvare la civiltà. La Russia sarebbe, nelle attuali circostanze, una ben nota minaccia alla civiltà in via d’insediamento a Kiev, obiettivo che s’avvantaggerà dell’operatività di tale “concetto” strategico, assai sussurrato ai vertici, come si nota il 9 giugno 2014 ). Questo… E' il momento scelto da David William, sul Los Angeles Times del 16 giugno 2014 , per pubblicare un grosso articolo sul programma BMD concludendo semplicemente che non funziona, ma fa lo stesso. Si noti che il programma è stato rinominato da MDB a GMD, Ground-Missile Defense, riferendosi al complesso terrestre costitutivo della dimensione strategica fondamentale del programma. Alcuni “buchi”, nella narrazione sul programma, vengono occlusi dalle unità navali del sistema AEGIS, la cui efficacia è ovviamente discutibile ( 23 aprile 2014 ). Il BMD/GMD iniziò ad essere operativo nel 2004, ma chiaramente non lo è. Nelle ultime otto prove dal 2008, in condizioni idilliache ed irreali dato che l’obiettivo è noto per via della rotta preordinata, ecc., cinque hanno fallito. Sembra che il BMD/GMD non possa fare ciò che Guglielmo Tell fece a una mela sulla testa del figlio con la freccia della sua balestra. Appare che il BMD/GMD venga trattato esattamente come il JSF: lo si produce, lo si mette in servizio, si suggerisce o si fa pensare che funzioni, quando poi nei programmi di prova e sperimentazione si scopre che non funziona, si continua o si passa ad altro. Una formula collaudata.

Una sintesi dell’articolo di William cui pensiamo di poter aggiungere la Russia tra gli “Stati canaglia”“Il sistema di Difesa antimissile terrestre, GMD, dovrebbe proteggere gli statunitensi dall’agghiacciante nuova minaccia di “Stati canaglia” come la Corea democratica ed Iran. Ma un decennio dopo esser stato dichiarato operativo e 40 miliardi di dollari spesi, lo scudo missilistico non sembra affidabile, neanche in test scrupolosamente adattati, assai meno impegnativi di un attacco reale, scopre un’indagine del Los Angeles Times. La Missile Defense Agency ha condotto 16 test sulla capacità del sistema d’intercettare una finta testata nemica, fallendo otto volte, come documenti governativi dimostrano. Nonostante anni di ritocchi e promesse di risolverne le carenze tecniche, le prestazioni del sistema sono peggiorate e non migliorate dai primi test nel 1999. Degli otto test tenutesi dopo che il GMD è diventato operativo nel 2004, cinque sono falliti. L’ultimo successo fu il 5 dicembre 2008. Un altro test è previsto a Vandenberg, sulla costa della Santa Barbara County, a fine mese. Il sistema GMD è stato recuperato dopo che il presidente George W. Bush nel 2002 ordinò uno sforzo incisivo per schierare “una prima linea di difese missilistiche”. L’implementazione frettolosa ne compromise l’efficacia in diversi aspetti. “Il sistema non è affidabile”, ha detto un alto ufficiale da poco in pensione, che ha prestato servizio con i presidenti Obama e Bush. “Abbiamo preso un sistema ancora in fase di sviluppo, un prototipo, ed è stato dichiarato ‘operativo’ per ragioni politiche. A quel punto non si poteva sostenere più che lo si doveva ancora sviluppare e cambiare. Si doveva costruirlo”. Dean A. Wilkening, fisico del Lawrence Livermore National Laboratory di Livermore, in California, ha dato una valutazione analoga. Wilkening lavorò presso la commissione della National Academy of Sciences che nel 2011 pubblicò un rapporto sulla difesa missilistica. Il GMD resta un “prototipo che opera peggio di quanto si sperasse”, ha detto in una conferenza il 28 maggio a Washington DC: “Se si ha intenzione di definire tale sistema operativo, non si dovrebbe esser sorpresi dal fatto che tende a fallire oltre il dovuto”. In una conferenza di questo mese, Wilkening ha definito le prove del sistema “abissali”.

Il giornalista William del Los Angeles Times, conclude il suo immenso articolo con queste osservazioni (a febbraio) di Frank Kendall III, sottosegretario alla Difesa per l’acquisizione e la tecnologia, presentate disertando la narrativa ufficiale sulle sublimi prestazioni del sistema: “Riconosciamo i problemi che abbiamo avuto con tutti gli intercettori in campo. Le causa principale è il desiderio di mettere in campo tali cose subito e a basso costo… Vediamo tanta pessima progettazione francamente, e ciò per la fretta“. Pertanto, il programma BMD/GMD non funziona… E quindi? Paul Craig Roberts osserva giustamente (il 18 giugno 2014 ), che in questo universo “immateriale” l’importante è crederci, perché la narrazione è il trucco. Il resto segue, anche l’Apocalisse. “La Russia ha visto gli Stati Uniti ritirarsi dal trattato ABM e sviluppare uno scudo per le guerre stellari”. (Che non funzioni è irrilevante, l’obiettivo è convincere politici ed opinione pubblica che gli statunitensi sono al sicuro).

 

Fonte: http://aurorasito.wordpress.com

 

 

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