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Negli ultimi anni ci si chiede come gli statunitensi (e non solo) intercettino i cavi ottici in aree in cui normalmente non hanno accesso allo snodo a terra . S’ipotizzò che alcune navi potessero intercettare i cavi sottomarini. Ed ecco la rivelazione sorprendente da Edward Snowden e Christopher Soghoian: la NSA userebbe dagli anni ’90 i sottomarini senza equipaggio per compiere tali intercettazioni.

 

 

Le informazioni provengono dall’impressionante curriculum di James Atkinson su Linkedin (se dovesse scomparire o cambiato, ne abbiamo fatto una copia scaricabile in formato PDF ). Questi riferisce che nel 1992/1996 ha lavorato su un progetto chiamato Scarab, minisommergibili semi-autonome per attività collegate al SCS ( servizio speciale di raccolta ), un’agenzia d’intelligence degli USA “gestita congiuntamente da Central Intelligence Agency (CIA) e National Security Agency (NSA)“. Questa attività è naturalmente la raccolta di dati trasmessi tramite i cavi sottomarini… in modo impercettibile. Gli Scarab erano destinati ad essere imbarcati sui sottomarini USS Parche e USS Richard B. Russell e James Atkinson lavorò anche per sviluppare altre capacità d’intercettazione dei sottomarini come l’USS Jimmy Carter.

 

 

Gli Scarab sono utilizzati dalla fine degli anni 60, originariamente per stendere i cavi, ma la NSA ha voluto svilupparne le nuove funzionalità per l’intercettazione. Un documentario della AT&T è online dal 2012 e il Chicago Tribune già ne parlava in un articolo del 1985. La realtà di una massiccia intercettazione dei dati via cavi sottomarini non è una sorpresa, visto che prima delle rivelazioni di Snowden, James Atkinson sul suo profilo Linkedin risponde a molte domande. Non c’è dubbio che questi “scarabei” siano progrediti molto dagli anni ’90, non c’è dubbio che gli statunitensi non siano gli unici a dedicarsi a tale intercettazione con droni del genere.

 

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

Fonte: https://aurorasito.wordpress.com

 

 

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