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È apparsa qualche giorno fa, su DNAIndia.com , giornale pubblicato a Mumbai in lingua inglese, la notizia che la Microsoft condivide abitualmente i dati finanziari dei suoi clienti con le agenzie di Intelligence statunitensi. L'autore del pezzo fa riferimento ad un report della Reserve Bank of India, da cui sembra che tale criticità fosse ben evidenziata e nota alla Banca in questione sin dal momento in cui ha deciso di installare il servizio di gestione di posta elettronica Microsoft Office 365 cloud. Infatti nel documento di analisi dei rischi della Banca, dice l'articolo, questa possibile condivisione di dati era evidenziata. Nell'articolo si pone enfasi sul fatto che gli utenti potevano non essere informati, ma la banca sapeva tutto. Secondo i dati forniti vi sono più di cento milioni di persone che utilizzano il servizio Microsoft 365 cloud per fini commerciali, potenzialmente dunque i loro dati finanziari potrebbero essere stati condivisi con agenzie di intelligence statunitensi. La Microsoft ha replicato affermando che in nessun caso fornisce dati ad agenzie governative di qualunque stato del mondo a meno di richieste effettuate secondo procedure legali previste dalle norme. Lasciamo ora il caso particolare per alcune considerazioni generali. In primo luogo, i servizi in cloud sono sicuri? E se si, da quale punto di vista? Il punto di vista utente potrebbe essere molto diverso dal punto di vista della banca o di altri operatori... La Microsoft ha da tempo intrapreso una strada che porta verso il cloud. Ciò comporta la "condivisione" - passatemi il termine - di dati su spazi gestiti e manutenuti da organizzazioni esterne alle aziende e con le quali vi sono dei contratti specifici che garantiscono un determinato livello di servizio e di "sicurezza". Ma quanto questi contratti siano rispettati è una cosa impossibile da verificare, si tratta dunque solo di fiducia? In teoria, in caso di mancato rispetto del contratto è possibile fare causa... Ma che senso ha e quali sono le probabilità di vincere una causa internazionale contro un multinazionale? La domanda non ha bisogno di analisi per trovare la risposta. Di contro, c'è da dire che, dal punto di vista tecnico, la complessità dei sistemi informativi attuali richiede per la loro gestione delle strutture (organizzazioni) complesse e dotate di personale altamente specializzato per cui i Data Center delle grandi organizzazioni sono sicuramente più sicuri e meglio gestiti delle piccole sale server. Cosa è meglio allora? Cloud o dati custoditi in casa? Io non ho la risposta. Posso solo dire che in un caso e nell'altro vi sono vantaggi e rischi che vanno analizzati (e non tutti sono in grado di farlo) e gestiti (ed ancora una volta, non tutti sono in grado di farlo). Per concludere, alcune considerazioni personali, su un altro piano. Da come la cosa è stata presentata sul giornale indiano, sembra che la guerra delle informazioni abbia raggiunto anche l'India. Dà da pensare il momento in cui ciò accade. Ricordiamo infatti che fino a qualche mese fa India e Stati Uniti discutevano amichevolmente su come stringere i loro rapporti in ambito Difesa, come condividere dati e informazioni militari e come rinforzare la cooperazione militare in generale. Diversi meeting hanno visto l'interessamento del presidente Trump e del segretario di Stato Mike Pompeo e del segretario alla DIfesa Mattis da una parte e il Ministro degli Esteri Sushma Swaraj e il ministro della Difesa Nirmala Sitharaman dall'altra. In settembre è stato firmato un trattato internazionale che faceva prevedere una più stratta collaborazione tra i due paesi. Poi però l'India firma un contratto per l'acquisto del sistema antimissile russo S-400 e la cosa non va a genio agli americani che minacciano sanzioni... Sullo sfondo, ricordiamoci che l'India ha una formidabile industria informatica, basata sull'Università e sulla ricerca, cosa che la pone, potenzialmente, su un piano egualitario con gli USA. Allora viene da pensare, questa della Microsoft potrebbe essere solo una scaramuccia tra amici-nemici o...

Fonte e link ad altri riferimenti: http://www.difesaonline.it

 

 

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