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Il leader dell’URSS era pronto a inviare oltre un milione di soldati sovietici al confine tedesco per fermare l’aggressione nazista nel settembre 1939. Dai documenti tenuti segreti negli ultimi 70 anni e declassificati solo di recente, è chiaro che l’Unione Sovietica fece alcuni sforzi che avrebbero potuto proteggere l’Europa dall’invasione tedesca o almeno ritardarla considerevolmente. Secondo gli storici russi, questo è supportato dal fatto che nel 1939 Stalin, attraverso i suo delegati, propose alle potenze occidentali d’inviare al confine tedesco un potente esercito in grado di fermare i nazisti in caso di aggressione alla Polonia. Così il leader sovietico voleva incoraggiare Francia e Gran Bretagna a formare un’alleanza antinazista. Se un simile patto fosse stato effettivamente realizzato, la storia del 20° secolo avrebbe potuto andare diversamente. Stalin non avrebbe stipulato un patto con Hitler, assicurando al Fuhrer che non avrebbe interferito in alcun modo con la sua invasione. Inoltre, il 17 settembre 1939 non avrebbe invaso la Polonia. Tuttavia, non si può dire con certezza se l’Unione Sovietica e gli Alleati avessero fermato Hitler nel 1939, Stalin potesse eliminare dal gioco politico Hitler, che dopo qualche tempo avrebbe conquistato l’Europa e il mondo. I documenti declassificati, copie dei quali ricevuti dal “The Sunday Telegraph”, mostrano l’enormità di fanteria, artiglieria e forze aeree che i generali di Stalin volevano inviare a sostegno degli alleati se li avrebbero aiutati a ottenere il consenso dei polacchi per marciare attraverso il loro territorio. Tuttavia, inglesi e francesi, autorizzati dai superiori come portavoce, non stipularono accordi vincolanti, non risposero all’offerta sovietica fattagli il 15 agosto 1939. Invece degli Alleati, Stalin si accordò con Hitler. Il patto tedesco-sovietico Molotov-Ribbentrop, dai nomi dei ministri degli Esteri dei due Paesi, fu firmato il 23 agosto. Pochi giorni dopo, il 1° settembre 1939, il Terzo Reich invase la Polonia, iniziando così la Seconda Guerra Mondiale. Forse, se l’alleanza proposta da Stalin a Francia e Gran Bretagna fosse stata realizzata, non sarebbe mai avvenuta, ammette un generale russo in pensione all’intervistatore Lew Sockow, che ordinò 700 pagine di documenti declassificati. Fu l’ultimo momento in cui potere fermare il terribile lupo che era Adolf Hitler. Perché avrebbe potuto essere fatto anche dopo che il primo ministro inglese Neville Chamberlain e il presidente francese Édouard Daladier a Monaco cedettero a Berlino metà della Cecoslovacchia. L’offerta sovietica. preparata dal Ministro della Guerra dell’URSS, Maresciallo Kliment Voroshilov, e dal Capo di Stato Maggiore dell’Armata Rossa Boris Shaposhnikov, includeva la proposta di posizionare 120 divisioni di fanteria di 19 mila soldati ciascuna, 16 divisioni di cavalleria, 5.000 pezzi d’artiglieria pesante, 9.500 carri armati e oltre 5.500 caccia e bombardieri al confine tedesco in caso di guerra, che il Terzo Reich avrebbe potuto dichiarare alla Polonia in qualsiasi giorno. Tuttavia, la delegazione britannica guidata dall’ammiraglio Reginald Drax, in risposta all’offerta sovietica, dichiarò che i suoi capi l’avevano autorizzato solo a parlare, non a concludere accordi vincolanti. Alla domanda su ciò che le forze inglesi potevano inviare in occidente in caso di aggressione tedesca, l’ammiraglio Drax disse che si poteva parlare di 16 divisioni pronte al combattimento. I sovietici furono scioccati. Non potevano credere che gli inglesi fossero così impreparati alla lotta imminente, afferma il generale. Se poi gli inglesi e i francesi, e poi anche i polacchi, avessero preso sul serio questa offerta, avremmo potuto schierare circa 300 o anche più divisioni in tutto. Potevamo creare due fronti che, se non avessero salvato il mondo dalla guerra, almeno avrebbero intrappolato le aspirazioni di Hitler nel Terzo Reich. Il fatto che i sovietici cercassero di formare un’alleanza antinazista con Gran Bretagna e Francia non sorprende molti storici. Ma mai prima d’ora si è detto pubblicamente come le grandi forze militari fossero pronte ad affidarsi alla Russia sovietica per fermare Hitler. I dettagli dell’offerta di Stalin confermano ciò che ci era già noto, Gran Bretagna e Francia avevano la gigantesca possibilità di fermare l’aggressione tedesca alla Polonia e impedire la Seconda Guerra Mondiale. Le informazioni contenute nei documenti sono anche la prova che Stalin era molto più consapevole di quanto fosse pericoloso e più forte di tutte le potenze occidentali messe insieme, afferma Simon Sebag Montefiore, autore del bestseller “Young Stalin” e “Stalin: The Court of The Red Tsar”. Le fonti di Stalin, secondo Sockow, erano ex-agenti sovietici in Europa: I documenti non specificano dove operassero gli agenti, ma molto probabilmente a Parigi e Roma, ed erano davvero ben informati. A sua volta, il professor Donald Cameron Watt, l’autore del libro “Come arrivò la guerra” fece una delle sintesi più meticolose dei 12 mesi precedenti la guerra, sostenendo che i dettagli, in effetti, sono nuovi, ma non ci sono prove che fu così il vertice anglo-franco-sovietico nell’agosto 1939. Ho letto i diari di tre persone che vi parteciparono, comprese le memorie dello stesso ammiraglio Drax. Nessuno di loro menzionò ciò che Stalin avrebbe offerto all’occidente. Pertanto, a mio avviso, i sovietici non furono abbastanza seri nella loro proposta da convincere Londra e Parigi. Inoltre, la Polonia, attraverso il cui territorio un grande esercito sovietico avrebbe dovuto passare per raggiungere il confine tedesco, era più che contraria a tale alleanza, con la Gran Bretagna, a sua volta, dubbiosa sulla forza dell’Armata Rossa, che Stalin, con la grande purga, privò dei migliori ufficiali dal 1934. Documenti declassificati, che coprono il periodo dall’inizio del 1938 allo scoppio della guerra nel settembre 1939, confermano senza dubbio che il Cremlino sapeva della pressione senza precedenti che Gran Bretagna e Francia esercitarono sulla Cecoslovacchia per cedere a Hitler il 40%, secondo l’accordo di Monaco, del suo territorio. “Sapevamo esattamente cosa succedeva in ogni fase delle concessioni che fecero al Fuhrer”, afferma Sockow. Era chiaro che cedevano alla Germania a spese della Cecoslovacchia e dei suoi Sudeti, per far piacere a Hitler. Allo stesso tempo, né Londra né Parigi lasciarono dubbi sul fatto che non avrebbero alzato un dito se il Terzo Reich avesse smembrato il resto del Paese. Chamberlain sapeva che la Cecoslovacchia era perduta al ritorno da Monaco nel settembre del 1938 con un documento firmato da Adolf Hitler, aggiunge Sockow. Colloqui segreti tra delegazioni militari franco-britanniche e sovietiche nell’agosto 1939, cinque mesi dopo l’entrata dei nazisti in Cecoslovacchia, indicano anche la grande disperazione e l’impotenza delle potenze occidentali, osservando le azioni della Germania nazista. I documenti saranno ora esaminati dagli storici russi, che chiarendo di voler finalmente giustificare il controverso Patto Ribbentrop-Molotov, ampiamente considerato come esempio di famigerate pratiche diplomatiche. È comprensibile che Stalin, abbandonato dall’occidente, si rivolgesse alla Germania e vi firmasse un patto di non aggressione. L’idea era di guadagnarne così del tempo e prepararsi al conflitto inevitabile, sostengono i ricercatori. Nel 1939, l’occidente in realtà voltò le spalle a Stalin, ma non per molto. Solo due anni dopo, dopo l’invasione del Terzo Reich dell’URSS nel giugno 1941, l’alleanza cogli Alleati, che il leader sovietico cercò nel 1939, si concretizzò. Solo che Polonia, Francia e molti altri Paesi europei erano già sotto l’occupazione tedesca.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

Fonte estera: https://polskatimes.pl

Fonte italiana: http://aurorasito.altervista.org

 


 

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