STOCCOLMA. La Svezia aveva concordato con la Nato un patto segretissimo di collaborazione negli anni '50 e '60, e questo nonostante l'ufficiale politica di "libertà da alleanze con lo scopo di mantenere la neutralità in caso di guerra".
Lo ha rivelato martedì il programma "Dagens Eko" della radio svedese provocando nell' opinione pubblica e tra politici, militari ed esperti una vera "crisi" di coscienza. Con documenti top-secret individuati dai redattori della radio, con interviste ad ex generali e ammiragli svedesi, con intense ricerche negli archivi militari della difesa svedese e di quella americana, la documentazione sul "doppiogioco" del proprio governo negli anni peggiori della Guerra Fredda rivela dati che inficiano alla base la buona fede dei politici e dei militari dell'epoca, e riduce probabilmente anche la credibilità di quelli odierni nella "neutrale" Svezia. Il piano aveva predisposto aeroporti adeguati a far atterrare in caso di necessità aerei da caccia e bombardieri Nato. In località segrete ma non distanti dagli aeroporti svedesi erano anche stati realizzati bunker-cisterna per i carburanti. Una fitta rete di comunicazioni fra la Svezia, Danimarca e Norvegia era stata approntata e costantemente in funzione con scambio di dati e informazioni segretissimi. Non è accertato che tale collaborazione sia cessata. Sembra che i sovietici ne fossero comunque informati - come al solito - ma che a loro "stava bene così".
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